Reial Academia Catalana de Belles Arts de San Jordi

La Reial Academia Catalana de Belles Arts de San Jordi[1][2][3] è un'istituzione culturale, senza scopo di lucro, fondata a Barcellona nel 1850.[4]

Sala delle riunioni dell'Accademia, nel secondo piano della Llotja de Mar.

Storia modifica

 
Facciata della Llotja de Mar, dove ha la sua sede la Real Academia Catalana de Bellas Artes de San Jorge.

Venne fondata per regio decreto di Isabella II del 31 ottobre 1849 come Academias Provinciales de Bellas Artes, organo consultivo dello Stato con la funzione di garantire l'equità, promuovere lo studio delle Belle Arti e, fondamentalmente, come guida dell'educazione artistica esistente nelle diverse province. Perciò, da quel momento l'istituzione si incaricò della gestione della Escuela de Bellas Artes, che esisteva a Barcellona dal 1775, fondata dalla Junta de Comercio con il nome iniziale di Escuela Gratuita de Diseño. L'Academia condivise la sede con la Escuela nello storico edificio della Llotja de Mar.

Dopo un periodo di interregno tra l'Accademia e l'Università, nel 1900 avvenne la separazione definitiva tra la scuola e l'Accademia, già sancita da un regio decreto dell'8 luglio 1892.

Nel 1928 l'Academia cambiò denominazione in Real Academia de Bellas Artes de San Jorge e, successivamente, nel 1930, Real Academia Catalana de Bellas Artes de San Jorge, abbandonando il suo carattere provinciale e convertendosi in una istituzione regionale. Nel 1989 prese il titolo di Reial Acadèmia Catalana de Belles Arts de Sant Jordi.

Mentre la Escuela Superior de Bellas Artes (attuale facoltà di Bellas Artes dell'Università di Barcellona) lasciò definitivamente la Llotja nel 1940, e la Escuela de Artes y Oficios Artísticos (attualmente Escuela de Artes y Oficios de Barcelona) lo avrebbe fatto trent'anni dopo, la Real Academia mantiene oggi la sua sede al secondo piano dell'edificio.

Le funzioni attuali dell'ente sono fondamentalmente la pratica e promozione della ricerca delle belle arti in Catalogna; collaborare, nel rispetto della normativa vigente, all'apprezzamento, protezione, conservazione e restauro dei monumenti, complessi artistici e beni culturali; organizzare corsi, convegni, mostre, concorsi, concerti, e pubblicare opere che contribuiscano allo studio e alla diffusione delle belle arti; mantenere rapporti di consultazione con le agenzie, quali pubblica amministrazione e altre istituzioni; conservare, studiare, valorizzare, diffondere e mettere a disposizione degli studiosi il suo ricco patrimonio artistico, bibliografico e archivistico.

Museo e fondi documentali modifica

 
Jesús concede a san Francisco la indulgencia de la Porciúncula, di Antonio Viladomat (MNAC).

Oltre ad insegnare le attività che si sono sviluppate sin dalla sua costituzione (1775) la scuola è intervenuta attivamente nella vita culturale del paese. In epoca napoleonica aprì al pubblico la sua collezione artistica, arricchita da aggiunte recenti, diventando il primo museo d'arte in Catalogna. In occasione della combustione dei conventi del 1835, gli insegnanti della scuola misero in salvo molti dipinti che vennero così incorporati nella sua collezione; in seguito è stata arricchita da numerose donazioni e acquisti. Dal 1850, data della sua creazione, fu la Academia Provincial de Bellas Artes de Barcelona che divenne responsabile sia della scuola che della sua collezione artistica e documentale, proseguendo l'opera museale iniziata 75 anni prima. Oggi l'istituto, già staccato dall'insegnamento, ha come una delle sue funzioni principali la conservazione e la diffusione del patrimonio artistico, composto da più di settecento dipinti e numerose sculture, disegni e stampe. Gra parte della sua collezione più importante è in deposito presso il Museu Nacional d'Art de Catalunya e altri musei e istituzioni, anche se la maggior parte della collezione è ospitata nella sede del soggetto, in un edificio della Lonja de Barcelona.

Nella collezione del museo ci sono opere di pittori come Annibale Carracci, Orazio De Ferrari, Francisco Pacheco del Río, Juan Ribalta, Pierre Mignard, Placido Costanzi, Antonio Viladomat, Pere Crusells, Francisco Preciado de la Vega, Mariano Salvador Maella, José Ferrer, Salvador Molet, Pere-Pau Muntanya, Vicente López Portaña, Joseph Flaugier, Ramon Planella, Salvador Mayol, Vicent Rodes, Josep Arrau, Pelegrín Clavé, Federico de Madrazo, Antonio Maria Esquivel, Claudio Lorenzale, José Mirabent Gatell, Joaquín Espalter y Rull, Mariano Fortuny, Luis Rigalt, Ramón Martí Alsina, Benet Mercadé, Francesc Miralles, Antonio Caba, Simó Gómez, Auguste Hénault, Fèlix Mestres, Rafael Durancamps, Montserrat Gudiol, Juan Franch o Modest Cuixart e scultori come Damià Campeny, David Dosrius, Antonio Solá, Manuel Vilar, Frederic Marès o Josep Maria Subirachs.

L'Academia dispone di un'importante biblioteca e il suo archivio comprende diversi fondi documentali: quello dell'Academia (dal 1850 ad oggi), quello della Escuela de Bellas Artes (1775/1850-1921), quello della Comisión Provincial de Monumentos (1844-1883) e quello della Comisión Valoradora de Objetos de Arte a Exportar (1922-1936). Dispone anche di un archivio fotografico.

Ha realizzato diverse pubblicazioni, specialmente cataloghi e studi sui suoi fondi, oltre che discorsi degli accademici e un bollettino periodico.

Accademici modifica

La Real Academia conta su accademici ordinari, onorari, corrispondenti e soprannumerari. Essi accedono in una delle sezioni esistenti - architettura, scultura, pittura, arti visive e musica - possono essere storici o artisti, e hanno diritto di voto. Gli accademici soprannumerari sono quelli che per età o impossibilità, non possono partecipare ai compiti dell'istituzione e i corrispondenti, quelli che rappresentano i fuori sede.

La sezione di musica protegge Institut de Musicologia Josep Ricart i Matas, legato all'Università Autonoma di Barcellona, che ha una propria biblioteca e realizza pubblicazioni in proprio.

Fra i soci ordinari dell'Academia si possono annoverare Damià Campeny, Lluís Rigalt, Claudio Lorenzale, Manuel Milà i Fontanals, Elías Rogent, Ramón Martí Alsina, Josep Oriol Mestres, Josep Torras i Bages, Antoni Rubió i Lluch, Eusebi Güell, Lluís Domènech i Montaner, Modest Urgell, Bonaventura Bassegoda i Amigó, Raimon Casellas, Enric Sagnier, Joan e Josep Llimona, Lluís Masriera, Apel·les Mestres, Dionís Baixeras, Lluís Plandiura, Eusebi Arnau, Josep Puig i Cadafalch, Manolo Hugué, Joaquim Mir, Xavier Nogués, Joaquim Sunyer, Enric Casanovas, Josep Clarà, Joan Rebull, Frederic Mompou, Frederic Marès, Eduard Toldrà, Joaquim Renart, Joaquim Folch i Torres, Agustí Duran i Sanpere, Joan Ainaud de Lasarte, Rafael Benet, José Gudiol Ricart, José Antonio Coderch, Pere Pruna, Josep Roca-Sastre, Xavier Busquets, Manolo, Xavier Montsalvatge, Rafael Santos Torroella, Joaquim Homs, Joan Josep Tharrats o Lluis M. Saumells Panadés.

Pubblicazioni dell'Academia (selezione) modifica

Note modifica

  1. ^ Gonzalo Pasamar Alzuria, Ignacio Peiró Martín, Diccionario akal de historiadores españoles contemporáneos (1840-1980), Akal, 2002, pág. 199 (Diccionarios, 51). ISBN 9788446014898
  2. ^ Jaime Fernández, Bibliografía del Quijote por unidades narrativas y materiales de la novela, vol. 2, [Alcalá de Henares], Centro Estudios Cervantinos, 2008, pág. 937. ISBN 9788496408463
  3. ^ Juan Bassegoda Nonell, «Neomedievalismo en Cataluña. La Restauración del Monasterio de Poblet», en José Luis Gutiérrez Robledo et. al., Medievalismo y neomedievalismo en la arquitectura española: aspectos generales: actas del primer congreso, Ávila, septiembre 1987, Universidad de Salamanca, 1990, pág. 119, n. 5 (Acta Salmanticensia:Biblioteca de arte, vol. 16). ISBN 9788474816006
  4. ^ Museus i Centres de Patrimoni Cultural a Catalunya. Barcelona: Departament de Cultura de la Generalitat de Catalunya, 20101, p. 37. ISBN 84-393-5437-1.

Bibliografia modifica

  • Francesc Fontbona, La Reial Acadèmia Catalana de Belles Arts de Sant Jordi, "Serra d'Or", núm. 363 (1990), págs. 61-63.
  • Josep Bracons i Clapés, “A propòsit de la inauguració del Museu Nacional d’Art de Catalunya”, Butlletí XVIII. Barcelona 2004, Reial Acadèmia Catalana de Belles Arts de Sant Jordi, Barcelona 2005, pp. 267-275.
  • Catálogo de la exposición Real Academia Catalana de Bellas Artes de Sant Jordi. Exposición Antológica de Pintura, RACBASJ-Gobierno de Navarra-Caja de Ahorros de Navarra-Caja de Ahorros de Vitoria y Álava-Diputación Foral de Bizkaia, San Sebastián, 1999.
  • Victoria Durá, Lluís Rigalt i Farriols. Vistas de la Barcelona Antigua, 1867-1884, ACESA-RACBASJ, Barcelona, 1998.
  • Federico Marés Deulovol, Dos siglos de enseñanza artística en el Principado, Real Academia de Bellas Artes de San Jorge (Reial Acadèmia Catalana de Belles Arts de San Jordi), Barcelona 1964.

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Collegamenti esterni modifica

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