Roberto Pezzetta

designer italiano

Roberto Pezzetta (Treviso, 1946) è un designer italiano.

Biografia modifica

Inizia la sua carriera come product design nel 1969 con la società Zoppas[1]. Nel 1976 [2] diventa responsabile del design in Nordica[3] per un anno quando poi si occupa di elettrodomestici per l'azienda Zanussi, diventando nel 1982 responsabile dell'Ufficio Disegno Industriale[4]. La collaborazione con questa azienda continua anche negli anni successivi fino al gennaio 2002[5] quando assume il ruolo di Creative Design Director del Gruppo Electrolux con il titolo di Vice President Design per la stessa azienda fino al 2005 quando lascia l'azienda per aver raggiunto i limiti d'età.

Attualmente è libero professionista e consulente per il disegno industriale a Pordenone, dove vive[6].

Principali opere e riconoscimenti modifica

L'opera di Pezzetta ha portato significativi contributi al design italiano dei grandi elettrodomestici, introducendo con «semplicità, eleganza e ironia»[7] «forme e colori del tutto innovativi nel design degli elettrodomestici», con il fine di ripensare il rapporto fra utente e macchina[8].

Nel 1986 ha progettato la prima lavastoviglie a scomparsa e l'anno seguente i frigoriferi della Wizard Collection entrambi segnalati in due edizioni del Premio Compasso d'oro[9]. I frigoriferi della Wizard Collection si allontanano da una visione dell'elettrodomestico come oggetto puramente tecnico-funzionale, per divenire anche oggetti d'arredamento, fortemente caratterizzati da forme di ispirazione post-moderna. Un tentativo di «ripensare l'oggetto elettrodomestico come pet, come animale domestico»[10] è invece alla base di una serie di elettrodomestici prototipi: Zoe (lavabiancheria ideata nel 1992), Teo (cucina) e Oz (frigorifero), ideato nel 1994 e commercializzato a partire dal 1998.

I progetti di Pezzetta sono stati pubblicati in alcune tra le principali riviste di design e in libri editi in Italia ed all'estero; sono stati inoltre presentati in numerose mostre in Europa, Stati Uniti e Giappone, alla Biennale di Lubiana in Slovenia, al Design Museum di Londra, al Salone Internazionale del Mobile nel 2008, alla Triennale di Milano nel 2009 e in varie edizioni della Fiera di Verona nella sezione "Abitare il tempo"[11]. Nel 2003 la sua opera è stata inoltre oggetto della mostra antologica La Fabbrica e i Sogni[12], cui è seguita la pubblicazione di un catalogo monografico.

Nella sua carriera ha inoltre ricevuto numerosi riconoscimenti. Ha vinto il Premio Compasso d'oro - premio assegnato dall'Associazione Disegno Industriale - nel 1981 insieme alla Zanussi "per l'Immagine Aziendale e tutta la produzione"[13] e alcuni suoi prodotti sono stati segnalati allo stesso premio nel 1987, 1989, 1991, 1998, 2001, 2004 e 2008. Ha vinto il Red Dot Design Award, il IF product design award entrambi nel 2005[14] e dodici Good Design Award (nelle edizioni del 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 e 2009)[15] Nel 2016 gli viene attribuito il "Premio Compasso d'Oro alla Carriera".

Riconoscimenti modifica

  • Premio Compasso d'Oro con l'Industrial Design Zanussi nel 1981.
  • Premio Compasso d'Oro alla Carriera nel 2016.
  • Segnalazioni al Premio Compasso d'Oro nel 1987, 1989, 1991 e 2008 (complessivamente sei prodotti).
  • Segnalazioni d'Onore al Premio Compasso d'Oro nel 1998, 2001 e 2004.
  • Medaglia d'Oro alle Biennali del Design di Lubiana BIO12 (1988) e BIO19 (2004).
  • SAMI du Design (Salone delle Arti Domestiche di Parigi) nel 1990.
  • Premio Goed Industrieel Ontwerp (Paesi Bassi) nel 1987, 1991, 1999 e 2001.
  • Premio Design Prestige a Brno nel 1997.
  • Premio De Diseño MCMXCVIII. XVI Fiera Internazionale di L'Avana (Cuba) nel 1998.
  • Good Design Award attribuito dal Chicago Athenaeum (dodici progetti tra il 1999 e il 2009).
  • KBD Award (Regno Unito) nel 2003.
  • IF Product Design Award nel 2005.
  • Red Dot Design Award nel 2005.

Note modifica

  1. ^ Castello sforzesco, Absolut glass design, Electa, 1996, pp. 103 pagine. URL consultato il 12 maggio 2013.
  2. ^ (EN) Italian product flair, su designweek.co.uk, designweek.com.uk, 6 novembre 2003. URL consultato il 19 maggio 2013.
  3. ^ Ottagono, CompanyP.IN.A.s.r.l., 2003.
  4. ^ (EN) Enzo Biffi Gentili, Cleto Munari, Electa, 1997, pp. 206 pagine. URL consultato il 19 maggio 2013.
  5. ^ Un designer sognatore, in Domus, Editoriale Domus, 2003.
  6. ^ Incontro con il designer Pezzetta, in Messaggero Veneto, messaggeroveneto.gelocal.it, 18 maggio 2011.
  7. ^ Italian product flair. Designer Roberto Pezzetta speaks with Trish Lorenz about the poetry behind the design of Zanussi domestic appliances and his vision of the future
  8. ^ Lucia Rampino e Davide Ravasi, Reinventare il rapporto con l'elettrodomestico: il caso Oz, in Francesco Trabucco (a cura di), White design. Innovazione di prodotto e innovazione di processo nel settore dell'elettrodomestico bianco, Edizioni POLI.design, Milano, 2001, p. 91.
  9. ^ Una storia di successo, in la Stampa, lastampa.it, 9 novembre 2012. URL consultato il 19 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2013).
  10. ^ Intervista a Roberto Pezzetta citata in Lucia Rampino e Davide Ravasi, Reinventare il rapporto con l'elettrodomestico: il caso Oz, in Francesco Trabucco (a cura di), White design. Innovazione di prodotto e innovazione di processo nel settore dell'elettrodomestico bianco, Edizioni POLI.design, Milano, 2001, p. 96.
  11. ^ Domus, 2005, casa editrice Domus
  12. ^ Sogni firmati Roberto Pezzetta
  13. ^ Ottagono, Editrice Compositori s.r.l., 2003. URL consultato il 12 maggio 2013.
  14. ^ Legno Vivo (PDF), su roomsdecocinobra.es. URL consultato il 12 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2016).
  15. ^ Good Design Award archives Archiviato il 31 agosto 2009 in Internet Archive.

Bibliografia modifica

  • Valentina Auricchio, Design in cucina. Oggetti, riti, luoghi, Giunti editore, 2012, pp. 224 pagine.
  • Christian Pixis, Uta Abendroth, World Design, Chronicle Books, 1999, pp. 440 pagine.
  • Catherine McDermott, Design Museum Book of Twentieth Century Design, Carlton Books, 1997, pp. 400 pagine.
  • Anty Pansera, Storia del disegno industriale italiano, Laterza, 1993, pp. 436 pagine.
  • Marcel Wanders, The International Design Yearbook, Abbeville Press, edizioni del 1986, 1987, 1989, 1992, 1996 e 1998.
  • Annamaria Scevola, Silvio San Pietro, Contemporary italian product design, Edizioni L’Archinvolto, 1999, pagine 240.
  • Raymond Guidot, Marie Laure Jousset, Bons Genies De La Vie Domestique, Editios du Centre Pompidou, 2000, pagine 198.
  • De Angelis A., Design the italian way, Editoriale Modo, 2001.
  • Nonie Niesewand, Contemporary Details, Mitchell Beazley, 2006, pagine 224.
  • Mello Patrizia, Design contemporaneo, Electa, 2008, pagine 252.
  • Penny Sparke, Italian Design, Thames and Hudson, 1988, pagine 240.
  • A Dictionary of Modern Design, Oxford University Press, 10 dicembre 2004.
  • Anty Pansera, Dizionario del design italiano, Cantini, 1995, pp. 380 pagine.
  • Charlotte Fiell, Peter Fiell, Designing the 21st century
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