Il Rollo è un vitigno a bacca bianca autoctono ligure, coltivato da secoli principalmente nella città metropolitana di Genova e in misura minore nella Riviera di Ponente. Viene prodotto anche nella zona di Nizza col nome di "Rolle" e di Antibes, dove è meglio conosciuto come "Verlantin"[1].

Rollo
Dettagli
Paese di origineBandiera dell'Italia Italia
Colorebianca
Bandiera dell'Italia Italia
Regioni di coltivazioneLiguria
IGTColline del Genovesato
Colline Savonesi
Liguria di Levante
Ampelografia
Degustazione
http://catalogoviti.politicheagricole.it/scheda.php?codice=211

Secondo alcuni studiosi sarebbe originario della Liguria, in particolare del circondario di Genova oppure dell'imperiese; secondo altri, invece sarebbe originario della Francia, e da qui trapiantato in Liguria in tempi antichi.[1]

Caratteristiche

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La pianta presenta una foglia medio-grande, pentagonale e quinquelobata, di colore verde opaco. Il grappolo è di forma conica o conico-piramidale, grande, compatto e tozzo. Gli acini sono grossi, di forma sferoide allungata, di colore verde giallastro, mediamente con 1-2 vinaccioli. Il vitigno ha buona vigoria e produzione abbondante e costante, si adatta facilmente anche a condizioni ambientali meno favorevoli per la coltivazione della vite, come le strette valli interne della riviera e i terreni più alti. È uno fra i più tardivi vitigni bianchi coltivati in Liguria, generalmente si vendemmia nella prima metà di ottobre.[2]

Il vino prodotto con uva Rollo presenta caratteristiche organolettiche abbastanza mediocri, e per questo motivo non è praticamente mai vinificato in purezza, ma viene usato in uvaggio per dare corpo e struttura ad altri vini meno strutturati.

Si può trovare nella DOC Val Polcevera, in percentuale massima del 40%. In Francia il vitigno trova espressione di eccellenza in vini di grande struttura. Vinificato in purezza dopo essere stato raccolto a mano il Rolle e' perfetto su cozze e grigliate di pesce

  1. ^ a b Rollo - Vino - World Wine Passion, in WorldWinePassion.it. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
  2. ^ A. Ciardi, Registro Nazionale delle Varietà di Vite, su catalogoviti.politicheagricole.it. URL consultato il 31 gennaio 2017.

Collegamenti esterni

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