Parete (alpinismo)

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In arrampicata e alpinismo con il termine parete si identifica il lato scosceso di un rilievo montuoso, spesso oggetto di ascese o arrampicate da parte di alpinisti e arrampicatori. In senso più lato, si identifica altrimenti il versante geografico-alpinistico di una determinata montagna (per esempio: parete Nord del Cervino, parete Ovest del Monviso, parete Est del Corno Piccolo al Gran Sasso).

Scalatori alle prese con la parete verticale del Jolly Roger, Fair Head, Irlanda del Nord
Un rocciatore affronta una lama

Descrizione modifica

In ambito alpinistico, la parete viene in genere identificata e classificata soprattutto in base alla sua pendenza, oltre che alla sua lunghezza. Si parla per esempio di parete "strapiombante" quando essa forma un angolo superiore a 90 gradi con l'orizzontale ipotetica del livello del terreno (in pratica è strapiombante qualsiasi parete che si distacchi dal peso di un filo a piombo fissato alla stessa).

Analogamente, una parete si definisce "appoggiata" quando forma con il terreno un angolo inferiore a 90 gradi. In genere, come è del resto facilmente comprensibile, quest'ultima risulta quasi sempre più semplice da scalare rispetto a una parete verticale o a una parete strapiombante.

Conformazioni rocciose modifica

Le pareti alpinistiche possono essere innevate, ghiacciate o rocciose e, con il variare delle stagioni e delle condizioni meteorologiche, una stessa parete può assumere - di volta in volta - anche tutte tali differenti connotazioni. Dal punto di vista prettamente scalatorio, gli arrampicatori classificano e distinguono le pareti rocciose, o tratti di esse, in base alla loro conformazione. Le denotano cioè attraverso un nome comune che, oltre ad identificarne la forma e le caratteristiche, ne specifica - in genere - anche la tecnica di progressione più adatta alla salita. Le classiche conformazioni rocciose, quelle ripetutamente citate nei testi di alpinismo e nelle descrizioni delle vie di salita sono:

Camino
Costituito da due vicini piani di roccia tra loro paralleli. Si parla di camino largo quando lo scalatore arriva a toccare entrambe le pareti aprendo le braccia; si parla di camino stretto quando lo scalatore si trova costretto a incastrare il proprio corpo tra le due pareti. In senso figurato, la struttura richiama i classici camini delle abitazioni.
Cengia
Cornice pianeggiante, più o meno orizzontale, e più o meno ampia, che interrompe la verticalità parete. Tipica delle Dolomiti e, più in generale, delle montagne aventi una formazione di origine sedimentaria.
Diedro
Costituito dall'incontro tra due diversi piani di roccia che vanno a formare un angolo di ampiezza variabile. Si distinguono in genere: diedri chiusi (se caratterizzati da pareti rocciose che si incontrano con un angolo minore di 90°); diedri aperti (se caratterizzati da pareti che si incontrano con un angolo maggiore di 90°). Assomiglia, idealmente, a un libro parzialmente aperto.
Fessura
Fenditura della roccia di dimensioni e forma variabili (si distinguono in genere: fessure orizzontali; fessure oblique ascendenti o discendenti, verso destra o verso sinistra; fessure verticali; fessure irregolari). Una fessura è definita come tale quando non è sufficientemente ampia perché vi possa entrare completamente il corpo di uno scalatore. In quest'ultimo caso, infatti, si parla più propriamente di diedro o camino.
Lama
Sporgenza rocciosa spigolosa e sottile tanto quanto basta per poter essere afferrata con le mani, lungo il suo filo, dallo scalatore.
Placca
Tratto roccioso liscio e uniforme, che talvolta presenta scarsità di appigli e appoggi.
Spigolo
Conformazione piuttosto aerea dove la parete, incontrando una parete contigua, forma una linea di intersezione. Lo spigolo può a volte essere molto sottile (poche decine di centimetri) e a volte molto ampio (alcune decine di metri).
Strapiombo
Tratto di parete che presenta un'inclinazione oltre la verticale (ovvero la linea della parete forma un angolo superiore ai 90 gradi con la base della parete).
Tetto
Tratto di parete in cui la verticalità è interrotta da un vero e proprio scalino rovesciato, spesso estremamente difficile da superare in arrampicata.

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