Frediano di Lucca

vescovo irlandese
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Frediano di Lucca (Irlanda, dopo il 500Lucca, 18 marzo 588) è stato un vescovo irlandese.

San Frediano di Lucca
Il Miracolo di san Frediano, cappella di San Frediano, basilica di San Frediano, Lucca
 

Vescovo

 
NascitaIrlanda, dopo il 500
MorteLucca, 18 marzo 588
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleBasilica di San Frediano a Lucca
Ricorrenza18 marzo
Attributibastone pastorale
Patrono diArcidiocesi di Lucca (compatrono)
Frediano
vescovo della Chiesa cattolica
Incarichi ricopertiVescovo di Lucca
 
Natodopo il 500 in Irlanda
Consacrato vescovotra il 560 e il 566 forse da papa Giovanni III
Deceduto18 marzo 588 a Lucca
 

Fu vescovo di Lucca dal 566 (data congetturale) fino alla sua morte. Nella successione dei vescovi di Lucca si colloca dopo Ossequenzio e prima di Valeriano.

Le fonti agiografiche lo descrivono come un monaco irlandese, figlio del re dell'Ulster Ultach (Ultonius).

Biografia

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Educato nei monasteri irlandesi, ordinato presbitero decise di recarsi a Roma in pellegrinaggio. Sulla via del ritorno decise di ritirarsi in eremitaggio in un anfratto nel Monte Pisano. La sua fama di santità spinse i cittadini di Lucca ad eleggerlo vescovo tra il 560 e il 566. Alcune fonti riferiscono di una lettera di papa Giovanni II che lo spingeva ad accettare la carica. La notizia non è attendibile poiché papa Giovanni II era morto nel 533; forse si tratta di papa Giovanni III.

Papa Gregorio I riferisce[1] di un miracolo narratogli dal vescovo di Luni (diocesi allora contigua a Lucca): mentre i lucchesi si affaticavano invano per deviare il corso del Serchio, che correva troppo vicino alla città e con le inondazioni causava danni continui, Frediano, dopo che era stato richiesto il suo aiuto, si avviò sul percorso che il fiume avrebbe dovuto seguire tracciando un solco con un rastrello e le acque lo seguirono docilmente. Nella realtà San Frediano nel 575 fece aprire una nuova bocca del Serchio a Migliarino. Forse l'allusione al rastrello nasconde uno strumento usato per tracciare il nuovo corso delle acque del Serchio.

 
San Frediano devia le acque del Serchio, predella della pala Barbadori, Filippo Lippi, tempera su tavola, Galleria degli Uffizi

È anche stato suggerito che Frediano nei suoi viaggi e nei suoi studi avesse acquisito una certa esperienza in fatto di bonifiche idrauliche. In ogni caso nel terreno liberato dalla minaccia del fiume, a nord della cinta romana della città, Frediano fondò un monastero dedicato ai santi leviti Vincenzo, Stefano e Lorenzo. Successivamente il tempio fu dedicato alla Vergine, poi allo stesso San Frediano.

In quello stesso edificio furono infine tumulate le spoglie del santo, in una cripta costruita alla fine dell'VIII secolo e poi distrutta in osservanza della riforma liturgica gregoriana, probabilmente sotto il vescovo Rangerio, che smantellò anche la cripta di San Martino in cui si custodivano le reliquie di San Regolo nel 1109.

La Chiesa cattolica ricorda Frediano come santo il 18 marzo, come riporta il Martirologio Romano:

«18 marzo - A Lucca, san Frediano, vescovo, che, originario dell’Irlanda, radunò dei chierici in monastero, per il bene del popolo deviò il corso del fiume Serchio rendendo fertile il territorio e convertì alla fede cattolica i Longobardi che avevano invaso la regione.»

Localmente è ricordato anche il 18 novembre, anniversario del ritrovamento delle sue reliquie.

Secondo alcune fonti il nome irlandese di Frediano sarebbe stato Finnian. In latino il nome era Fridianus e da qui passò nel dialetto lucchese; a Lucca, infatti, fino alla metà del XX secolo San Frediano era designato come San Fridiàn, San Friàn o San Friàno. L'edificio dedicato al santo posto più a sud in Toscana è la Chiesa di San Frediano sulle montagne di Chiessi.

  1. ^ Papa Gregorio I, Dialoghi, III, 10.

Bibliografia

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  • Colgan, Acta Sanct. Scot., I (1645), 633-51;
  • Dict. Christ. Biog., s.v.
  • Fanucchi, Vita di San Frediano (Lucca, 1870)
  • O'Hanlon, Lives of Irish Saints, alla voce 18 novembre.
  • Analecta Bollandiana., XI (1892), 262-3,
  • Bibliotheca. hagiographica. latina. (1899), 476.

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Collegamenti esterni

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