Porfirio di Gaza

vescovo greco antico
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Porfirio (Tessalonica, 347 circa – Gaza, 26 febbraio 420) è stato un vescovo greco antico; fu vescovo di Gaza ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa.

San Porfirio di Gaza
Affresco raffigurante Porfirio nel monastero di Dionisio ad Afon (Grecia)
 

Vescovo

 
NascitaTessalonica, 347 circa
MorteGaza, 26 febbraio 420
Venerato daChiesa cattolica, Chiesa ortodossa
Ricorrenza26 febbraio

Biografia

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La vita di san Porfirio è nota per la biografia scritta dal suo discepolo e contemporaneo Marco, che fu suo diacono nella Chiesa di Gaza di cui Porfirio divenne vescovo attorno al 395.

Nativo di Tessalonica in Grecia, verso il 378 si ritirò a vita eremitica nel deserto di Scetes in Egitto. Alcuni anni dopo passò in Palestina, ritirandosi in una grotta nei pressi del Giordano. La sua fama di santità, arricchita dalla sua generosità, attirò l'attenzione del vescovo di Gerusalemme Giovanni, che lo ordinò sacerdote attorno al 392.

Alla morte di Enea, vescovo di Gaza, fu chiamato a succedergli; venne consacrato vescovo dal metropolita Giovanni di Cesarea di Palestina. La biografia racconta le diverse lotte e le peripezie affrontate contro il paganesimo, ancora molto vivo a Gaza; la sua vittoria fu sancita da un editto dell'imperatore Teodosio I che gli concesse la facoltà di distruggere i templi pagani della sua città.

San Porfirio morì, dopo 25 anni di episcopato, il 26 febbraio 420.

Il Martirologio romano lo ricorda il 26 febbraio[1]:

«A Gaza in Palestina, san Porfirio, vescovo, che, nato a Tessalonica, visse cinque anni da anacoreta a Scete e altrettanti oltre il Giordano, distinguendosi per la benevolenza verso i poveri; ordinato poi vescovo di Gaza, abbatté molti templi dedicati agli idoli, dai cui seguaci era stato a lungo vessato, finché degno di venerazione trovò riposo nella pace dei santi.»

A San Porfirio è dedicata la chiesa ortodossa di Gaza.

  1. ^ Gazae, in Palaestina, sancti Porphyrii Episcopi, qui, tempore Arcadii Imperatoris, Marnam idolum ejusque templum evertit, ac, multa passus, quievit in Domino. Vetus Martyrologium Romanum, die 26 februarii.

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