Satnio

semidio della mitologia greca, guerriero troiano figlio di Enope e di una naiade

Nella mitologia greca, Satnio era un giovane semidio troiano, figlio di Enope, il quale prese parte alla guerra di Troia per combattere gli Achei. Il conflitto ebbe origine dal rapimento di Elena, regina spartana, figlia di Zeus, da parte del principe troiano Paride; Menelao, re di Sparta e marito della giovane, infatti, si vendicò di tale oltraggio riunendo un considerevole esercito e dichiarando guerra alla città asiatica. I momenti cruciali di questa guerra sono raccontati da Omero nell'Iliade.

Satnio
SagaCiclo Troiano
Nome orig.
1ª app. inIliade di Omero
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio
Luogo di nascitaTroade
Professioneguerriero

Il mito modifica

Origini e nascita modifica

Satnio aveva origini semidivine, dato che suo padre, un pastore di buoi chiamato Enope aveva avuto una relazione amorosa con una Naiade, di cui non si sa il nome. Enope infatti, mentre era intento al suo lavoro sulle rive del Satnioento, un fiume della Troade, aveva intravisto la ninfa che, come racconta Omero, era di una straordinaria avvenenza. Innamoratosene, Enope non pensò ad altro che a stuprarla sul posto, cosicché la ninfa si ritrovò dopo alcuni mesi incinta di Satnio.

La morte in guerra modifica

Scoppiata la guerra che oppose per ben dieci anni Troiani e Achei, Satnio decise di prendervi parte, intenzionato a difendere la sua patria. Nel corso dei combattimenti nel decimo anno di guerra, il giovane venne preso di mira dal veloce e crudele Aiace d'Oileo, il quale aveva deciso di approfittare della mancanza di Ettore, capitano troiano, ferito dal grande Aiace, per seminare strage nelle file troiane. Il figlio di Oileo balzò dunque contro di loro e trafisse per primo Satnio, al fianco, con la sua lancia. Colpito mortalmente, il giovane guerriero cadde a terra.

(GRC)

« ἔνθα πολὺ πρώτιστος Ὀϊλῆος ταχὺς Αἴας
Σάτνιον οὔτασε δουρὶ μετάλμενος ὀξυόεντι
Ἠνοπίδην, ὃν ἄρα νύμφη τέκε νηῒς ἀμύμων
Ἤνοπι βουκολέοντι παρ' ὄχθας Σατνιόεντος.
τὸν μὲν Ὀϊλιάδης δουρὶ κλυτὸς ἐγγύθεν ἐλθὼν
οὖτα κατὰ λαπάρην· ὃ δ' ἀνετράπετ', ἀμφὶ δ' ἄρ' αὐτῷ
Τρῶες καὶ Δαναοὶ σύναγον κρατερὴν ὑσμίνην.
»

(IT)

«Primissimo allora il rapido Aiace d'Oileo
colpì Satnio, balzando con l'asta puntuta,
il figlio d'Ènope, che naiade ninfa bellissima diede
a Ènope pastore di buoi, in riva al Satniòento.
Questo l'Oiliade forte con l'asta, fattosi presso,
colpì al fianco: egli cadde riverso e intorno a lui
Troiani e Danai violenta zuffa attaccarono.»

Alla vista del compagno morto, Polidamante, capitano troiano, si vendicò a sua volta trafiggendo con la sua asta Protoenore, un capo acheo, proveniente dalla Beozia.

Bibliografia modifica

Fonti modifica

  • Omero, Iliade, libro XIV, versi 442-448.