Scuola di cinema Gaumont

La Scuola di cinema Gaumont è stato primo esperimento italiano di fondare una scuola di cinema da parte di un'industria privata, se si esclude il tentativo dei produttori Ponti e De Laurentiis che è poi sfociato nell'attuale Istituto di Stato per il cinema e la televisione Roberto Rossellini.

Storia modifica

A differenza della Scuola nazionale di cinema del Centro sperimentale di cinematografia, fondata nel 1935 e tuttora esistente, la scuola di cinema Gaumont, in quanto scuola privata in seno ad una impresa privata, non ha mai avuto accesso a fondi statali, e nacque quasi per scommessa, quando Renzo Rossellini jr., allora presidente della Gaumont Italia, si trovò a evidenziare durante una conferenza la mancanza di una palestra per talenti e luogo di discussioni per il ricambio generazionale e lo sviluppo di una nuova generazione di cineasti. Alcuni curiosi e appassionati presenti alla conferenza si diedero appuntamento per riprendere il discorso. Nacque così la scuola.

Una nota curiosa: proprio il padre di Renzo, Roberto Rossellini, fu per un periodo a capo del Centro Sperimentale di Cinematografia, la già citata istituzione pubblica per l'alta formazione nelle discipline del cinema.

Per grande parte autogestito e sperimentale, si caratterizzò non tanto per una modalità accademica e strutturata quanto più per un approccio d'esperienza, dove alcuni professionisti venivano a riferire la propria esperienza artistica e professionale e a mostrarsi durante il loro lavoro. Fecero parte del gruppo di allievi una serie di personaggi, alcuni dei quali diventarono figure di spicco del cinema e della televisione del decennio successivo.

Distribuita tra lezioni teoriche (alle quali erano invitati a partecipare diversi professionisti legati con la casa di distribuzione e con la relativa casa di produzione - "Opera film" - che a titolo gratuito raccontavano la loro esperienza e cercavano di coinvolgere gli allievi nei loro progetti), visioni di film (nella sala proiezione degli uffici della sede in viale Liegi a Roma) e partecipazione sul set in svariati ruoli minori occasionati dalle varie produzioni in corso (per lo più negli studi di Cinecittà e successivamente in quelli del Centro Safa Palatino), gli allievi avevano soprattutto occasione di sperimentare il linguaggio cinematografico producendo cortometraggi, prima in Super 8 millimetri, poi in 16 millimetri, infine in 35 millimetri.

A conclusione del corso, alcuni allievi girarono il film a episodi Juke-box, presentato al festival di Venezia del 1983.

Gli allievi che completarono il corso ebbero occasione di selezionare gli allievi di un secondo corso, che realizzarono a loro volta lezioni, visite sul set e lavori, oltre al ciclo di cortometraggi, purtroppo interrotto prima della realizzazione del film finale.

Fine della scuola modifica

Dopo la chiusura improvvisa del ramo italiano della Gaumont, alcuni allievi che avevano continuato a lavorare ai margini della casa di distribuzione (girando spot, video promozionali e collaborando all'ufficio stampa con altri prodotti filmati e, i più fortunati, avendo lavorato a film di altre case di produzione) si organizzarono nella cooperativa Vertigo Film, che produsse Il grande Blek di Giuseppe Piccioni e altre pellicole. Dalle ceneri della Vertigo Film nacque, su iniziativa di Domenico Procacci, la "Fandango".

Cortometraggi modifica

  • Attraverso la luce, 35 mm, di Carlo Carlei
  • Camere oscure, 16 mm, di Ferdinando Cutini e Maura Nuccetelli
  • Cinefilles, 16 mm, di Daniele Luchetti
  • Compleanno per due, 16 mm, di Enzo Civitareale e Osman Mancini
  • Do minore, 16 mm, di Valerio Jalongo
  • Giallo a metà, 16 mm, di Gualtiero Rosella
  • Il bevitore Andreas, 8 mm, di Paolo Parisi Presicce
  • Il Messia armato, 16 mm, di Stefano Valoppi
  • Il risveglio, 16 mm, di Carlo Carlei
  • Il prologo, 16 mm, di Giuseppe Piccioni
  • Il volo, 35 mm, di Valerio Jalongo
  • La cifra, 35 mm, di Sandro De Santis
  • Nei dintorni di mezzanotte, 35 mm, di Daniele Luchetti
  • Prima di lavare i piatti, 16 mm, di Paolo Parisi Presicce
  • Roma ore 11.18, 16 mm, di Romano Martella
  • Temporale, 16 mm, di Sandro De Santis
  • Ultima edizione 16 mm, di Giuseppe Fatale
  • Vim liquido, 16 mm, di Antonello Grimaldi
  • Zucchero? No, grazie, 16 mm, di Domenico Procacci

Bibliografia modifica

  • Prepararsi al cinema con un esercizio di scuola, in "Cinema nuovo", anno 33, n. 1, febbraio 1984, pp. 19–20

Voci correlate modifica

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Cinema