Simbirskiasaurus birjukovi

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Il simbirskiasauro (Simbirskiasaurus birjukovi) è un rettile marino estinto, appartenente agli ittiosauri. Visse nel Cretaceo inferiore (Barremiano, circa 132 - 130 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Russia.

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Simbirskiasaurus
Immagine di Simbirskiasaurus birjukovi mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine Ichthyosauria
Famiglia Ophthalmosauridae
Genere Simbirskiasaurus
Specie S. birjukovi

Descrizione modifica

Questo animale è noto per i resti fossili di un cranio e di una colonna vertebrale. Il cranio era lungo circa 70 centimetri e possedeva un rostro allungato, con numerosi denti lunghi e appuntiti. Simbirskiasaurus possedeva alcune caratteristiche insolite. Ad esempio era presente una sorta di robusta barra ossea che divideva l'apertura nasale in due. Vi era una parte anteriore piccola e ovale, mentre quella posteriore era alta e verticale. Questa narice divisa in due non è comunque esclusiva di Simbirskiasaurus, ma sembrerebbe essere presente almeno in alcune specie del genere Platypterygius.

Era inoltre presente una sutura ondulata e interdigitata tra le ossa prefrontali e lacrimali, una caratteristica mai vista negli animali simili come Ophthalmosaurus e Platypterygius. Come tutti gli ittiosauri evoluti, Simbirskiasaurus doveva possedere un corpo altamente idrodinamico, con una pinna caudale, una dorsale e quattro arti trasformati in strutture simili a pagaie.

Classificazione modifica

I fossili di questo animale vennero scoperti nella regione di Ul'janovsk, in Russia, lungo i banchi del fiume Volga in sedimenti del Barremiano. Inizialmente vennero descritti come Simbirskia birjukovi, ma il nome generico era già stato utilizzato e quindi venne istituito il genere Simbirskiasaurus (Otschev ed Efimov, 1985). Successivamente, altri studiosi ritennero questo animale una specie del genere Platypterygius (Maisch e Matzke, 2000) o addirittura un nomen dubium privo di caratteri diagnostici chiari (McGowan e Motani, 2003). Un nuovo studio (Fischer et al., 2014) ha messo in luce rilevanti differenze rispetto a Platypterygius. Simbirskiasaurus, in ogni caso, è considerato un membro degli oftalmosauridi, il gruppo che comprende la maggior parte degli ittiosauri sopravvissuti nel Cretaceo.

Paleobiologia modifica

Non è chiaro a cosa servissero le "doppie narici" di Simbirskiasaurus. Forse queste strutture bipartite possedevano una duplice funzione, ma non è chiaro quale fosse. In ogni caso, Simbirskiasaurus doveva essere un veloce predatore di animali guizzanti come pesci e molluschi cefalopodi.

Bibliografia modifica

  • V. G. Otschev and V. M. Efimov. 1985. Novyy rod ikhtiozavrov iz Ul'yanovskogo Povolzh'ya. Paleontologeskii Zhurnal (4)76-80
  • Maisch, M. W. & Matzke, A. T. 2000. The Ichthyosauria. Stuttgarter Beiträge zur Naturkunde Serie B (Geologie und Paläontologie) 298, 1-159.
  • McGowan, C. & Motani, R. 2003. Handbook of Paleoherpetology Part 8 Ichthyopterygia. Verlag Dr. Friedrich Pfeil (München).
  • Fischer V, Arkhangelsky MS, Stenshin IM, Uspensky GN, Godefroit P (2014) The Russian Cretaceous ichthyosaurs Simbirskiasaurus birjukovi and Pervushovisaurus bannovkensis. Journal of Vertebrate Paleontology

Collegamenti esterni modifica