Sorpasso (economia)

Il termine sorpasso venne coniato per indicare il superamento, nel 1987, del PIL italiano rispetto a quello britannico, evento che fece diventare l'Italia la sesta potenza economica del mondo dopo Stati Uniti, Unione Sovietica, Giappone, Germania Ovest e Francia. Il sorpasso fu il risultato del ricalibramento dei metodi di analisi statistica del governo italiano e anche del picco della politica di indebitamento pubblico dei governi degli anni ottanta (guidati da Bettino Craxi e dai suoi alleati della Democrazia Cristiana). Seguirono altri due sorpassi nel 1991 e nel 2009.

Il sorpasso del 1987 modifica

Quando il PIL italiano aumentò del 18% grazie a quello che venne definito da The Economist un «gioco di prestigio statistico»[1][2], l'Italia superò per prodotto interno lordo il Regno Unito, divenendo la sesta nazione più ricca del mondo, dopo gli Stati Uniti, l'Unione Sovietica, il Giappone, la Germania Ovest e la Francia.

Escludendo dal computo l'Unione Sovietica, l'Italia si poté classificare quinta potenza economica del mondo capitalista, dopo gli Stati Uniti, il Giappone, la Germania Ovest e la Francia.[3]

Il reddito annuale pro capite dell'Italia raggiunse nel 1989 i $15 120 contro i $14 160 dei britannici (e i $20 630 degli Stati Uniti).[4]

Il sorpasso del 1991 modifica

Il 15 maggio 1991 il ministro degli Esteri Gianni De Michelis rese noto che, secondo il rapporto messo a punto da Business International (società del gruppo dell'Economist, fra i più autorevoli periodici economici del mondo) e inviato da De Michelis anche al presidente del Consiglio Giulio Andreotti, l'Italia era diventata la quarta potenza economica del mondo, dopo Stati Uniti, Giappone e Germania (nel frattempo riunificata), davanti a Francia e Regno Unito ed esclusa l'URSS, ormai in dissoluzione.[5] Il PIL a parità di potere d'acquisto del Belpaese, infatti, aveva raggiunto i 1 268 miliardi di dollari, contro i 1 209 della Francia e i 1 087 del Regno Unito. La stima venne in seguito corretta al ribasso per via del forte disavanzo dei conti pubblici italiani e il PIL italiano subì un contro-sorpasso da parte sia della Francia sia del Regno Unito durante gli anni novanta, caratterizzati da una stagnazione dell'economia italiana, che crebbe in media solo dell'1,23% annuo contro la media europea del 2,28%.[6]

Il sorpasso del 2009 modifica

Un nuovo sorpasso del PIL italiano su quello britannico si è verificato nel 2009. Già nel marzo 2009 si era consumato un primo sorpasso italo-inglese: quello del reddito pro capite, riportato con enfasi dall'Economist.[7][8]: secondo le stime dell'Economist intelligence Unit, misurando il PIL a cambi correnti, nel 2009 il Regno Unito era sceso al 12º posto nell'Europa a 15, seguita solo da Spagna, Grecia e Portogallo, mentre l'Italia era all'11º posto.[9] Rispetto al 1987 il sorpasso fu più significativo, poiché solo nel 2007 il PIL pro capite del Regno Unito era di 46 030 sterline, il 27% in più rispetto a quello italiano (36 140 sterline).[9] L'ambasciatore italiano a Londra di allora, Giancarlo Aragona, si riferì a proposito di ciò come di un secondo sorpasso.[10] Secondo l'Economist, «la caduta della sterlina del 29% dai suoi massimi di gennaio 2007 ha cambiato la situazione»[2] e, grazie al rafforzamento dell'euro rispetto alla sterlina, si è verificato il sorpasso in termini di pro capite: nel 2009 gli italiani avrebbero prodotto 35 390 euro pro capite, contro i 32 890 dei britannici. Qualche mese più tardi si verificò anche il sorpasso del PIL complessivo. Il 6 novembre 2009 il premier italiano Silvio Berlusconi, intervenendo in Consiglio dei ministri, annunciò che l'Italia era la sesta nazione più ricca del mondo e la terza in Europa, avendo il suo PIL ormai superato quello del Regno Unito, segnato più di altri dalla crisi, essendo la sua economia basata sulla finanza.[11][12][13] Inoltre, l'Italia era anche il terzo contribuente dell'Unione europea e il sesto per le Nazioni Unite.[14][13] A certificare il nuovo scavalcamento ci furono anche le stime dell'Office for National Statistics e del Citigroup: nel terzo trimestre 2009 il PIL italiano avrebbe generato 350 miliardi di sterline contro le 347,5 di quello britannico.[7]

Note modifica

  1. ^ L'Italia supera Gran Bretagna in classifica Pil pro-capite. Economist: «Inglesi scivolano a 12º posto Ue, è il sorpasso»
  2. ^ a b Il sorpasso che non ti aspetti: l'Italia supera la Gran Bretagna. Massimo Brignolo. Visti da lontano, 27 Marzo 2009
  3. ^ Caratteristiche e limiti dell’economia italiana, su it.pearson.com. URL consultato il 31 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2020).
  4. ^ Martin Clark, Modern Italy, 1871 to the present, 3ª ed., Harlow, Pearson Longman, 2008, p. 472, ISBN 978-1405823524.
  5. ^ Abbiamo Superato Anche La Francia Secondo Business International, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 10 novembre 2011.
  6. ^ Eurostat, Real GDP growth rate - Growth rate of GDP volume - percentage change on previous year [collegamento interrotto], su epp.eurostat.ec.europa.eu. URL consultato il 10 maggio 2009.
  7. ^ a b Pil, l'Italia risorpassa gli inglesi Londra scivola al settimo posto, in ricerca.repubblica.it. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  8. ^ Pil, l'Italia supera la Gran Bretagna> Archiviato il 30 marzo 2009 in Internet Archive.
  9. ^ a b L'Italia supera Gran Bretagna in classifica Pil pro-capite, su laprovinciadivarese.it.
  10. ^ Edmund Conway e Andrew Porter, UK economy overtaken by Italy, The Daily Telegraph, 23 ottobre 2009. URL consultato l'8 ottobre 2014.
  11. ^ Berlusconi: Italia sesto paese più ricco | Sky TG24. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2018).
  12. ^ QuotidianoNet, Berlusconi: 'L'Italia supera la Gran Bretagna, siamo la sesta nazione più ricca' - QuotidianoNet, in QuotidianoNet, 6 novembre 2009. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  13. ^ a b "L'Italia è la sesta nazione più ricca", in LaStampa.it. URL consultato il 4 ottobre 2018.
  14. ^ Berlusconi:"Italia ha superato Gb" - "Il nostro Pil è il sesto nel mondo"> Archiviato il 9 novembre 2009 in Internet Archive.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica