Aubette
Il palazzo dell'Aubette di Strasburgo è un grande immobile di fattura classica, situato a nord di Piazza Kléber, la piazza centrale di Strasburgo. Antico edificio militare, poi centro ricreativo, fu costruito dal 1765 al 1778.
Aubette | |
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Facciata principale dell'Aubette, Strasburgo. | |
Localizzazione | |
Stato | Francia |
Regione | Alsazia |
Località | Strasburgo |
Indirizzo | Piazza Kléber |
Coordinate | 48°35′02″N 7°44′44.5″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | in uso |
Costruzione | 1765-1778 |
Distruzione | 1870 |
Ricostruzione | 1873-1877 |
Stile | neoclassico e De Stijl |
Realizzazione | |
Architetto | Jacques-François Blondel |
Proprietario | Ville de Strasbourg |
Il palazzo dell'Aubette ebbe per quasi un secolo una destinazione militare: era utilizzato per ospitare gli alloggi dei militari e un corpo di guardia. Il suo nome corrisponde senz'altro ad uno dei significati più antichi della parola aubette (rifugio).
L'Aubette è classificato monumento storico dal 1929, così come nel 1985 e 1989[1]
Un elemento di un vasto progetto d'abbellimento
modificaQuesto palazzo faceva parte di un progetto elaborato da Jacques-François Blondel, architetto del re, nel quadro di un piano generale destinato a modernizzare e abbellire la città.
La congiuntura prerivoluzionaria e la mancanza di denaro ostacolarono questo progetto ambizioso, che non sarà concretizzato che con la costruzione dell'Aubette.
Nel XIX secolo, l'Aubette ospitò l'ufficio dello stato maggiore e un caffè-concerto al primo piano. Cedette il suo posto nel 1869 al museo municipale di pittura e di scultura.
Ristrutturazione e nuova destinazione
modificaDopo la guerra franco-germanica del 1870, le truppe tedesche assediarono la città e la bombardarono. Il 24 agosto 1870, l'Aubette e il suo museo furono vittime di un violento incendio, che lasciò intatta solo la facciata.
L'architetto ufficiale della città di Strasburgo, Jean Geoffrey Conrath, diresse la ricostruzione a partire dal 1873 e conservò la facciata con delle aggiunte scolpite e realizzò un nuovo tetto in ardesia. La facciata venne ornata di medaglioni che rappresentano i ritratti di celebri musicisti (Mozart, Haendel, Gluck, Mendelssohn...) La ricostruzione finì nel 1877.
La costruzione ospitò allora al pianterreno delle boutique e al primo piano il conservatorio di musica così come una grande sala da concerti.
Un monumento all'avanguardia degli anni 1920
modificaNel 1922, i fratelli Paul e André Horn, concessionari dell'ala destra del palazzo, progettarono d'installare una vasto complesso dove si trovavano ristoranti e centri ricreativi, con una decina di sale, con un bar americano, una pista da ballo, un ristorante, una sala da biliardo, un cine-danza, una sala per feste e un foyer-bar.
La progettazione venne affidata a Theo van Doesburg, in collaborazione con Jean Arp e sua moglie, Sophie Taeuber-Arp. Misero allora tra il 1926 e il 1928 in pratica le teorie del movimento olandese De Stijl, allora in voga in Europa, sulla progettazione dello spazio e dei decori.
Sul piano artistico, l'Aubette ospitò uno dei progetti più ambiziosi realizzati dall'avanguardia degli anni 1920, al punto che i commentatori più entusiasti qualificarono il palazzo come "la cappella Sistina dell'arte moderna".
Una riscoperta tardiva
modificaNel 1938, i fratelli Horn smisero di essere garanti e il loro successori decise di coprire le decorazioni squallide e il cui aspetto avanguardista non aveva suscitato l'adesione popolare dei strasburghesi. Furono riscoperti negli anni 1970 e classificati monumento storico nel 1985 (cine-danza e scala d'accesso all'inizio) e nel 1989 (bar come a casa e sala delle feste)[1]
Il restauro della sala di cine-danza fu effettuata dal 1985 al 1994. Dal 2004 al 2006, una seconda campagna di restauri permise di rimettere a nuovo la scala d'accesso al primo piano, la sala delle feste e il bar di casa.
L'ala sinistra del palazzo, indipendente dalle altre, è stata trasformata in un centro commerciale, che ha aperto le sue porte nel settembre 2008.
Visite
modificaL'Aubette si visita gratuitamente dal mercoledì al sabato dalle 14 alle 18. Il giovedì e il venerdì mattina, per le scolaresche iscritte al Servizio educativo dei Musei[2].
Note
modifica- ^ a b <Avviso n°PA00085014>, ministero francese della cultura
- ^ Aubette 1928, su musees.strasbourg.eu. URL consultato il 22 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2015).
Bibliografia
modifica- Emmanuel Guigon, Hans van der Werf, Mariet Willinge, L'Aubette: il colore nell'architettura: un'opera di Hans Arp, Sophie Taeubeur-Arp, Théo van Doesburg, Museo di Strasburgo, Strasburgo, 2006, pp.221
- Marie-Christine Périllon, La resurrezione del cine-danza, L'Aubette issa i colori, in Strasburgo magazine, 1993, nº 34
Altri progetti
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