Jiri Lev

Architetto e urbanista australiano

Jiri Lev (Brno, 1979) è un architetto ceco naturalizzato australiano, che lavora nel campo dell'architettura pubblica, residenziale e di soccorso in caso di calamità.[1]

Jiri Lev

Le sue opere sono note per il loro stile architettonico altamente vario e appropriato a livello locale, l'applicazione rigorosa dei principi di progettazione sostenibile e l'uso prolifico di materiali da costruzione naturali, quasi grezzi e di provenienza locale, come legno, pietra, canapa, canite o prodotti in argilla e calce[1][2][3] (Gulgong Holtermann Museum,[4] Courtyard House,[5] Tasmanian House).[6]

Insegna architettura sostenibile e resiliente in conferenze, seminari e scrittura. Promuovendo la progettazione architettonica specifica a livello regionale, si riferisce spesso all'architettura vernacolare e ai principi della nuova urbanistica, rifiutando le tendenze del design globalizzato come distruttive per il genius loci.[2][7][8]

Biografia modifica

Lev è nato in Repubblica Ceca (allora parte della Cecoslovacchia)[1] da genitori Jiri Loew, architetto, accademico e politico ceco e Lydie Loewova, architetto. Prima della Rivoluzione di velluto la famiglia era perseguitata dal regime comunista.[3]

Ha stabilito per la prima volta il suo studio di design multidisciplinare a Praga nel 1998.[2]

Nel 2005 si è trasferito in Australia, dove successivamente ha studiato architettura all'Università di Newcastle con Richard Leplastrier e Kerry e Lindsay Clare.[3] All'università iniziò a formulare principi architettonici che sarebbero poi diventati i fondamenti dell'architettura complementare.

Nel 2014 Lev ha fondato ArchiCamp,[9][10] un raduno di base di abili architetti e studenti di architettura, introducendo il concetto di eventi in stile guerrigliero liberamente organizzati, incentrati sull'apprendimento e interventi architettonici invitati all'interno di comunità rurali svantaggiate o colpite da disastri.[11][12][13]

In risposta agli incendi boschivi australiani del 2019-20, Lev ha istituito Architects Assist,[14][15][16] un'organizzazione professionale di architetti che fornisce assistenza pro bono alla comunità, per fungere da «piattaforma per un accesso equo a un'architettura sostenibile e resiliente». A meta del 2020 l'organizzazione rappresentava 600 studi di architettura partecipanti e 1500 studenti volontari.[3][17][18]

Nel 2020 Lev ha rivelato i piani per due insediamenti modello in Tasmania che avrebbero affrontato le crisi abitative e ambientali. I progetti erano vagamente ispirati al movimento di cohousing ed ecovillaggio, nonché agli insediamenti europei tradizionali.[19][20]

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Elisa Scarton, Architects Assist offers pro-bono design services to Aussies impacted by bushfire crisis, su Australian Design Review, 9 gennaio 2020. URL consultato il 29 luglio 2022.
  2. ^ a b c (EN) Jiri Lev, su MPavilion. URL consultato il 29 luglio 2022.
  3. ^ a b c d Dan Wu, The Australian Architects Offering Pro-Bono Design Services to Bushfire Survivors, in Hive Life: The people, places and ideas shaping Asia Pacific, The Hive Worldwide, 4 marzo 2020. URL consultato il 29 luglio 2022.
  4. ^ (EN) Elle Watson, Gulgong’s Holtermann Museum launch reveals first drawings, su Mudgee Guardian, 25 gennaio 2015. URL consultato il 29 luglio 2022.
  5. ^ (EN) The Courtyard House, in The Owner Builder, vol. 216, dicembre 2019-febbraio 2020, 42–43.
  6. ^ Alessia Musillo, La casa australiana che nasce dai materiali grezzi e lega la tradizione con l'avanguardia, su ELLE Decor, 27 luglio 2022. URL consultato il 29 luglio 2022.
  7. ^ (EN) Hilary Whiteman, The Australian architects designing homes to withstand bushfires, su CNN, 8 aprile 2020. URL consultato l'11 aprile 2020.
  8. ^ Clare Chapman, A changing climate: architecture in 2020 and beyond, su Arhipro, 21 gennaio 2020. URL consultato il 29 luglio 2022.
  9. ^ (EN) Ebony Fowler, Architecture in the field: Archicamp 2015, su ArchitectureAU, 15 ottobre 2015. URL consultato il 29 luglio 2022.
  10. ^ (EN) Architecture students help Dungog through flood recovery, su ABC News, 9 maggio 2017. URL consultato il 29 luglio 2022.
  11. ^ (EN) Elle Watson, Architects and designers plan projects for flood affected town, su Mudgee Guardian, 11 ottobre 2015. URL consultato il 29 luglio 2022.
  12. ^ (EN) Ellie-Marie Watts, Students shepherd ideas on Dungog flood and sustainable village living, su Port Stephens Examiner, 22 ottobre 2015. URL consultato il 29 luglio 2022.
  13. ^ (EN) Emma Swain, Sustainable architecture competition comes to communal utopia at Maitland, su The Maitland Mercury, 20 ottobre 2015. URL consultato il 29 luglio 2022.
  14. ^ (EN) Lizzie Crook, Australian architects offer pro-bono design services to those impacted by bushfire crisis, su Dezeen, 7 gennaio 2020. URL consultato il 2 marzo 2024.
  15. ^ (EN) Shane Reiner-Roth, Architects organize to provide pro-bono services to those affected by Australian bushfires, su Archpaper.com, 8 gennaio 2020. URL consultato il 2 marzo 2024.
  16. ^ (EN) Architects and interior designers are offering free services to bushfire victims who’ve lost their homes, su Vogue Australia, 16 gennaio 2020. URL consultato il 20 marzo 2024.
  17. ^ (EN) Sarah Buckley, Architect’s Assist in rebuilding Australian bushfire ravaged homes, su Architecture & Design, 8 gennaio 2020. URL consultato il 2 marzo 2024.
  18. ^ (EN) Patrick Hunn, Can architects help bushfire-ravaged communities rebuild?, su ArchitectureAU, 7 gennaio 2020. URL consultato il 2 marzo 2024.
  19. ^ (EN) Leon Compton, The commune is back ... the rise of intentional communities in Tasmania, in ABC Radio Hobart, 18 febbraio 2020. URL consultato il 2 marzo 2024.
  20. ^ (EN) Adam Holmes, Family proposes land share idea to ease housing stress in Launceston, su The Examiner, 9 gennaio 2020. URL consultato il 29 settembre 2020.

Altri progetti modifica