William Cavendish, I duca di Devonshire
William Cavendish, I duca di Devonshire (25 gennaio 1640 – 18 agosto 1707), è stato un nobile, politico e militare inglese.
William Cavendish, I duca di Devonshire | |
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Ritratto di William Cavendish, I duca del Devonshire di sir Godfrey Kneller, 1700 circa | |
I Duca di Devonshire | |
In carica | 1694 – 1707 |
Predecessore | sé stesso come conte di Devonshire |
Successore | William Cavendish, II duca di Devonshire |
Conte di Devonshire | |
In carica | 1684 – 1707 |
Predecessore | William Cavendish, III conte di Devonshire |
Successore | sé stesso come duca di Devonshire |
Trattamento | Sua Grazia |
Nascita | 25 gennaio 1640 |
Morte | 18 agosto 1707 (67 anni) |
Dinastia | Casa di Cavendish |
Padre | William Cavendish, III conte di Devonshire |
Madre | Elizabeth Cecil |
Consorte | Mary Butler |
Figli | James Elizabeth William Henry |
Religione | Anglicanesimo |
Biografia
modificaInfanzia
modificaEra il figlio di William Cavendish, III conte di Devonshire e di sua moglie Lady Elizabeth Cecil.
Matrimonio
modificaSposò, il 26 ottobre 1662, Lady Mary Butler (1646-1710), figlia di James Butler, I duca di Ormonde, e di sua moglie, Lady Elizabeth Preston. Ebbero quattro figli.
Carriera politica
modificaNel 1661 è stato deputato per Derbyshire[1].
Nel 1684 successe al padre come Conte di Devonshire e poi si sedette nella Camera dei Lords[1].
Sotto i regni di Carlo II Stuart e del fratello Giacomo II Stuart, Cavendish (noto come Lord Cavendish) si schierò in Parlamento con il partito Whig, contrario alla politica filoromana degli Stuart. Cavendish fu uno strenuo promotore della Gloriosa Rivoluzione che nel 1688 portò alla deposizione ed all'esilio del re cattolico Giacomo II; era stato proprio Cavendish, assieme ad altri sei gentiluomini, a redigere il celebre Invito a Guglielmo, missiva con la quale si richiedeva l'intervento a Londra del governatore dei Paesi Bassi, il principe d'Orange e futuro Guglielmo III d'Inghilterra. In seguito alla rivoluzione, sotto il regno di Guglielmo III, Cavendish divenne Lord Steward e gli fu concesso il titolo di Duca di Devonshire.
Si deve al Duca di Devonshire la riedificazione di Chatsworth House.
Morte
modificaMorì il 18 agosto 1707, all'età di 66 anni.
Discendenza
modificaDal matrimonio tra Lord Cavendish e Lady Mary Butler nacquero:
- Lord James Cavendish (?-14 dicembre 1751)
- Lady Elizabeth Cavendish (1670-1741), sposò Sir John Wentworth, I Baronetto, non ebbero figli;
- William Cavendish, II duca di Devonshire;
- Lord Henry Cavendish (1673-10 maggio 1700), sposò Rhoda Cartwright, ebbero una figlia.
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
William Cavendish, I conte di Devonshire | William Cavendish | ||||||||||||
Bess Hardwick | |||||||||||||
William Cavendish, II conte di Devonshire | |||||||||||||
Anne Keighley | Henry Keighley | ||||||||||||
Mary Carus | |||||||||||||
William Cavendish, III conte di Devonshire | |||||||||||||
Edward Bruce, I lord Kinloss | Edward Bruce | ||||||||||||
Alison Reid | |||||||||||||
Christian Bruce | |||||||||||||
Magdalene Clerk | Alexander Clerk | ||||||||||||
Marion Primrose | |||||||||||||
William Cavendish, I duca di Devonshire | |||||||||||||
Robert Cecil, I conte di Salisbury | William Cecil, I barone Burghley | ||||||||||||
Mildred Cooke | |||||||||||||
William Cecil, II conte di Salisbury | |||||||||||||
Elizabeth Brooke | William Brooke, X barone Cobham | ||||||||||||
Frances Newton | |||||||||||||
Elizabeth Cecil | |||||||||||||
Thomas Howard, I conte di Suffolk | Thomas Howard, IV duca di Norfolk | ||||||||||||
Margaret Audley | |||||||||||||
Catherine Howard | |||||||||||||
Katherine Knyvett | Henry Knyvett | ||||||||||||
Elizabeth Stumpe | |||||||||||||
Onorificenze
modificaNote
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su William Cavendish, I duca di Devonshire
Collegamenti esterni
modifica- Leo van de Pas genealogies, su worldroots.com. URL consultato il 30 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2011).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3309403 · ISNI (EN) 0000 0000 6316 6535 · CERL cnp00961670 · LCCN (EN) n85035378 · GND (DE) 120726912 |
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