Rota Vergilii: differenze tra le versioni

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=== L'antichità classica ===
La dottrina degli stili, che trovò la sua massima applicazione nella ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante Alighieri]], era una teoria letteraria ampiamente diffusa nell'età medievale, che trovava le sue radici nei canoni stilistici dell'età antica. Infatti, la ''dottrina degli stili''<ref name="Virg1">{{Cita libro|autore=Pier Vincenzo Mengaldo|titolo=stili, Dottrina degli|operacollana=Enciclopedia Dantesca|URL=http://www.treccani.it/enciclopedia/dottrina-degli-stili_%28Enciclopedia-Dantesca%29/|accesso= 28 maggio 2015}}</ref> era già stata elaborata nel corso del [[I secolo a.C.|I secolo a.C]]. per la prima volta nella ''[[Rhetorica ad Herennium]]''<ref>{{Cita libro|titolo = Ad C. Herennium libri IV de ratione dicendi|p = 252|citazione = Sunt iter tria genera...unam gravem, alteram mediocrem, tertiam extenuatam vocamus|url = https://archive.org/stream/adcherenniumdera00capluoft#page/252/mode/2up|accesso = 28 maggio 2015|curatore = Harry Caplan|autore = Marco Tullio Cicerone}}</ref>, seguito poi dall'[[Orator|''Orator'']] di [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]<ref>''[http://www.thelatinlibrary.com/cicero/orator.shtml#21 Orator]'' [http://www.thelatinlibrary.com/cicero/orator.shtml#21 XXVIII, 100 - XXIX, 101]: «Tenemus igitur, Brute, quem quaerimus, sed animo; nam manu si prehendissem, ne ipse quidem sua tanta eloquentia mihi persuasisset ut se dimitterem. Sed inventus profecto est ille eloquens, quem numquam vidit Antonius. Quis est igitur is? Complectar brevi, disseram pluribus. Is est enim eloquens, qui et '''humilia''' subtiliter et '''alta''' graviter et '''mediocria''' temperate potest dicere».</ref> ed infine dall'''[[Epistola ai Pisoni|Ars Poetica]]'' di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]]<ref>{{Cita libro|autore = Orazio|titolo = Epistole|p = 128|citazione = Brevis esse laboro, obscurus fio; sectantem lvia neervi / deficiunt animique; professus grandia turget...}}</ref>. Successivamente, il grammatico tardo-antico [[Elio Donato]], nelle ''Commentari in Eclogas'' (facente parte dei ''Commentarii Vergiliani'') legò ai tre stili le tre opere virigiliani sovracitate<ref>{{Cita web|autore = Gherardo Fabretti|url = http://www.tesionline.it/v2/appunto-sub.jsp?p=57&id=527|titolo = La nozione di stile|accesso = 28 maggio 2015|editore = tesionline|citazione = Nel Medioevo, Diomede identificò questi tre stili coi grandi generi, poi Donato, nel suo commento a Virgilio, li collegò ai temi delle Bucoliche, delle Georgiche e dell'Eneide}}</ref>:
 
{{Citazione|Sarebbe credibile che Virgilio, che eccelleva in ogni genere letterario, avesse voluto attribuire le ''Bucoliche'' al primo stile, le ''Georgiche'' al secondo, e l'''Eneide'' al terzo.|[http://www.intratext.com/IXT/LAT0367/_P3.HTM; ''Commentari in Eclogas'', 9]|Credibile erit Vergilium, qui in omni genere praevaleret, Bucolica ad primum modum, Georgica ad secundum, Aeneidem ad tertium voluisse conferre.|lingua = Latino|lingua2 = Italiano}}
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[[File:Gustave Dore Inferno2.jpg|thumb|[[Gustave Doré]], ''Inferno canto XXI''. L'incisione riporta lo strazio compiuto su Ciampolo di Navarra da parte dei diavoli di Malacoda, episodio facente parte più in generale dei "canti dei barattieri" caratterizzato da una forte vena comico-realistica.
]]
Dante, nella stesura della ''Commedia'', seguì la dottrina degli stili, ancora all'apice tra il XIII e il XIV secolo (come testimoniato dallo stesso ''[[De vulgari eloquentia|De Vulgari Eloquentia]]'', II 4<ref name="Virg1" />). Secondo la critica, le tre [[Cantica|cantiche]] corrisponderebbero ai tre stili ''umile'', ''elegiaco'' e ''tragico'', deducendo ciò dalle stesse dichiarazioni dell'Alighieri nel corso del sommo poema. Nella cantica dell'''Inferno'', Dante cita due il termine ''Comedìa'' per indicare il più basso dei tre livelli stilistici, cioè lo stile ''comico''<ref>{{Cita web|autore = Lisa Pericoli|url = http://www.oilproject.org/lezione/rime-dante-alighieri-stile-comico-medioevo-carnevale-ruota-di-virgilio-8337.html|titolo = Dante e lo stile comico nel Medioevo|accesso = 29 maggio 2015|editore = oilproject|citazione = Lo stile umile, detto anche comico, (cioè dimesso, semplice) è il più basso dei tre livelli stilistici...}}</ref>, per l'appunto: la prima volta in ''[[s:Divina_Commedia/Inferno/Canto_XVI|If]]'' [[s:Divina_Commedia/Inferno/Canto_XVI|XVI, 128-129]]<ref>«...e per le note / di questa comedìa, lettor, ti giuro»</ref>, nel girone dei sodomiti; la seconda volta, in ''[[s:Divina_Commedia/Inferno/Canto_XXI|If]]'' [[s:Divina_Commedia/Inferno/Canto_XXI|XXI, 1-3]]<ref>«Così di ponte in ponte, altro parlando / che la mia comedìa cantar non cura, / venimmo...»</ref>, il secondo dei tre canti in cui Dante e Virgilio sono accompagnati dalla <nowiki>''masnada''</nowiki> di [[Malacoda]] e degli altri diavoli suoi compagni. In entrambi i casi, si è in presenza della trattazione di argomenti bassi, vili, in cui il degrado morale dovuto al dominio del male e del peccato trasfigura la realtà circostante; ancor di più, però, il canto XXI, con le zuffe tra i diavoli e [[Ciampolo di Navarra]], rievoca fortemente la corruzione civica e i tranelli che i mercanti escogitavano a danno del prossimo<ref>{{Cita libro|autore = Dante Alighieri|titolo = Inferno|curatore = Umberto Bosco e Giovanni Reggio|opera collana= Divina Commedia|volume = 1|p = 338|citazione = Anche nel corpo di questo solo episodio è dato ravvisare molte gradazioni di comico: anninzitutto il vivacissimo movimento scenico, in un poeeta ch abitualmente ama le figure isolate e statuarie; la rappresentazione d'un mondo di gente comune, di piccole furberie in gara; i beffati non tardano a beffare a loro volta}}</ref>. In generale, l'intera cantica infernale è caratterizzata da questa tonalità narrativa, anche se non mancano degli episodi in cui il lirismo dantsco si svincola dallo stile comico: gli incontri con [[Paolo e Francesca]], con [[Farinata degli Uberti|Farinata]] e [[Cavalcante dei Cavalcanti|Cavalcanti]] e con [[Ulisse]] sono delle eccezioni. Il critico [[Erich Auerbach]] è stato il primo a sottolineare questa "confusione degli stili", specialmente nell'episodio di Farinata, ove alla sua solennità si contrappone la pateticità di Cavalcanti:
 
{{Citazione|I soggetti che la ''Commedia'' presenta, offrono una mescolanza di sublime e di infimo che agli antichi sarebbe sembrata mostruosa.|[[Erich Auerbach]], ''Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale'' (1946), Einaudi, Torino 2000, vol.I, p. 200.}}
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* Dante Alighieri, ''Divina Commedia'', ora in:{{Cita libro|titolo = La Commedia secondo l'antica vulgata|anno = 1994|editore = Casa Editrice Le Lettere|città = Firenze|curatore = Giorgio Petrocchi|ISBN = 88-7166-148-6}}
 
* {{Cita libro|autore = Dante Alighieri|titolo = Inferno|curatore = Umberto Bosco e Giovanni Reggio|opera collana= Divina Commedia|volume = 1|p = 338|editore=Le Monnier|città=Firenze|anno=2002|ISBN=88-00-41242-4}}
* {{Cita libro|titolo = Ad C. Herennium libri IV de ratione dicendi|p = 252|curatore = Harry Caplan|editore
=William Heinemann LTD - Harvard University Press|città=Londra - Cambridge, Massachusett|anno=1954|url = https://archive.org/stream/adcherenniumdera00capluoft#page/252/mode/2up|accesso = 28 maggio 2015||autore = Marco Tullio Cicerone}}
* {{Cita libro|autore = Orazio|titolo = Epistole|editore = Mondadori|città = Milano|curatore = Marco Beck|collana = Classici Greci e Latini|data = giugno 1997|ISBN = 88-04-42322-6}}
* {{Cita libro|autore=Pier Vincenzo Mengaldo|titolo=stili, Dottrina degli|operacollana=Enciclopedia Dantesca|editore= Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città=Roma|anno=1970|URL=http://www.treccani.it/enciclopedia/dottrina-degli-stili_%28Enciclopedia-Dantesca%29/|accesso= 28 maggio 2015|SBN= IT\ICCU\RLZ\0163867}}
* {{Cita libro|autore = Francesco Saverio Salfi|titolo = Ristretto della storia della letteratura italiana|anno = 1833|editore = B. Marotta e Vanspandoch|città = Napoli|p = 32|volume = I|url = https://books.google.it/books?id=KOXQ4ysnn_kC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso = 29 maggio 2015|SBN=IT\ICCU\IEI\0155765}}
* {{Cita libro|autore = Cesare Segre|titolo = Avviamento all’analisi del testo letterario|anno = 1985|editore = Einaudi|città = Torino|ISBN= 88-06-58735-8}}
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* {{Cita web|autore = M. Antoine Compagnon|url = http://www.fabula.org/compagnon/genre5.php|titolo = Cinquième leçon : Rhétorique des genres : la roue de Virgile|accesso = 28 maggio 2015|editore = fabula|lingua = Francese}}
* {{Cita web|autore = Cicerone|url = http://www.thelatinlibrary.com/cicero/orator.shtml#21|titolo = M. TVLLI CICERONIS ORATOR AD M. BRVTVM|accesso = 28 maggio 2015|editore = The Latin Library}}
* {{Cita web|autore=Elio Donato|titolo=Commentarii in Eclogas|url= http://www.intratext.com/IXT/LAT0367/_P3.HTM|accessiaccesso= 28 maggio 2015|editore= The Latin Library}}
* {{Cita web|autore = Gherardo Fabretti|url = http://www.tesionline.it/v2/appunto-sub.jsp?p=57&id=527|titolo = La nozione di stile|accesso = 28 maggio 2015|editore = tesionline.it}}
* {{Cita web|autore = Luca Ghirimoldi|url = http://www.oilproject.org/lezione/struttura-cantica-purgatorio-dantesco-3910.html|titolo = "Purgatorio": riassunto e struttura|accesso = 29 maggio 2015|editore = Oilproject}}