Ospedale Santa Maria Bianca: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Origini ===
Le prime notizie di un ''hospitale'' a Mirandola risalgono al 1311, in un documento in cui si citano anche due succursali a ''Tiramuschio'' (oggi Tramuschio) e a ''Borgo Bonaga'' (poi chiamato ''Borgofuro'' o ''Borgonovo'')<ref>{{cita libro|autore= Laura Fenelli|titolo=Il tau, il fuoco, il maiale: i canonici regolari di sant'Antonio Abate tra assistenza e devozione|editore=Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo|anno=2006|p=98|url= https://books.google.it/books?id=jysQAQAAIAAJ&q=hospitale+mirandola&dq=hospitale+mirandola&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjlv_6djsDSAhUBHCwKHVhwAAYQ6AEINjAF}}</ref>. Un altro ospedale gestito dai [[canonici regolari di Sant'Antonio di Vienne]] era situato a Roncole.<ref>{{cita web|autore=[[Maria Del Rio|Maria Bertolani Del Rio]]|titolo=Ospedali della Provincia di Modena|capitolo=7^ Tappa – MIRANDOLA Ospedale «S. Maria Bianca»|anno=1959|sito=storiapoliclinicomodena.blogspot.it/|url=http://storiapoliclinicomodena.blogspot.it/p/1959-ospedali-della-provincia-di-modena.html|accesso=6 marzo 2017-03-06}}</ref>
 
[[File:La chiesa sconsacrata delle mendicanti (ex chiesa di Santa Maria Bianca).jpg|miniatura|sinistra|La chiesa sconsacrata delle mendicanti (ex chiesa di Santa Maria Bianca), abbattuta nel 1929 per far posto al [[palazzo della Milizia (Mirandola)|palazzo della Milizia fascista]]]]
[[File:Regia Pretura di Mirandola.jpg|miniatura|destra|La Regia Pretura di Mirandola situata nell'ex ospedale dei Batturti, prima della demolizione in epoca fascista]]
Il Sacro Ospitale di Santa Maria Bianca venne fondato nel 1432 dalla [[Confraternita della Misericordia]] dei [[Battuti]], al fine di «raccogliere e mantenere gli esposti, albergare i pellegrini e aver cura dei poveri infermi e dei pazzi». Dopo qualche anno l'ospitale venne ampliato grazie alla cospicua eredità di 550 libbre di bolognini lasciata nel 1448 dal nobile Francesco figlio di Antonio Padella della famiglia Manfredi<ref>{{cita pubblicazione|titolo= Memorie storiche della città e dell'antico ducato della Mirandola|volume=1|editore=Tipografia di Gaetano Cagarelli|ano=1872|p=94-95|url= https://books.google.it/books?id=t4oHAAAAQAAJ&pg=PA98&dq=hospitale+mirandola&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi3k_CBk8DSAhVCVBQKHS_jA_EQ6AEIIjAB#v=onepage&q=hospitale%20mirandola&f=false}}</ref>. L'anno successivo i reggenti dell'''Hospitale de Santa Maria Biancha'' ricevettero un'altra eredità con il testamento datato 15 marzo 1449 di Gerardo Padella (ultimo discendente di tale famiglia nobile e senza figli), che donò tutti i suoi averi, con la clausola che qualora si fosse deciso di chiudere l'ospedale tutti i soldi dell'eredità si sarebbero dovuti restituiti per intero alla parrocchia di San Michele arcangelo di Cividale. Tali lasciti consentirono di erigere un nuovo edificio nel ''Borgo Novo'', a fianco del [[Duomo di Mirandola]].<ref>{{cita web|autore=Vanni Chierici|titolo= L’Ospedale Santa Maria Bianca|sito=Al Barnardon|data=3 marzo 2015-03-03|url= http://www.albarnardon.it/lospedale-santa-maria-bianca/}}</ref>. Nel 1473 si ha notizia d un incendio che distrusse l'archivio storico.
 
Secondo un documento del 13 maggio 1574, redatto durante la visita patorale di [[Eustachio Locatelli]], vescovo di Reggio Emilia, la Confraternita mirandolese eleggeva annualmente un Padrino e due Massari, che vigilavano ed amministravano l'ospedale. Durante il XVII secolo XVII l'ospitale, posto la protezione dei Principi della Mirandola, era gestito dal Padrino (dal 1695 chiamato Priore e che amministrava gli aspetti religiosi), dal Massaro (che si occupava degli aspetti finanziari) e da un consiglio di otto persone.
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La nuova struttura ospedaliera, progettata da Giulio Marcovigi (1870-1937) ed inaugurata alla presenza di [[Guido Baccelli]], era composta solo dal padiglione chirurgico e quello medico (che venne finanziato da Pietro Tosatti e presso cui operò anche il noto professor [[Mario Merighi]], tisiologo e in seguito anche Senatore), mentre nel 1917 il terzo reparto per le malattie infettive. Con il miglioramento delle condizioni di vita (grazie ai moderni vaccini e al nuovo acquedotto), il terzo padiglione fu ceduto allo Stato nel 1948 e nel 1960 divenne la pediatria.
 
Nel 2008 si è celebrato il centenario della nuova sede, con l'intitolazione del nuovo padiglione delle degenze alla memoria di Francesco Scarlini, che fu tra i fondatori della sezione locale dell'[[Associazione Volontari Italiani del Sangue|AVIS]] negli anni 1930, primario di medicina dal 1955 al 1978 e in seguito presidente della sezione decentrata della Scuola Infermieri fino al 1984<ref>{{cita web|titolo= 1908-2008: l'Ospedale di Mirandola celebra i suoi cento anni|sito=AUSL Modena|data=ottobre 2008|url= http://www.ausl.mo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2856|accesso=5 marzo 2017-03-05}}</ref>
 
Dopo la chiusura dei vicini ospedali di [[Concordia sulla Secchia]], [[San Felice sul Panaro]] e [[Finale Emilia]], inizialmente si era pensato di concentrare a Mirandola le specialità delle strutture soppresse.
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Secondo il vigente Piano attuativo locale sanitario la capacità sarà aumentata a 167 posti letto.
 
Nel 2017 l'Ospedale di Mirandola è organizzato in tre unità operative<ref>{{cita web|titolo= Ospedale di Mirandola|sito AUSL Modena|url= http://www.ausl.mo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/201|accesso=5 marzo 2017-03-05}}</ref>
;Area medica
*Medicina Interna
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== Bibliografia ==
*{{cita pubblicazione|autore=Vilmo Cappi|titolo=L'ospedale di Santa Maria Bianca della Mirandola|curatore=Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi|città=Modena|editore=Aedes Muratoriana|anno=1975|operapubblicazione=Atti e Memorie della Deputazione di storia patria per le antiche Provincie Modenesi|serie=X|volume=X|pp=51-61|url= https://books.google.it/books?id=C4U8AAAAIAAJ&q=Ospedale+Mirandola&dq=Ospedale+Mirandola&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjtqsKN5L_SAhVHVhQKHfahC54Q6AEIJzAD}}
*{{cita libro|autore=Francesco Molinari|titolo=Gli Istituti Pii della Città e dell'antico Ducato della Mirandola|operacollana=Memorie storiche della città e dell'antico ducato della Mirandola|volume=5|città=Mirandola|editore=Tipografia di Gaetano Cagarelli|anno=1882 (ristampato nel 2014)}}
 
== Voci correlate ==