Cirrosi epatica: differenze tra le versioni

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=== Visita medica ===
 
La base per la valutazione di una condizione cirrotica epatica è una [[visita medica]] accurata del paziente comprendente la sua storia clinica ([[Anamnesi (medicina)|anamnesi]]). Fondamentali sono le informazioni riguardo all'assunzione presente o passata di [[bevanda alcolica|alcool]] o di [[alcolismo]] e all'uso di [[sostanza stupefacente|sostanze stupefacenti]], in particolare di quelle iniettabili [[fleboclisi|per endovena]] in quanto a rischio di contrarre il virus dell'epatite C. È necessario valutare anche i [[farmaco|farmaci]] assunti, per individuare quelli che possono potenzialmente danneggiare il fegato.<ref name="HCO">{{cita web|url=https://www.hepatitisc.uw.edu/go/evaluation-staging-monitoring/evaluation-prognosis-cirrhosis/core-concept/all|autore=Hepatits C Online|lingua=en|accesso=2 novembre 2018|titlotitolo=Evaluation and Prognosis of Patients with Cirrhosis}}</ref> Per coloro che accusano una cirrosi avanzata, l'abuso e l'assunzione di alcool possono essere causa di diniego ad un [[trapianto di fegato]].
 
Una scrupolosa osservazione del paziente ([[esame obiettivo]]) può dare importanti informazioni: un deperimento generale può essere suggestivo di cirrosi avanzata, mentre la presenza di [[ittero]] sclerale indica alti livelli di [[bilirubina]] sierica e quindi l'essersi instaurata una condizione di cirrosi compensata. La palpazione dell'[[addome]] permette di avere una prima stima delle dimensioni del fegato e dell'eventuale presenza di ascite.<ref name="pmid11806763">(EN){{Cita pubblicazione|coautori=de Bruyn G, Graviss EA|titolo=A systematic review of the diagnostic accuracy of physical examination for the detection of cirrhosis|rivista=BMC Med Inform Decis Mak|volume=1|pp=6|data=2001|pmid=11806763|pmc=64783}}</ref>
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Molto spesso, i pazienti che presentano complicanze necessitano di ricovero in ospedale dove è possibile procedere con un attento monitoraggio del bilancio dei liquidi e dello stato mentale e con un'adeguata alimentazione. Il trattamento farmacologico in regime ospedaliero generalmente consiste nella somministrazione di [[diuretici]], [[antibiotici]], [[lassativi]], [[tiamina]] e occasionalmente [[steroidi]], [[acetilcisteina]] e [[pentossifillina]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=8 settembre 2010|titolo=Antibiotic prophylaxis for cirrhotic patients with upper gastrointestinal bleeding.|rivista=The Cochrane Database of Systematic Reviews|numero=9|pp=CD002907|lingua=EN|doi=10.1002/14651858.CD002907.pub2|nome2=T|cognome2=Barrientos-Gutierrez|nome3=FI|cognome3=Tellez-Avila|cognome1=Chavez-Tapia|nome1=NC|cognome4=Soares-Weiser|nome4=K|cognome5=Uribe|nome5=M|pmid=20824832}}</ref>
 
L'ascite viene normalmente trattata con diuretici e restrizione di sodio (<2g al giorno); nei casi refrattari, l'aspirazione e l'analisi del aspirato sono consigliati. In seguito, al paziente viene somministrata albumina endovena. Una [[peritonite batterica spontanea]], caratterizzata da ascite e stato setticemico, richiede un'immediata paracentesi e l'utilizzo di [[Cefalosporine|cefalosporine di 3ª generazione]].<ref name="pmid24833875">{{Cita pubblicazione|autore=|data=May 2014|titolo=Cirrhosis and its complications: evidence based treatment|rivista=World J. Gastroenterol.|volume=20|numero=18|pp=5442–60|lingua=EN|doi=10.3748/wjg.v20.i18.5442|url=http://www.wjgnet.com/1007-9327/full/v20/i18/5442.htm|vìauthorsautore=Nusrat S, Khan MS, Fazili J, Madhoun MF|pmid=24833875|pmc=4017060}}</ref>
 
Al fine di limitare il rischio di emorragia da varici esofagee oppure per prevenire una sua recidiva, si utilizzano [[Betabloccanti|farmaci beta-bloccanti]] per ridurre la pressione del sangue nelle varici.<ref name="pmid28590564">{{Cita pubblicazione|autore=|coautori=Moctezuma-Velazquez C, Kalainy S, Abraldes JG|data=August 2017|titolo=Beta-blockers in patients with advanced liver disease: Has the dust settled?|rivista=Liver Transpl.|volume=23|numero=8|pp=1058–1069|lingua=EN|doi=10.1002/lt.24794|url=https://doi.org/10.1002/lt.24794|pmid=28590564}}</ref> Tuttavia, in caso di sanguinamento è necessaria la loro legatura per via [[endoscopia|endoscopica]]. Inoltre, si è consolidato l'utilizzo di sostanze analoghe alla somatostatina ([[octreotide]]) o alla vasopressina ([[terlipressina]]), le quali diminuiscono la pressione portale e quella nella circolazione collaterale. Spesso, per trattare l'[[ipertensione portale]] è necessario realizzare uno [[shunt portosistemico intraepatico transgiugulare|''shunt'' portosistemico intraepatico transgiugulare]], una procedura di [[radiologia interventistica]] che consiste nella creazione di una comunicazione artificiale all'interno del fegato tra la [[vena porta]] e la [[vena epatica]]. L'effetto collaterale di questa procedura è l'aggravarsi dell'[[encefalopatia epatica]].<ref name="pmid24833875"/>