Ezzelino III da Romano: differenze tra le versioni

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Il cronista Fra' [[Salimbene de Adam]] definisce Ezzelino gran massacratore di uomini e temuto addirittura più del diavolo "Hic plus quam diabolus timebatur". Tutte queste caratteristiche sono oggetto di disputa fra gli storici, che talora ne esaltano le capacità politiche e talaltra ne sottolineano l'inflessibilità del carattere e la sua totale mancanza di scrupoli etici.
 
Certo l'irriducibile particolarismo dei Comuni, contro i quali lottò Ezzelino, spesso instabili e violenti, e le istanze corporative che li dominavano, se successivamente furono la forza dell'Italia nel primo Rinascimento, saranno pure un fortissimo limite per la costruzione nazionale italiana, mentre nel resto d'Europa durante quel secolo furono proprio le figure dei re quelle attorno ai quali si costruirono mercati nazionali e società nazionali <ref>{{Cita libro|autore=Ruffolo G.|titolo=Quando l'Italia era una superpotenza|anno=2004|città=Torino|pp=pp.272-280}}</ref>.
 
Nel [[1630]], [[Alessandro Tassoni]] dedicò l'intero canto VIII del suo poema eroicomico, [[La secchia rapita]], ad Ezzelino.
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== Collegamenti esterni ==
* Sante Bortolami, [http://www.treccani.it/enciclopedia/ezzelino-iii-da-romano_%28Federiciana%29/ {{Maiuscoletto|Ezzelino III da Romano}}], ''[[Enciclopedia Federiciana]]'', Vol. I, 2005, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]
* {{Collegamenti esterni}}
* Sante Bortolami, [http://www.treccani.it/enciclopedia/ezzelino-iii-da-romano_%28Federiciana%29/ {{Maiuscoletto|Ezzelino III da Romano}}], ''[[Enciclopedia Federiciana]]'', Vol. I, 2005, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]
 
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