Leonardo da Vinci: differenze tra le versioni

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In tempi più recenti anche il filosofo e storico della filosofia [[Eugenio Garin]] esprime l'impossibilità di definire Leonardo come filosofo: «Allo storico e al critico che facciano il mestiere loro, e non vogliano trovar solamente occasioni di sonante oratoria, non pochi dei testi anche celebri di Leonardo appariranno alla fine piuttosto appunti buttati giù tra frettolose letture che conclusioni sottilmente ragionate; e rispetto alla validità del contenuto scientifico non di rado confusi e contraddittori. [...] Ma lo storico delle idee non potrà non sentire talora smarrimento e sconforto; perché riconoscerà certamente una sete inesauribile di conoscere unita a una singolare ricchezza espressiva, un acume raro ed un’insuperabile capacità, non solo di osservazione visiva, ma di tradurre in termini visivi i vari stati d’animo. Eppure dovrà anche constatare una certa incapacità di ordinate sintesi razionali non meno che di ben disposti procedimenti sperimentali»<ref>E. Garin, ''Scienza e vita civile nel Rinascimento italiano'', Laterza, Roma-Bari 1980, p. 58-59</ref> »
 
=== Leonardo, fondatoree dellala paleontologia ===
Alcuni studiosi recentemente hanno attribuito a Leonardo da Vinci èil consideratoruolo ildi padre fondatore della [[paleontologia]], per avere interpretato correttamente la natura dei due principali gruppi di [[fossile|fossili]]: i resti fossili di organismi (''body fossils''; ad esempio le conchiglie fossilizzate) e gli icnofossili (''trace fossils'' o ''ichnofossils''), ovverosia le tracce lasciate dagli organismi mentre interagivano con il substrato<ref name=":0">Baucon, A. 2010. Leonardo da Vinci, the founding father of ichnology. Palaios 25. Riassunto consultabile a http://www.tracemaker.com</ref>. Leonardo studiò infatti le [[Conchiglia|conchiglie]] (nichi) ed i coralli 'pietrificati' provenienti dai depositi sedimentari dell'Appennino; anche molti contemporanei di da Vinci conoscevano simili fossili, interpretandoli spesso come curiosità inorganiche della roccia.
Tuttavia, Leonardo da Vinci osservò le tracce (icnofossili) lasciate da antichi organismi perforanti:<blockquote>"Vedesi in nelle montagnie di Parma e Piacentia le moltitudini di nichi e coralli intarlati, ancora appiccicati alli sassi, de’ quali quand’io facevo il gran cavallo di Milano, me ne fu portato un gran sacco nella mia fabbrica da certi villani".</blockquote><blockquote>- Leicester Codex, folio 9r </blockquote>
Conseguentemente, le conchiglie pietrificate non potevano essere curiosità inorganiche, ma resti di antichi organismi<ref>Baucon, A. 2010. Da Vinci’s ''Paleodictyon'': the fractal beauty of traces. Acta Geologica Polonica, 60(1). Consultabile da http://www.tracemaker.com</ref>. Con le parole di Leonardo:<blockquote>"Ancora resta il vestigio del suo andamento sopra la scorza che lui già, a uso di tarlo sopra il legname, andò consumando [...]".</blockquote><blockquote>- Leicester Codex, folio 9v</blockquote>