Università commerciale Luigi Bocconi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 108330243 di 139.47.116.36 (discussione) vandalismo Etichetta: Annulla |
|||
Riga 153:
Nel 2009 alcuni articoli apparsi su diverse [[testata giornalistica|testate]] affermarono di aver ricevuto segnalazioni secondo le quali alla Bocconi, durante gli esami scritti, molti studenti ricorressero a stratagemmi di copiatura per superare dette prove, e che terzi fossero stati scoperti a sostenere esami al posto di altri studenti, con tessere di iscrizione contraffatte (fu segnalato un caso rinviato al giudizio della commissione disciplinare dell'ateneo, in cui uno studente era stato trovato in possesso di un tesserino universitario modificato, con il suo nome associato alla fotografia di un amico, peraltro iscritto a un'altra università).
L'università al riguardo si
Nel maggio [[2015]], sorsero alcune polemiche in merito ad una fuga di notizie riguardanti gli argomenti di una prova scritta dell'esame di ''diritto pubblico''. Il direttore del corso decise quindi di annullare l'esame e di prendere provvedimenti, includendovi anche il corpo docente interessato.<ref>{{Cita news|autore=Federica Cavadini|url=http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_maggio_26/bocconi-l-esame-finisce-facebook-prova-rifare-duemila-studenti-4d28ccfa-0374-11e5-8669-0b66ef644b3b.shtml?cmpid=SF020103COR|titolo=Bocconi, l’esame finisce su Facebook Prova da rifare per duemila studenti|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|accesso=1º luglio 2017}}</ref>
===Polemiche sulla presunta "eccellenza" dell'ateneo===
Nel dicembre [[2012]], le testate [[il Fatto Quotidiano]] e ROARS pubblicarono una serie di dati che, a loro giudizio, dipingevano la Bocconi come una ''finta eccellenza'' nel panorama universitario italiano e internazionale. Nell'inchiesta si affermava che la Bocconi, considerando le classifiche scorporate o il numero di pubblicazioni e o citazioni delle singole discipline, risultasse di livello inferiore a molti atenei, e si sosteneva altresì che lo Stato italiano sovvenzionasse gli studenti bocconiani e avesse esentato l'università dal pagamento di imposte quali l'[[Imposta Municipale Unica|IMU]]. Si osservava inoltre come la Bocconi non rientrasse le prime 400, 500 o 700 università del mondo in ben sette classifiche generaliste (che considerano anche università specializzate) su otto. Due docenti dell'ateneo milanese, [[Francesco Giavazzi]] e [[Alberto Alesina]], difesero l'ateneo negando che la Bocconi ricevesse sussidi pubblici, indicando quali uniche fonti di finanziamento le rette scolastiche modulate in funzione del reddito, e rimarcando il presunto buon livello dell'ateneo nelle classifiche internazionali. La difesa di Alesina e Giavazzi venne considerata imprecisa, dato che non si definiva la differenza tra "sussidi pubblici" e "finanziamenti pubblici" (che sono notevoli, come riportato sopra), e fu contestata ulteriormente.<ref name=":0">{{Cita web|autore = Francesco Sylos Labini|url = http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/28/universita-la-finta-eccellenza-della-bocconi/|titolo = Università, la finta eccellenza della Bocconi|accesso = 3 dicembre 2014|editore = il Fatto Quotidiano|data = 28 dicembre 2012}}</ref><ref>{{Cita web|autore = Francesco Coniglione, Francesco Sylos Labini|url =http://www.roars.it/online/le-imprecisioni-di-alesina-e-giavazzi/|titolo = Le imprecisioni di Alesina e Giavazzi|accesso = 14 giugno 2015|editore = ROARS|data = 28 dicembre 2012}}</ref>
== Note ==
|