Grammichele: differenze tra le versioni

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Dopo tre mesi dal [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto dell'11 gennaio del 1693]] che distrusse insieme a molti altri centri della Val di Noto anche [[Occhiolà]] (la greca Echetla o Eketla), il principe [[Carlo Maria Carafa]] Branciforti fondava su un suo feudo a circa 2 km dalla collina di Occhiolà l'insediamento di Granmichele o Grammichele.
 
Opera dello stesso principe, coadiuvato da frà Michele da Ferla, è la pianta esagonale della nuova città, unico esempio di architettura razionaleesagonale in Italia insieme alla fortezza di PalmanovaSicilia.
 
Il perimetro è costituito da un esagono avente al centro una piazza anch'essa esagonale con gli angoli chiusi estesa 8.164,80 m². Cinque arterie anulari si snodano attorno alla piazza centrale, sede della Chiesa Madre e del Palazzo Municipale, e da questa si irradiano altre sei arterie perpendicolari alle prime che si immettono in altrettante piazze rettangolari ad angoli chiusi con accesso al centro dei lati.