Lamberto di Maastricht: differenze tra le versioni

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Rimase in convento fino al [[681]], quando venne liberato dal nuovo maggiordomo, [[Pipino di Herstal]], e poté riprendere possesso della sua sede: preferì lasciare l'amministrazione della diocesi al suo assistente, Faramondo, e dedicarsi all'evangelizzazione del Brabante insieme a [[san Villibrordo]].
 
Difese l'autonomia e le libertà della sua diocesi contro il crescente potere di Pipino: un suo nipote arrivò ad uccidere in duello Dodone, un ''[[Incarichi reali sotto le dinastie merovingie e carolingie#Domesticus|domesticus]]'' del Maggiordomo. Fu per questo fatto uccidere da Pipino a [[Liegi]], mentre celebrava la [[eucaristia|messa]] nella cappella dei ''santi Cosma e Damiano''. Per la Chiesa cattolica, la causa dell'omicidio fu la pubblica denuncia dell'unione tra Pipino e la sua [[Concubinato|concubina]] [[Alpaïde di Bruyères|Alpaide]] (madre di [[Carlo Martello]]) ed è per questo venerato come martire della difesa del vincolo matrimoniale (il maggiordomo era sposato con [[Plectrude]]).
 
[[Sant'Uberto|Uberto]], succeduto a Lamberto come vescovo di Tongres e Maastricht, trasferì la sede episcopale a [[diocesi di Liegi|Liegi]], dove fece erigere una [[cattedrale]] (''Notre Dame et Sain-Lambert'') sul luogo del martirio del predecessore.