Battaglia del lago ghiacciato: differenze tra le versioni
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|Luogo = [[Lago dei Ciudi]], [[Estonia]]-[[Russia]]
|Esito = Vittoria del [[Principato di Novgorod|Novgorod]] ed alleati
|Schieramento1 =
|Schieramento2 = '''Terra Mariana'''
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|Comandante1 =
|Comandante2 =
|Effettivi1 = 5-6.000
|Effettivi2 = 800 tedeschi e danesi
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Il tramonto del predominio della [[Rus' di Kiev]] nella seconda metà del XII secolo, accompagnata da lotte intestine, fu seguita dall'[[invasione mongola della Russia]] nella prima metà del secolo successivo.
La situazione era estremamente instabile ma, nonostante le continue pressioni dei popoli confinanti, alcuni stati russi riuscirono a poco a poco ad acquisire una certa autonomia. Uno tra i più importanti era il [[Principato di Novgorod]]. Situato a nord-ovest della Russia, vicino a due pericolose potenze, il Regno di [[Svezia]] e l'[[Ordine Teutonico]], il suo territorio non era stato particolarmente devastato dalla furia mongola e versava in condizioni migliori rispetto agli altri regni più a sud. Il Principato, inoltre, basava la sua ricchezza sulla propria potenza commerciale, dovuta alle rotte commerciali (tra cui la cosiddetta [[via variago-greca]]) che attraversavano il suo territorio, le quali collegavano il Baltico e il [[Mar Bianco]] con [[Kiev]] e [[Costantinopoli]]<ref>{{Cita|Nicolle, 1999|p. 15|Nicolle}}.</ref>.
All'inizio del 1200 Novgorod impose la propria sovranità sui [[Voti]], sui [[Izoriani]] e sui [[Careliani]], per impedire le loro razzie nel proprio territorio e, d'altra parte, prevenire la loro conquista da parte degli Svedesi<ref>{{Cita|Nicolle, 1999|p. 17|Nicolle}}.</ref>. Se da un lato le recenti conquiste danesi e svedesi erano viste con ostilità, l'affermarsi dei tedeschi nei territori baltici fu visto con favore, dato che sarebbero potuti essere buoni alleati contro la nascente potenza pagana lituana<ref>{{Cita|Nicolle, 1999|p. 18|Nicolle}}.</ref>.
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<!--Il Principe di Novgorod, Alexander Nevski, nato nel [[1219]], por lo que sólo contaba con 23 años. Sin embargo, su papel sería decisivo. En 1240, mientras en el sur caía Kiev, Alejandro Nevski condujo el ejército de Novgorod a la victoria contra los suecos que avanzaban a lo largo del Nevá (de donde tomó el nombre de Nevski). Según las crónicas, hirió con sus propias manos al cabecilla de los suecos, Birger Jarl, quien logró escapar a duras penas. Una vez conseguida la victoria, Alejandro tuvo que salir al encuentro de los Hermanos Livonios de la Espada, que desde 1239 se adentraban en su territorio y se habían apoderado de la ciudad de Pskov en 1241. Una vez reconquistada esta ciudad, se podía librar la batalla decisiva.-->
==== La Livonia crociata ====
{{vedi anche|Crociata livoniana}}
[[File:Confederazione Livone.svg|sinistra|miniatura|La [[Confederazione della Livonia|Confederazione livone]] (o ''Terra Mariana'') nel XIII secolo]]
A partire dall’inizio del [[1200]], il turbolento insieme di tribù che abitavano i [[Paesi Baltici]] iniziò a subire la potenza delle nazioni cattoliche settentrionali, chiamate da papa [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]] ad intraprendere una [[crociata livoniana|crociata]] per convertirne le popolazioni pagane.<ref name=":0">{{Cita|Nicolle, 1999|pp.11-12|Nicolle}}.</ref> Il controllo delle coste baltiche e delle rotte commerciali che vi passavano attraverso attirò gli interessi dei commercianti tedeschi, della [[Svezia]] e della [[Danimarca]] (quest'ultima, sotto [[Valdemaro II di Danimarca|Valdemaro il Grande]], particolarmente interessata a fondare un impero nel Baltico)<ref name=":0" />.
Vent'anni di conflitto portarono alla sottomissione di un'area compresa tra il [[golfo di Finlandia]] e la [[Polonia]], divisa poi tra [[Confederazione della Livonia|Confederazione livone]] e l'Estonia occupata dai danesi.<ref name=":0" /> La Confederazione era formata dal territorio governato dall'[[Cavalieri portaspada|Ordine dei portaspada]] e dagli Arcivescovadi di Riga, Dorpat, Curlandia e Ösel. La famiglia tedesca Buxhoeved, alla quale appartenevano il vescovo di [[Riga]], [[Alberto di Riga|Alberto]], il quale aveva ricevuto l'investitura imperiale come principe territoriale, e quello di [[Dorpat]], [[Hermann di Dorpat|Ermanno]], aveva un grande potere nello Stato crociato e spesso, nei primi decenni del secolo, si scontrò coi cavalieri portaspada (sebbene lo stesso Alberto avesse istituito il loro Ordine anni prima), e con la Danimarca, desiderosa di aumentare [[Ducato di Estonia|il suo territorio]] a discapito dei crociati<ref name=":1">{{Cita|Nicolle, 1999|p. 14|Nicolle}}.</ref><ref>{{Cita|Nicolle, 1999|p. 11|Nicolle}}.</ref>. Proprio le tensioni con i governanti danesi portarono all'arrivo di [[Guglielmo di Modena|Guglielmo da Modena]], legato papale spedito da Roma per trovare un accordo tra le parti<ref name=":1" />. Grazie. infatti, alla mediazione pontificia venne stipulato un trattato tra i crociati e [[Valdemaro II di Danimarca|Valdemaro di Danimarca]] nel [[1238]], col quale
Dopo la [[battaglia di Šiauliai]], in cui perì la gran parte dei portaspada, l'Ordine venne inglobato nei [[Ordine teutonico|Cavalieri Teutonici]], giunti nel frattempo dalla [[Terra santa|Terra Santa]] a combattere contro i Prussiani.
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== La battaglia ==
[[File:Ice-battle.jpg|miniatura|316x316px|La battaglia in un mosaico della [[metropolitana di San Pietroburgo]].]]
Nella primavera del [[1242]], i [[Ordine Teutonico|Cavalieri teutonici]] annientarono un distaccamento in ricognizione dell'esercito cittadino di [[Velikij Novgorod|Novgorod]], circa 20
La dimensione delle forze in campo non è certa. I commentatori di parte Teutonica tendono a ridurre il numero dei crociati e dunque le perdite, mentre i commentatori russi cercano di aumentare la portata della vittoria. Secondo una stima le forze dei crociati ammontavano a circa 1.000 uomini (alcune stime parlano di 4.000). Composte in prevalenza da tedeschi, inclusi i cavalieri dell'Ordine Teutonico e i loro scudieri, e mercenari danesi, svedesi ed estoni. Le forze russe ammontavano a circa 5.000 uomini (o forse 4.000): 1000 circa di Alexander e le guardie del corpo di suo fratello Andrej (druzhina), più le milizie di Novgorod (non l'intero corpo, poiché non sussisteva un immediato pericolo per la città) e un piccolo contingente di cavalleria leggera mongola.
[[File:RR5011-0001R PL 750-летие Победы Александра Невского на Чудском озере.png|228px|left
La strategia progettata da Nevskij prevedeva che la fanteria dovesse resistere alla prima carica nemica contando sulla netta superiorità numerica. Inizialmente gli arcieri mongoli dovevano restare nascosti sul lato destro e la cavalleria nelle retrovie.
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