Debito al consumo: differenze tra le versioni

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Supponiamo ad esempio che una famiglia abbia un reddito mensile pari a 3000 Euro, un mutuo ipotecario con rata fissa di 500 Euro e una spesa in beni di prima necessità pari a 1500 Euro. I restanti 1000 Euro del reddito sono utilizzati per acquistare beni non di prima necessità, per gli svaghi e per risparmiare qualcosa per eventuali necessità future.
 
Supponiamo che questa famiglia decida di comprare un mega televisore al plasma con relativo ''home teatre'' contraendo un prestito al consumo per un importo di 6000 da restituire in 36 rate mensili ada un tasso di interesse annuo ([[Tasso annuo effettivo globale|TAEG]]) del 12%. Il totale degli interessi da pagare ogni mese è pari al tasso di interesse mensile (TAEG/12) per il capitale residuo, ossia la sommatoria nei 36 mesi di 6000 * (36 - k + 1) * (12%/12), dove k è il mese del periodo di restituzione del prestito a cui si è arrivati. Facendo la somma, il totale degli interessi da pagare nei 36 mesi è pari a 1110 Euro che sommati ai 6000 Euro di capitale preso in prestito danno un totale da restituire pari a 7110 Euro, il che significa una rata mensile di 197,5 Euro.
 
Quindi il denaro che la famiglia ha a disposizione per spese non strettamente necessarie (tolto quindi il mutuo e i beni di prima necessità) nei vari mesi sono pari a:
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Questo viene fatto chiedendo alla [[banca centrale]] di aumentare la [[liquidità]] del [[mercato]] abbassando i [[tasso di interesse|tassi di interesse]] con cui concedono prestiti.
 
Ovviamente questa è una un'azione limitata e a breve termine che avrà una ripercussione negativa almeno di pari importo nel futuro.
 
Ad esempio se un governo chiede ai propri cittadini di spendere il 110% di quello che guadagnano, prima o poi per rientrare del debito le famiglie dovranno spendere il 90% del loro reddito perché il restante 10% deve essere destinato al rimborso del debito (non tenendo conto degli interessi).
 
In altre parole questa tipologia di debito non può aumentare i consumi, ma solo anticiparli.
 
Altri effetti collaterali del credito facile sono l'aumento dell'[[inflazione]] e la possibilità che le famiglie diventino insolventi e quindi perdite per le [[istituzione finanziaria|istituzioni finanziarie]].