Cesare Battisti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Biografia: data matrimonio (fonte: sito parlamento austriaco)
Elimino doppie spaziature
Riga 133:
Negli scontri con i [[Landesschützen]] austriaci, molti [[alpini]] caddero o furono fatti prigionieri. Tra questi ultimi vi furono lo stesso [[tenente]] Battisti e il [[sottotenente]] [[Fabio Filzi|Filzi]] che, dopo essere stati riconosciuti, furono tradotti e incarcerati a [[Trento]].
 
Secondo alcune fonti<ref>{{cita libro|titolo=Dagli Altopiani a Caporetto|autore=[[Lorenzo Baratter]]|altri= prefazione di [[Mario Rigoni Stern]]|editore=Centro Documentazione Museo Luserna|città=Luserna|anno=2007|cid= Lorenzo Baratter|sbn= IT\ICCU\VIA\0216711|p=40}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Salvare la memoria: Pasubio 1915-1918 : graffiti della grande guerra nei campi di battaglia del Pasubio, Carega, Zugna, Vallarsa, Val Terragnolo, Val Posina, Monte Maio|autore=Claudio Gattera, Roberto Greselin|altri= fotografie di Valter e Luca Borgo|editore= Rossato|città=Novale |anno= 2008|cid= Gattera.Greselin|p =88|citazione =Battisti e il sottotenente Fabio Filzi, irredentisti, furono riconosciuti dal cadetto austriaco Franceschini |isbn=978-88-8130-110-2}}</ref> a riconoscere l'irredentista trentino fu [[Bruno Franceschini]], originario della [[Val di Non]] e residente a [[Rovereto]], tuttavia gli atti del processo ricostruirono una versione assai diversa. A prendersi il merito della cattura furono il tenente Vinzenz Braun<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 8}}.</ref> con i bersaglieri Alois Wohlmuth<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 9}}.</ref> e Franz Strazligg<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 10}}.</ref>.
Bruno Franceschini comparve solo nella testimonianza di Johann Widegger<ref name="processo_atto_11">{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 11}}.</ref> come chi materialmente riconobbe [[Fabio Filzi]] che aveva fornito generalità false.<ref>{{cita|Atti del processo|K1796/16 / atto 1}}{{citazione|Il Dott. ''Battisti'' ammise subito la sua identità, mentre il Dott. Fabio ''Filzi'' si qualificò per il cittadino italiano Francesco Brusarosco, restando fermo in questa asserzione anche quando l'alfiere Franceschini, del I reggimento bersaglieri provinciali, lo riconobbe per un roveretano.}}</ref>
 
Riga 162:
====Le sue ultime parole====
{{Citazione|Viva Trento italiana! Viva l'Italia!|Attilio Mori e Oreste Ferrari<ref>{{Treccani|cesare-battisti}}</ref>}}
Queste ultime parole sono confermate da numerose fonti: ''in primis'' le troviamo nelle motivazioni della Medaglia d'oro al valor militare che gli è stata assegnata, si possono leggere in un testo del [[1916]]<ref>{{cita libro|titolo=L’offensiva austriaca nel Trentino|autore=Pompilio Schiarini|editore= Youcanprint|città= |anno=2013 |url=https://books.google.it/books?id=nMIDAwAAQBAJ&pg=PT140&lpg=PT140&dq=cesare+battisti+viva+trento+italiana!+viva+l%27italia!&source=bl&ots=SLJ6vBGTQh&sig=kizFlum19ODt1P65-zvwBGy-jg0&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiohfSmsPnbAhXDYpoKHXLgD-A4ChDoAQgnMAA#v=onepage&q=cesare%20battisti%20viva%20trento%20italiana!%20viva%20l'italia!&f=false}}</ref>, compaiono nel sito dell'[[Associazione Nazionale Alpini|A.N.A.]]<ref>{{Cita web|url =https://www.ana.tn.it/cesare-battisti/32-96/ |titolo =Cesare Battisti |sito = ana.tn.it|editore =ANA |accesso =30 giugno 2018}}</ref>, sono riportate su testi di carattere generale o monografici<ref>{{cita libro|titolo=365 giornate indimenticabili da vivere a Torino|autore=Daniela Schembri Volpe|editore=Newton Compton Editori|città= |anno=2015|url=https://books.google.it/books?id=e7AACwAAQBAJ&pg=PT175&lpg=PT175&dq=cesare+battisti+viva+trento+italiana!+viva+l%27italia!&source=bl&ots=bYut3Zwne7&sig=7m8mJzl4lIf2f4yzTw90ZgJ6SiQ&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi3t9bisPnbAhXlK5oKHdVaD1M4FBDoAQhgMAw#v=onepage&q=cesare%20battisti%20viva%20trento%20italiana!%20viva%20l'italia!&f=false}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Il fuoco e il gelo: La Grande Guerra sulle montagne|autore=Enrico Camanni|editore=Gius.Laterza & Figli|città=Bari|anno=2016|url=https://books.google.it/books?id=XhD5DAAAQBAJ&pg=PT107&lpg=PT107&dq=cesare+battisti+viva+trento+italiana!+viva+l%27italia!&source=bl&ots=wk5mszBVR0&sig=Sm43dwCf_H2p1RpS5lHPteFwXnI&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiFjPCisfnbAhViAZoKHeMEBEw4HhDoAQgnMAA#v=onepage&q=cesare%20battisti%20viva%20trento%20italiana!%20viva%20l'italia!&f=false}}</ref> e vengono riprese anche da stampa in rete recente<ref>{{Cita web|url =https://www.ilpost.it/2016/07/12/cesare-battisti-il-traditore-che-mori-100-anni-fa/|titolo =Cesare Battisti, il “traditore” che morì 100 anni fa |sito = ilpost.it|editore =ilPost |accesso =30 giugno 2018}}</ref>. Anche la seconda edizione dell'[[Enciclopedia Italiana]] pubblicata nel [[1930]] riporta tale esclamazione.<ref>{{treccani|cesare-battisti_%28Enciclopedia-Italiana%29|BATTISTI, Cesare|autore=Attilio Mori, Oreste Ferrari}}</ref>
 
Ulteriori conferme si hanno da testimoni oculari dell'esecuzione: nel [[1919]] il dottor Pompeo Zumin intervistato da ''[[L'Unità (rivista)|L'Unità]]'' di [[Gaetano Salvemini]]<ref>{{cita news|autore=Pompeo Zumin|titolo=Le ultime ore di Cesare Battisti|pubblicazione=[[L'Unità (rivista)|L'Unità]]|numero=29|data=luglio 1919|pp=151-152|url=http://www.bibliotecaginobianco.it/flip/UNI/08/2900/?#/3/zoomed|urlmorto=si}}</ref> e nel [[1987]] Tullio Mosna in un'intervista realizzata dal quotidiano locale ''Alto Adige''.<ref>{{cita web|titolo=Cesare Battisti: ecco come andò il processo|url=http://www.ladige.it/blogs/lanterna-magica/2015/07/08/cesare-battisti-ecco-come-and-processo|citazione=Ho visto scendere giù per le scale Cesare Battisti vestito in borghese e circondato da soldati, ricordo il boia ritto dietro la forca, Battisti che ascolta la sentenza poi ha gridato viva l’Italia, viva Trento italiana. Il laccio si è rotto, il boia ne ha preso un altro e Battisti ha gridato ancora viva l’Italia. Poi lo hanno coperto con un lenzuolo. Volevo scappare via, ma sulle scale che scendono nel castello e portano alla fossa, è comparso un altro condannato che poi ho sentito chiamarsi Filzi. Attorno a me c’erano solo soldati che si sporgevano in avanti per vedere. Non ho visto civili|accesso=30 giugno 2018|data=8 luglio 2015}}</ref>