Immanuel Kant: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
pleonastico
Etichette: Annulla Annullato
Nessun oggetto della modifica
Etichetta: Ripristino manuale
Riga 119:
Dal punto di vista logico Kant non riconosce le proposizioni "necessarie a posteriori" e quelle "contingenti a priori" ovvero fondate su una conoscenza oggettiva ma non formale del mondo, oppure universale ma non necessaria, di cui Kant escluse l'esistenza, peraltro precedentemente ammessa da Aristotele e Leibniz, e poi conclusivamente provata dal logico americano [[Saul Kripke|Soul Kripke]] nel 1970<ref>{{Cita web|url=http://www.dif.unige.it/epilog/casullo-vignolo.pdf|titolo=Kripke on the A Priori and the Necessary}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.sifa.unige.it/archivio/2eve/ab98/mio.htm|titolo=Come sono possibili i giudizi necessari a posteriori? predicativo vs. regolativo}}</ref>. Per tutte queste ragioni, il rapporto di Kant con le scienze fisiche e a naturali del proprio tempo rimase sempre assai controverso.
 
La ''[[Critica della ragion pura]]'', pubblicata in prima edizione nel [[1781]], e in una seconda edizione, fortemente rielaborata in alcune parti nel [[1787]], produsse un'importante critica della tradizione metafisica aristotelico-[[tomismo|tomistica]] e una contro-argomentazione delle famose Cinque Vie di san [[Tommaso d'Aquino#Le cinque vie per dimostrare l'esistenza di Dio|Tommaso d'Aquino]]: la ragione che pretende di parlare dell'incondizionato (Dio), cade in contraddizione.<ref>Kant ha contestato tali dimostrazioni, pur non prendendo in realtà in considerazione direttamente le cinque "vie" di San Tommaso, ma le prove dell'esistenza di Dio nella filosofia leibniziano-wollfiana. La critica kantiana si rivolge infatti alla: 1) prova ontologica; 2) alla prova cosmologica e 3) prova fisico-teologica. Se per quanto riguarda almeno nelle conclusioni sia S.Tommaso, sia Kant sono concordi nel rifiutare la prova ontologica, per quanto riguarda la prova cosmologica e quella fisico- teologica, Kant critica queste due prove (a cui si riducono le cinque "vie tomistiche), in quanto sarebbero legate ad un'estensione indebita dell'uso della ragione (nel suo uso teoretico-speculativo) i cui concetti razionali, cioè le idee, sono vuote. (in Immanuel Kant, Critica della ragion pura, Laterza, 1965, pp. 291-346)</ref> Tuttavia Kant muove le proprie argomentazioni in modo contrario all'avviso dell'intera tradizione tomistica: egli infatti considera le 'Cinque vie' come argomenti ''a priori'', e quindi dimostra che esse non possono guidare ad una conoscenza razionale di Dio. In effetti lenessuna delle dimostrazioni tomistiche dell'esistenza di Dio non possono essere prese come prove ''a priori'', ma, secondo l'avviso dello stesso [[Tommaso d'Aquino|Tomaso]] esse sono prove ''a posteriori'' che possono mostrare l'esigenza di un principio assoluto, date alcune pre-condizioni.<ref>{{Cita libro|nome=Ralph|cognome=McInerny|nome2=John|cognome2=O'Callaghan|titolo=The Stanford Encyclopedia of Philosophy|url=https://plato.stanford.edu/archives/sum2018/entries/aquinas/|accesso=2020-05-26|edizione=Summer 2018|data=2018|editore=Metaphysics Research Lab, Stanford University}}</ref>
 
Come si desume dalle Prefazioni, alla fondazione di una critica la cui funzione dichiarata avrebbe dovuto essere quella di gettare le fondamenta di un nuovo edificio della metafisica, poi elaborata nelle due opere [[La metafisica dei costumi]] e Primi principi metafisici della scienza della natura, questi ultimi, in particolare, ripresi e approfonditi nell'[[Opus postumum]]. Nella Prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura, Kant prospetta la novità della propria opera paragonando la sua rivoluzione nel modo di pensare alla rivoluzione compiuta da Copernico, Galilei, Keplero e Newton nell'astronomia. Nella definizione del [[metodo (filosofia)|metodo]] del filosofare, Kant introduce il concetto del trascendentale a cui si atterrà, con notevoli ampliamenti e modifiche, anche nelle due opere successive (''[[Critica della ragion pratica]]'' e ''[[Critica del giudizio]]''), come pure in altri lavori posteriori. La sua attività di pensatore riguarda prevalentemente la [[gnoseologia]], l'[[etica]], l'[[estetica]] e la [[teologia]]; ma anche la logica, l'antropologia, la metafisica, la geografia fisica, la pedagogia e la fisica, interessi che coltivò durante tutta la sua attività filosofica, come documenta l'edizione dei suoi scritti editi e inediti pubblicata a cura dell'Accademia delle Scienze di Berlino a partire dal 1901<ref>''Kants Gesammelte Schriften'',(sigla = ''AA'', per Akademie Ausgabe), Berlino 1901 ss.</ref>.