Convenzione di settembre: differenze tra le versioni

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Il trasferimento della capitale incontrò il malcontento da parte di alti esponenti della [[Casa Savoia|corte sabauda]], tra cui il [[re]] [[Vittorio Emanuele II]], inizialmente contrario, dell'alta borghesia che aveva investito nell'edilizia e dei ministeriali restii al trasferimento.
A Torino ci furono anche delle [[manifestazione|manifestazioni]] [[popolo|popolari]], il 21 e il 22 settembre 1864<ref>{{cita|A. Battaglia|pp. 122-125|Battaglia, 2013}}.</ref>, represse nel sangue ([[Strage di Torino (1864)|repressestrage neldi sangueTorino del 1864]])<ref>[http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/09/22/news/quei_cinquanta_morti_per_difendere_la_capitale_a_torino_un_secolo_e_mezzo_fa_la_prima_strage_di_stato-96378790/ Quei 50 morti per difendere la capitale a Torino: un secolo e mezzo fa la prima strage di Stato <!-- Titolo Quei 50 morti per difendere la capitale a Torino: un secolo e mezzo fa la prima strage di Stato -->]</ref>. Nonostante la successiva inchiesta parlamentare, il 23 gennaio [[1865]], la Camera decise di non attribuire ad alcuno la responsabilità delle tragiche giornate di settembre<ref>{{cita|A. Battaglia|p. 138|Battaglia, 2013}}.</ref>.
 
In conseguenza dell'Art. II della Convenzione, che prevedeva il rimpatrio delle truppe regolari francesi dal [[Lazio]], nel [[1866]] fu costituito il nuovo corpo francese dello Stato Pontificio, sotto il comando del colonnello D'Argy. Composto da volontari provenienti da tutta Europa, fu chiamato «Legione di Antibes». Il rimpatrio delle truppe regolari francesi si concluse nel dicembre dello stesso anno.