Antioco V: differenze tra le versioni

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Figlio di [[Antioco IV]] Epifane, divenne sovrano all'età di nove anni, in seguito alla morte di suo padre in [[Persia]]: il reggente era [[Lisia (generale)|Lisia]], che Epifane aveva lasciato in [[Siria]], ma che era messo a dura prova dalla sfida di altri generali. Un ruolo importante in questi giochi politici era svolto dal [[Senato romano|Senato]] della [[Repubblica romana]], che teneva in ostaggio il legittimo erede al trono, [[Demetrio I Sotere|Demetrio]] figlio di [[Seleuco IV]], ed esercitava la propria influenza con la minaccia di rilasciarlo.
 
I Seleucidi tentarono di porre fine ad una ribellione ebraica, ma, malgrado la vittoria militare ottenuta dall'esercito seleucide, non riuscirono che a strappare un debole compromesso. La situazione venne a deteriorarsi quando una missione diplomatica romana iniziò a girare per le città della Siria per far rispettare i termini del trattato di pace di [[Apamea]] del [[188 a.C.]]: le navi da guerra vennero affondate e agli [[elefante da guerra|elefanti da guerra]] vennero tagliati i tendini. Lisia non si oppose a queste azioni, ma lo scontento siriano montò tanto che l'inviato romano, il [[console (storia romana)|console]] del [[165 a.C.]] [[Gneo Ottavio (console 165 a.C.)|Gneo Ottavio]], venne assassinato a [[Laodicea (Siria)|Laodicea]] ([[162 a.C.]]): contemporaneamente Demetrio fuggì da [[Roma]] e venne acclamato sovrano al suo arrivo in Siria.
 
Sia Antioco Eupatore che il suo tutore vennero messi a morte poco dopo.