Formato (fotografia): differenze tra le versioni

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Il '''formato fotografico''' fotografico definisce la dimensione ed il relativo [[aspect ratio (immagine)|rapporto d'aspetto]] della [[Pellicola fotografica|pellicola]] o [[Sensore (fotografia)|sensore]]. La classificazione per formato si basa sulla dimensione del [[fotogramma]].
{{F|fotografia|settembre 2011}}
 
Con l'avvento della [[Fotografia digitale|tecnologia digitale]] vi è stata la necessità di adottare nuovi formati.
Il '''formato fotografico''' definisce la dimensione ed il relativo [[aspect ratio (immagine)|rapporto d'aspetto]] della [[Pellicola fotografica|pellicola]] o [[Sensore (fotografia)|sensore]].
 
== Storia e caratteristiche ==
== Caratteristiche ==
L'evoluzione della fotografia, dalla sua nascita, ha visto l'utilizzo di molteplici formati fotografici.
[[File:35mm_MF_LF_Comparison.svg|miniatura|Comparazione formati]]
L'evoluzione della fotografia, dalla sua nascita, ha visto l'utilizzo di molteplici formati fotografici. Inizialmente sono stati adottati una moltitudine di formati. Il motivo principale per cui c'erano così tanti formati negativi all'inizio era che le stampe venivano fatte per contatto, senza l'uso di un ingranditore. Il formato del film sarebbe quindi esattamente lo stesso della dimensione della stampa, quindi se c'era la necessità di stampe di grandi dimensioni, era necessario utilizzare una grande fotocamera e il corrispondente formato di pellicola. Successivamente si sono visti affermare e standardizzare solo alcuni di questi formati.
 
L'evoluzione della fotografia, dalla sua nascita, ha visto l'utilizzo di molteplici formati fotografici. Inizialmente sono stati adottati una moltitudine di formati.; Ilil motivo principale per cui all'inizio c'erano così tanti formati negativi all'inizio era che le stampe venivano fatte per contatto, senza l'uso di un [[ingranditore]]. Il formato deldella filmpellicola sarebbe quindi stata esattamente lo stesso della dimensione della stampa, quindi: se c'era la necessità di stampe di grandi dimensioni, era necessario utilizzare una grande fotocamera e il corrispondente formato di pellicola. Successivamente si sono visti affermare e standardizzare solo alcuni di questi formati.
Le pellicole fotografiche sono commercializzate in apposite confezioni a tenuta di luce.
 
Successivamente si sono visti affermare e standardizzare solo alcuni di questi formati.
Per le pellicole piane:
* scatole contenenti pellicole di grande formato per uso professionale, da caricare una alla volta in [[Camera oscura (sviluppo fotografico)|camera oscura]] nei telai porta pellicola delle fotocamere da studio;
* caricatori contenenti più pellicole sovrapposte di medio formato (film-pack), da inserire direttamente nella fotocamera in piena luce (ad es. Polaroid).
Le pellicole piane per utilizzo nelle fotocamere a [[banco ottico]] sono anche chiamate [[Lastra fotografica|lastre]], con riferimento agli albori della fotografia, in cui il supporto dello strato fotosensibile era una lastra di metallo o di vetro.
 
== Fotografia analogica ==
Per le pellicole a nastro (dette anche "in striscia"):
Il porta rotolo a cartuccia consente di utilizzare la pellicola in rotolo con fotocamere progettate per utilizzare lastre di vetro. Venivano avvolti con l'[[Emulsione fotografica|emulsione]] rivolta verso l'esterno, piuttosto che verso l'interno come nella pellicola progettata per le fotocamere native a pellicola. I tipi da 106 a 114 erano per i portarotoli [[Eastman-Walker]], mentre i tipi da 50 a 54 erano per i portarotoli [[Graflex]].
* cassette contenenti due bobine (cedente e ricevente) di facile inserimento ed estrazione dalla fotocamera, pensate per un'utenza popolare (ad es. 110, 126.);
* cartucce contenenti la sola bobina piena, destinate (almeno fino all'avvento delle fotocamere superautomatiche), ad un'utenza in grado di "caricare e scaricare" correttamente la pellicola (ad es. 135);
* rullini contenenti la pellicola in spire strettamente avvolte, con carta di protezione al retro per tutta la lunghezza (ad es. 120) o anche soltanto la protezione di un nastro leader, formante le spire più esterne (ad es. 220). Più critici da manipolare e destinati prevalentemente a professionisti ed utenti esperti, in possesso di fotocamere "medio formato".
La pellicola in striscia 135 si può anche acquistare a metraggio in barattoli metallici, realizzando un discreto risparmio, ma è considerata una pratica limitata ai dilettanti meglio attrezzati in quanto necessita di una camera oscura e una certa abilità manuale per le operazioni di taglio della pellicola e l'inserimento nelle cartucce. Pratica poco diffusa tra i professionisti, per i quali l'affidabilità del lavoro è preponderante rispetto al risparmio conseguibile.
 
Le pellicole in striscia possono essere prive di perforazioni (l'avanzamento e il corretto distanziamento dei fotogrammi è affidato ai meccanismi della fotocamera), oppure dotate di una singola perforazione per fotogramma (foro di registro per il corretto distanziamento), con trascinamento a cura della bobina ricevente. La pellicola 135, di derivazione [[Pellicola cinematografica|cinematografica]], dispone invece di ben 16 perforazioni per fotogramma, in cui si inseriscono i denti del rullo della fotocamera, che effettua il trascinamento e il distanziamento.
 
==Formati più comuni==
La classificazione per formato si basa sulla dimensione del fotogramma.
Con l'avvento della tecnologia digitale vi è stata la necessità di adottare nuovi formati.
 
Prima della seconda [[guerra mondiale]], ogni produttore utilizzava il proprio sistema di numerazione per le varie dimensioni delle pellicole in bobina. La lunghezza della bobina viene misurata tra le facce interne delle flange; diverse pellicole con lo stesso formato erano disponibili su bobine diverse per adattarsi a fotocamere diverse.
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==|+Formati più comuni==
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! Denominazione pellicola<ref>{{cita|Jacobson|2000|pp=200–201}}.</ref>!! Altezza pellicola (mm)!! Dimensione immagine (mm) !! Numero di immagini !! Note
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| |[[120 film|120]] || 62 || 45 × 60 || 16 or 15 || Pellicola avvolta su rocchetto in plastica (inizialmente in legno e metallo). Pellicola non perforata con carta protettiva sul dorso - formato universale conosciuto come 6x6 o ''[[medio formato]]'', tipico delle fotocamere professionali [[Reflex biottica|TLR]] (ad es. [[Rolleiflex]]) o [[Single-lens reflex|SLR]] (ad es. [[Hasselblad]]) - a seconda della macchina usata, è in grado di fornire fotogrammi 6×4,5 (55 mm × 41 mm); 6×6 (55 mm × 55 mm); 6×7 (55 mm × 65 mm); 6×8; 6×9; e i panoramici 6×12 e 6×17. Il numero di fotogrammi ottenibili dipende dalla lunghezza dello stesso rispetto alla lunghezza fissa della pellicola).
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| || || 60 × 60 || 12 ||
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| || || 60 × 70 || 10 ||
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| || || 60 × 90 || 8 ||
|-
| [[120 film|220]] || 62 || 45 × 60 || 32 or 31 || Pellicola avvolta su rocchetto in plastica, non perforata dotata solo di un nastro leader protettivo. L'eliminazione della carta protettiva su tutta la lunghezza del film, ha consentito di avvolgere sullo stesso rocchetto del formato 120 una lunghezza doppia di pellicola e di inserirla nelle stesse fotocamere, ottenendo un raddoppio dell'autonomia rispetto a tutti i formati di fotogramma ottenibili dal 120.
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| || || 60 × 60 || 24 ||
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| || || 60 × 70 || 20 ||
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| || || 60 × 90 || 16 ||
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| [[Sheet film]] || 2 ¼ x 3 ¼ to 20 x 24 in. || || 1 || Singolo foglio di pellicola, dentellato nell'angolo per l'identificazione, per fotografia [[grande formato]].
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| [[Minox]] || 9,5 || 8x11 || 50 || Cassetta in plastica a due bobine, pellicola non perforata - formato raro, usato da microcamere high-end: Minox e Yashica Atoron.
|}
 
== Fotografia digitale ==
Nella fotografia digitale, il formato del [[sensore d'immagine]] determina anche l'[[angolo di campo]] di un determinato [[Obiettivo (fotografia)|obiettivo]]. La dimensione del sensore è spesso espressa in pollici.
 
Sui sensori più piccoli dell'area di immagine 24×36 mm delle fotocamere [[Reflex digitale pieno formato|full frame]], un obiettivo di una data [[lunghezza focale]] offre un campo visivo più stretto, un fenomeno chiamato [[fattore di crop]].
 
== Note ==