Rivolta della Mirandola del 1799: differenze tra le versioni

insorgenza antifrancese
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La rivolta di Mirandola del 1799 è stato un episodio delle Insorgenze antifrancesi in Italia avvenuto nell'aprile 1799 a Mirandola e nella bassa modenese, all'epoca sotto dominazione napoleonica sotto il Distretto del Panaro della Repubblica Cisalpina.

Rivolta di Mirandola del 1799
parte delle Insorgenze antifrancesi in Italia
Conflitto avvenuto nella piazza di Mirandola
Data15 aprile 1799
LuogoMirandola
Schieramenti
Cittadini mantovani Repubblica Cisalpina
Comandanti
Tommaso Ruberti
Gianbattista Comi
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Contesto storico

Dopo la partenza di Napoleone verso l'Egitto, in Italia vengono spezzati gli equilibri e riprende l'attività bellica: il maresciallo Kray con le truppe austriache riprende il Lombardo-Veneto, inclusa l'importante piazzaforte di Mantova.[1] L'Amministrazione centrale del Panaro, che aveva sede a Modena, temendo l'imminente invasione anche della bassa modenese, divenuta ormai terra di confine, fece presidiare la piazza della Mirandola con 250 guardie nazionali del reggimento d'artiglieria cisalpina comandate dl capitano Frattocchio, a cui si aggiunsero 150 guardie civiche e un centinaio di volontari mirandolesi. Poco dopo giunse da Modena un'altra compagnia di artiglieria.[2]

Nel frattempo, sebbene le truppe imperiali non si affrettassero per un attacco verso Modena, nella bassa mantovana si rafforzarono i sostenitori filoaustriaci: molti cittadini, contadini ed artigiani di San Benedetto Po, Gonzaga, Moglia, Quistello e Poggio Rusco si armarono di forconi, badili e qualche fucile per "difendere la propria libertà" minacciate dai francesi e dai giacobini. A capo di questi volontari vi fu l'avvocato Tommaso Roberti (o Ruberti) di Quistello, di ideali conservatori.[3]

Conflitto

 
Conflitto avvenuto nella piazza di Mirandola nel 1799

Il 9 aprile 1799 circa 2000 contadini mantovani, guidati dall'avvocato Roberti e dai fratelli Borchetta, passarono il fiume Secchia e presero Concordia sulla Secchia senza resistenza, abbattendo l'albero della libertà ed esponendo le insegne imperiali sul palazzo municipale.[3]

Il 15 aprile l'esercito civico mantovano, sempre guidato dall'avvocato Roberti con Giambattista Comi di Concordia, giunse alla Mirandola, cogliendo di sorpresa i 237 uomini della guarnigione francese, che venne disarmata.[3] Il capitano Frattocchio e il commissario Pietro Stecchini di Bassano furono arrestati,[4][5] 42 soldati furono dichiarati prigionieri di guerra e spediti verso Poggio Rusco ed Ostiglia, mentre i restanti vennero liberati.[6] Eliminati tutti i simboli rivoluzionari, la Mirandola rimase occupata per circa un anno dai sostenitori austriaci, fino al ritorno dei francesi.[7]

Ritornato in Europa, Napoleone rovesciò il Direttorio con il colpo di stato del 18 brumaio e ridiscese in Italia, riconquistandola con la vittoria nella battaglia di Marengo. Le soldatesche filoaustriache scapparono in fretta dalla Mirandola, sulla cui piazza ritornò l'albero della libertà.[6]

Note

  1. ^ M. Dumas, Cenno su gli avvenimenti militari, ovvero saggi storici sulle campagne dal 1799 al 1814: Campagna del 1799, vol. 1, Napoli, Tip. di R. Pierro, 1834, p. 113.
  2. ^ Morselli, p. 110
  3. ^ a b c Morselli, p. 111
  4. ^ Massimo Viglione, Rivolte dimenticate: le insorgenze degli italiani dalle origini al 1815, Roma, Città Nuova, 1999, p. 82, ISBN 978-88-311-0325-1.
  5. ^ Felice Turotti, Storia dell'armi italiane dal 1796 al 1814, Milano, Tip. dell'editore P. Boniotti, 1855, pp. 377-378.
  6. ^ a b Morselli, p. 112
  7. ^ “Via i francesi da Mirandola”, un libro ripercorre i moti del 1799, su sulPanaro.net, 5 novembre 2014.

Bibliografia

  • Felice Ceretti, Il Sacco della Mirandola nel 1799. Narrazione storica, in La Fenice: Strenna mirandolese per l'anno 1879, Mirandola, 1878, pp. 33-48.
  • Giuseppe Morselli, Mirandola: 30 secoli di cronaca, San Prospero, CPE-Centro Programmazione Editoriale, 1976, pp. 109-112, SBN IT\ICCU\MOD\0048091.
  • Roberto Riccò, Cronache della presa della città della Mirandola, 15 aprile 1799: insorgenze antifrancesi nei Ducati Estensi durante il triennio giacobino (1796-1799), Modena, Terra e identità, 2014, SBN IT\ICCU\MOD\1641385.

Voci correlate