South West Pacific Area: differenze tra le versioni

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== Origini ==
Il predecessore del South West Pacific Area fu un comando alleato di breve durata, il cosiddetto [[American-British-Dutch-Australian Command]] (ABDA)<ref>{{cita|Hasluck|p. 49}}.</ref>: creato nel gennaio 1942, l'ABDA controllava tutte le forze terrestri, navali e aeree degli Alleati schierate nel [[Sud-est asiatico]]. La [[Campagna delle Indie orientali olandesi|rapida avanzata dei giapponesi]] attraverso la catena di isole delle [[Indie orientali olandesi]] portò di fatto a una divisione in due del teatro geografico di responsabilità dell'ABDA e, nel tardo febbraio 1942, il comando stesso fu dissolto su raccomandazione del suo stesso responsabile, il generale britannico [[Archibald Wavell, I conte Wavell|Archibald Wavell]]; quest'ultimo, nella sua veste di [[Comandante in capo dell'India]], assunse quindi la direzione delle sole operazioni nella parte occidentale del vecchio teatro di competenza dell'ABDA, ovvero [[Sumatra]] e la [[Birmania]]<ref>{{cita|Morton 1962|pp. 240–242}}.</ref>.
 
Un altro quartier generale alleato era stato intanto allestito, in condizioni di emergenza, dopo che un convoglio di truppe e armamenti statunitensi (il "[[convoglio Pensacola]]") diretto nelle [[Filippine statunitensi|Filippine]] era stato dirottato a [[Brisbane]] in [[Australia]] dopo essere stato raggiunto ancora in mare dalla notizia dell'[[attacco di Pearl Harbor]] il 7 dicembre 1941. Il [[generale di brigata]] Julian F. Barnes ricevette il 12 dicembre 1941 l'ordine di assumere il comando delle truppe del convoglio, ridesignate come Task Force-South Pacific, e di porle sotto la direzione strategica del comandante delle forze statunitensi nelle Filippine, il generale [[Douglas MacArthur]]<ref>{{cita|Morton 1993|pp. 145–148}}.</ref><ref name=Masterson-4-5 />; il giorno seguente, con un radiogramma, il [[Capo di stato maggiore dell'Esercito degli Stati Uniti]] generale [[George C. Marshall]] designò Barnes come comandate in capo di tutte le forze statunitensi dislocate in Australia. Il 22 dicembre 1941, con l'arrivo del "convoglio Pensacola" a Brisbane, il comando di Barnes fu ridesignato come United States Forces in Australia (USFIA), divenendo quindi U.S. Army Forces in Australia (USAFIA) il 5 gennaio 1942; la sua missione era quella di creare una base in Australia da cui supportare lo sforzo bellico statunitense nelle Filippine<ref name=Masterson-4-5>{{cita|Masterson|pp. 4–5}}.</ref><ref>{{cita|Casey|pp. 19–20}}.</ref>.
 
Uno staff di comando selezionato dal [[Dipartimento della guerra degli Stati Uniti d'America|Dipartimento della guerra]] per l'USAFIA, noto come "Remember Pearl Harbor group", arrivò a [[Melbourne]] il 1º febbraio 1942 a bordo di un grosso convoglio recante truppe, rifornimenti e munizioni destinate tanto alle Filippine quanto alle forze alleate a [[Giava]] e in Australia<ref>{{cita|Mayo|p. 40}}.</ref>; per un breve periodo, a causa dell'isolamento delle Filippine a seguito delle avanzate dei giapponesi, l'USAFIA fu ritirato dal controllo di MacArthur e assegnato all'ABDA con il compito di supportare la resistenza degli Alleati a Giava<ref>{{cita|Leighton & Coakley|p. 170}}.</ref><ref>{{cita|Mayo|pp. 40–41}}.</ref>.
 
La scelta del comando che avrebbe dovuto rimpiazzare il morente ABDA fu oggetto di una serie di discussioni tra gli stati maggiori dell'Australia e della [[Nuova Zelanda]] svoltasi a Melbourne tra il 26 febbraio e il 1º marzo 1942: durante questi colloqui venne proposto di creare un nuovo teatro operativo comprendente entrambe le nazioni, e di assegnarlo al precedente vice di Wavel, il generale statunitense [[George Howard Brett (militare)|George Howard Brett]], che proprio il 25 febbraio aveva assunto l'incarico di comandante dell'USAFIA. Il presidente degli Stati Uniti [[Franklin Delano Roosevelt]] e il primo ministro britannico [[Winston Churchill]] discussero delle questioni di comando nel Pacifico durante un incontro a [[Washington]] il 9 marzo: Roosevelt propose di suddividere il globo in una serie di aree di responsabilità affidate ai britannici o agli statunitensi, riservando il Pacifico alla direzione di un generale statunitense che rispondesse direttamente al [[Joint Chiefs of Staff]]; Churchill rispose favorevolmente alla proposta, mentre i governi di Australia e Nuova Zelanda si dissero d'accordo purché fosse riservata loro una certa influenza sulle decisioni strategiche del nuovo comando<ref>{{cita|Morton 1962|pp. 242–245}}.</ref>.
 
== La formazione ==
[[File:Pacific Theater Areas;map1.JPG|thumb|upright=1.4|Carta del Pacifico occidentale con raffigurati i confini dei comandi operativi istituiti dagli Alleati nel 1942]]
 
La scelta più ovvia per un comandante supremo nel Pacifico ricadeva su generale MacArthur, il quale per ordine diretto di Roosevelt si era sottratto alla cattura nelle Filippine riparando in Australia: MacArthur fu designato il 22 febbraio come nuovo responsabile di un ricostituito comando ABDA, anche prima che si fosse discusso concretamente su quello che il comando stesso avrebbe dovuto essere. MacArthur aveva dalla sua un solido supporto da parte del presidente, del popolo statunitense e dell'Esercito, ma non altrettanto si poteva dire della Marina: il comandante in capo della [[United States Navy]], ammiraglio [[Ernest King]], vedeva il controllo delle rotte di rifornimento nel Pacifico come una responsabilità prettamente della Marina, e non era disposto ad affidarla a un ufficiale dell'Esercito come MacArthur. King propose di affidare al comando di MacArthur la responsabilità dell'Australia e delle [[Isole Salomone]], ma di destinare invece a un secondo comando, retto dalla Marina, la zona della [[Condominio delle Nuove Ebridi|Nuove Ebridi]], della [[Nuova Caledonia]] e della Nuova Zelanda<ref>{{cita|Morton 1962|p. 246}}.</ref>; i pianificatori dell'[[United States Army]], guidati dal generale [[Dwight D. Eisenhower]], erano d'accordo sul compromesso di un comando nel Pacifico diviso tra Esercito e Marina, ma obiettarono contro la collocazione di Australia e Nuova Zelanda in teatri separati. Il Joint Chiefs of Staff discusse della questione tra il 9 e il 16 marzo, finendo con l'adottare la proposta di King ma con alcuni cambiamenti minori<ref>{{cita|Morton 1962|pp. 244-246}}.</ref>.
 
Mentre queste discussioni erano ancora in corso, Marshall contattò Brett e gli chiese di fare pressioni sul governo australiano perché nominasse MacArthur, il cui arrivo in Australia era imminente, come propria scelta per un comandante supremo nel Pacifico; ciò fu poi formalizzato dalle autorità di [[Canberra]] il 17 marzo, quando MacArthur sbarcò a [[Batchelor (Australia)|Batchelor]] nel nord dell'Australia dopo una rocambolesca fuga in nave e in aereo dalle Filippine. Il 24 marzo 1942, i supremi vertici militari anglo-statunitensi, riuniti nel [[Combined Chiefs of Staff]], designarono ufficialmente l'Oceano Pacifico come zona operativa assegnata alla responsabilità strategica degli Stati Uniti, e il 30 marzo seguente il Joint Chiefs of Staff divise il Pacifico in tre comandi separati: il [[Pacific Ocean Areas]] (POA) sotto l'ammiraglio [[Chester Nimitz]] per il Pacifico settentrionale e centrale; il Southwest Pacific Area (SWPA) sotto MacArthur per il Pacifico sud-occidentale; e il [[Southeast Pacific Area]] per il Pacifico sud-orientale, il quale tuttavia non divenne mai un teatro operativo vero e proprio. Il precedente comando dell'[[ANZAC Area]] istituito da australiani e neozelandesi venne suddiviso tra lo SWPA e il POA<ref>{{cita|Morton 1962|pp. 244-249}}.</ref>.
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[[File:Jones Kenney (AWM VIC1638).jpg|thumb|upright=1.2|Il viice maresciallo dell'aria Jones (a sinistra) e il generale Kenney (a destra) durante una riunione nel 1945]]
 
Nell'aprile 1942 la riorganizzazione che portò all'istituzione delle Allied Land Forces e delle Allied Naval Forces comportò la creazione anche delle Allied Air Forces sotto il generale dell'[[United States Army Air ForceForces]] (USAAF) Brett, già comandante delle USAFIA<ref name=Milner-22 />. A differenza di MacArthur, Brett creò un quartier generale completamente integrato<ref>{{cita|Horner 1982|p. 207}}.</ref>: la carica di capo di stato maggiore andò a un ufficiale della Royal Australian Air Force (RAAF), il [[vice maresciallo dell'aria]] [[William Bostock]], e ogni ufficiale di stato maggiore proveniente dall'USAAF fu accoppiato con un suo equivalente della RAAF, con gli incarichi di maggior responsabilità divisi equamente tra i due. Una maggioranza di posizioni di comando fu assegnata a ufficiali australiani<ref name=Horner-353>{{cita|Horner 1982|pp. 350–353}}.</ref>, e per compensare la carenza di personale USAAF in Australia equipaggi della RAAF furono assegnati ai gruppi aerei USAAF, servendo in ogni ruolo tranne che di comandante di aerei<ref>{{cita|McAulay|pp. 26–27}}.</ref>.
 
Nel maggio 1942 il governo australiano nominò il vice maresciallo dell'aria [[George Jones (militare)|George Jones]] come capo di stato maggiore della RAAF, con responsabilità sulle questioni diverse dalle operazioni di combattimento come l'amministrazione e l'addestramento<ref name=Horner-353 />. Divenne ben presto chiaro che Jones e Bostock non andavano d'accordo, ma Brett preferì avere Bostock al comando operativo e, sebbene considerasse l'antipatia tra Jones e Bostock come una seccatura, fu felice di lasciare la suddivisione dei compiti così come era<ref>{{cita|Griffith|p. 63}}.</ref>.
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Uno dei primi ordini impartiti da MacArthur a Brett fu di organizzare delle missioni di bombardamento nelle Filippine, ordine consegnato direttamente dal capo di stato maggiore del GHQ Sutherland. Quando Brett protestò per la missione, Sutherland lo informò che l'operazione era stata voluta direttamente da MacArthur; la missione di bombardamento fu poi portata a termine, ma MacArthur scrisse di suo pugno una reprimenda ufficiale nei confronti di Brett e, da allora, le comunicazioni con Sutherland furono gestite da Bostock. Ulteriori disaccordi tra MacArthur e Brett si verificarono successivamente<ref>{{cita|Rogers|pp. 276–277}}.</ref>, mentre a Washington il generale Marshall e il comandante dell'USAAF [[Henry Arnold]] si dimostrarono allarmati dall'eccessiva integrazione tra comandi statunitensi e australiani, nonché disturbati dall'incapacità di Brett di lavorare insieme a MacArthur<ref>{{cita|Horner 1982|pp. 207, 353}}.</ref>. Il 6 luglio 1942 Marshall autorizzò MacArthur a sostituire Brett nel posto di comandante delle Allied Air Forces con il maggior generale [[George Kenney]] o con il generale di brigata [[Jimmy Doolittle]]; MacArthur selezionò per il posto il generale Kenney<ref>{{Cita|Wolk 1987|p. 165}}.</ref>.
 
Kenney sostituì diversi alti ufficiali e circa quaranta colonnelli dello stato maggiore<ref>{{Cita|Wolk 1987|pp. 92, 168-169}}.</ref>, ma trovò due ottimi collaboratori in due ufficiali dell'USAAF recentemente arrivati in Australia, i generali di brigata [[Ennis Whitehead]] e [[Kenneth Walker (militare)|Kenneth Walker]]<ref>{{cita|Kenney|p. 11}}.</ref>. Kenney riorganizzò il suo comando in agosto, mettendo Whitehead al comando del [[V Fighter Command]] e Walker a quello del [[V Bomber Command]]<ref>{{cita|Barr|p. 20}}.</ref>; il nuovo comandante si adoperò inoltre per separare maggiormente il personale della USAAF da quello della RAAF: il generale statunitense [[Donald Wilson (militare)|Donald Wilson]] sostituì nel settembre 1942 il vice maresciallo dell'aria Bostock come capo di stato maggiore delle Allied Air Forces, con quest'ultimo messo a capo del nuovo [[RAAF Command]] controllante gli assetti operativi dell'aeronautica australiana<ref>{{cita|Kenney|p. 100}}.</ref>.
 
Kenney deviò dalla normale struttura di una forza aerea creando una nuova struttura di comando, la Advanced Echelon (ADVON), sotto Whitehead: il nuovo quartier generale aveva l'autorità di modificare le assegnazioni degli aerei nelle zone al fronte, dove l'evoluzione degli eventi e l'azione nemica potevano rendere rapidamente superati gli ordini redatti in Australia<ref>{{cita|Rodman|p. 77}}.</ref>. Furono inoltre create tre task force aeree, la 1st, 2nd e 3rd Air Task Force, per controllare le missioni di volo al fronte nel corso di una specifica operazione bellica, un'altra deviazione dalla dottrina standard: benché Kenney fosse entusiasta di questa soluzione, i comandi a Washington non furono dello stesso parere e, nonostante le obiezioni di Kenney, le tre task force furono riconvertite in unità più strutturate (il 308th Bombardment Wing e la 309th e 310th Air Division). Nel giugno 1944 la [[Thirteenth Air Force]] del maggior generale [[St. Clair Streett]] fu aggiunta all'organico delle Allied Air Forces; Kenney istituì le Far East Air Forces (FEAF) a partire dal quartier generale della sua Fifth Air Force, mentre l'ADVON divenne la nuova Fifth Air Force sotto Whitehead<ref>{{cita|Griffith|pp. 174–175}}.</ref>. La RAAF creò l'[[Australian First Tactical Air Force]] sotto il [[commodoro dell'aria]] [[Harry Cobby]] nell'ottobre 1944<ref>{{cita|Stephens|pp. 168–170}}.</ref>, e quando MacArthur divenne comandante di tutte le forze dell'US Army nel Pacifico anche la [[Seventh Air Force]], fino a quel momento operativa sotto Nimitz nel POA, passò sotto il controllo delle Alled Air Forces<ref>{{cita|Kenney|pp. 537–538}}.</ref>. Le Allied Air Forces furono infine abolite il 2 settembre 1945 unitamente al resto del SWPA<ref name=Casey-311 />.
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MacArthur era infastidito dal fatto che Royle, un ufficiale della [[Royal Navy]], comunicasse direttamente con l'[[Ammiragliato (Regno Unito)|Ammiragliato]] a [[Londra]], ed era anche consapevole che Royle stesso era piuttosto critico circa l'organizzazione dei comandi dello SPWA, nonché di alcune decisioni prese dal generale statunitense. MacArthur propose di sostituire Royle con un ufficiale australiano, il capitano [[John Augustine Collins]], una soluzione appoggiata anche da Carpender<ref>{{cita|Horner 1982|pp. 364–366}}.</ref>; a dispetto delle obiezioni dell'Ammiragliato britannico, il primo ministro Curtin dispose che Collins, promosso [[commodoro]], sostituisse Crutchley come comandante della Task Force 74 nel giugno 1944, con l'intenzione di farlo subentrare a Royle una volta che i termini dell'incarico di quest'ultimo fossero spirati<ref>{{cita|Gill 1968|pp. 380, 441}}.</ref>. Ciò alla fine non si verificò, visto che Collins rimase seriamente ferito il 21 ottobre 1944 durante gli scontri della [[battaglia del Golfo di Leyte]]<ref>{{cita|Gill 1968|p. 512}}.</ref>.
 
MacArthur non andava d'accordo anche con Carpender e chiese due volte che questi fosse sostituito; la situazione fu risolta in modo imbarazzante per MacArthur da King, che nel novembre 1943 sostituì Carpender con il viceammiraglio [[Thomas C. Kinkaid]] senza informare il generale e senza cercare prima l'approvazione del governo australiano: ad ogni modo, fu concordata una formula per consentire a MacArthur di salvare la faccia<ref>{{cita|Wheeler|pp. 343–344}}.</ref>. In vista dell'invasione delle Filippine nell'ottobre 1944 la Seventh Fleet di Kinkaid fu massicciamente rinforzata da unità navali trasferite dalla [[United States Pacific Fleet]] di Nimitz: l'intera [[United States Third Fleet]] dell'ammiraglio [[William F. Halsey]] fu schierata in appoggio delle navi di Kinkaid, ma rimanendo sempre sotto il comando di Nimitz<ref>{{cita|Gill 1968|pp. 494–496}}.</ref>; alla battaglia del Golfo di Leyte questa divisione dei comandi rischiò quasi di portare gli Alleati al disastro a causa di una serie di incomprensioni tra Kinkaid e Halsey<ref>{{cita|Wheeler|pp. 404–406}}.</ref>. Le Allied Naval Forces furono infine abolite il 2 settembre 1945 unitamente al resto del SWPA<ref name=Casey-311 />.
 
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