Re d'Italia: differenze tra le versioni

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=== Re d'Italia in [[età contemporanea]] ===
Le [[guerre rivoluzionarie francesi]] e le [[guerre napoleoniche]] sconvolsero l'assetto geopolitico della penisola. I Francesi crearono una serie di [[repubbliche giacobine]], molte delle quali nel [[1802]] vennero unificate da [[Napoleone Bonaparte]] nella [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]], estesa su parte dell'Italia centro-settentrionale. Poco tempo dopo Bonaparte si proclamò [[Imperatore dei Francesi]] e Re d'Italia, trasformando così la Repubblica in [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], e a [[Milano]], il 26 maggio [[1805]], si [[Incoronazione di Napoleone Re d'Italia|autoincoròautoincoronò]] con la Corona ferrea. La caduta di Napoleone segnò anche la [[Caduta del Regno d'Italia|fine del Regno d'Italia]] ([[1814]]), che venne occupato dall'[[Esercito imperiale austriaco (1806-1867)|esercito imperiale austriaco]] del [[feldmaresciallo]] [[Heinrich Johann Bellegarde]]. Al suo posto sorse il [[Regno Lombardo-Veneto]], il cui sovrano era l'[[Sovrani d'Austria|imperatore d'Austria]] [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I]]. Il Lombardo-Veneto ereditò la Corona ferrea come insegna reale.
 
In seguito alla [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra d'indipendenza]] ([[1859]]) e alla [[spedizione dei Mille]] ([[1860]]) il [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] estese la sua giurisdizione su gran parte della penisola annettendo quasi tutti gli altri [[Antichi Stati italiani|Stati italiani]] e, con la [[Proclamazione del Regno d'Italia|legge n° 4761 del 17 marzo 1861]] approvata dal [[Parlamento del Regno di Sardegna|Parlamento Subalpino]], il suo sovrano [[Vittorio Emanuele II di Savoia]] assunse il titolo di "Re d'Italia" per sé e i suoi successori, sancendo così la creazione di un nuovo [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. I sovrani di [[casa Savoia]] non ricevettero alcuna cerimonia di incoronazione, cosicché la [[Corona d'Italia]] rimase soltanto un emblema araldico. L'immagine della monarchia risultò compromessa a causa del [[Storia del fascismo italiano|ventennio fascista]], della partecipazione italiana alla [[seconda guerra mondiale]] e della [[fuga di Vittorio Emanuele III]] da Roma. Un [[Nascita della Repubblica Italiana|''referendum'' sulla forma istituzionale dello Stato]] si svolse il 2 e 3 giugno [[1946]] e l'esito fu favorevole alla Repubblica. La notte fra il 12 e 13 giugno il [[Consiglio dei ministri (ordinamento italiano)|Consiglio dei ministri]], prendendo atto dei risultati, attribuì le funzioni di [[Capo provvisorio dello Stato]] al presidente [[Alcide De Gasperi]], mentre l'ormai ex re [[Umberto II di Savoia|Umberto II]] lasciava il paese. Il 18 giugno la [[Corte suprema di cassazione|Corte di cassazione]] respinse i ricorsi dei monarchici e proclamò i risultati definitivi. La [[Costituzione della Repubblica Italiana]], approvata dall'[[Assemblea Costituente (Italia)|Assemblea Costituente]] il 22 dicembre [[1947]], entrò in vigore il 1º gennaio [[1948]].