The Beatles: differenze tra le versioni

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Nel corso del decennio che li vide protagonisti, i Beatles andarono incontro a profonde evoluzioni che li portarono a indirizzarsi verso stili diversi. Partiti originariamente dallo [[skiffle]] come [[The Quarrymen|Quarrymen]], si formarono alla scuola del [[rock and roll]]<ref>{{Cita|Kaiser, 1971|p. 54}}.</ref> prendendo a modello i loro idoli d'oltreoceano fra i quali [[Chuck Berry]], [[Buddy Holly]], [[Elvis Presley]] e [[Little Richard]]<ref>{{Cita|Riley, 2002|p. 6}}.</ref> – dai quali oltre ai linguaggi musicali assorbirono moduli interpretativi<ref>{{Cita|MacDonald, 1994|p. 368}}.</ref> – e del [[Musica pop|pop]] degli [[The Everly Brothers|Everly Brothers]].<ref>{{Cita|Davies, 2014|p. 132}}.</ref> Nella loro prima produzione discografica e nell'esordio in spettacoli dal vivo mitigarono la durezza del loro rock facendo ricorso a sonorità orecchiabili, orientandosi in questo modo verso un rock and roll mescolato con elementi pop anche per conquistare generazioni mature,<ref>{{Cita|Kaiser, 1971|p. 71}}.</ref> rifacendosi spesso, attraverso composizioni originali oppure [[cover]], allo stile e alle sonorità [[Motown Records|Motown]], con riguardo fra gli altri ad artisti quali [[Smokey Robinson]]<ref>{{Cita|MacDonald, 1994|p. 61}}.</ref> e il [[Girl group|gruppo femminile]] delle [[The Shirelles|Shirelles]].<ref>{{Cita|Everett, 2001|p. 187}}.</ref> La formazione di Liverpool, oltre a raggiungere un'enorme popolarità in patria, conseguì un trionfo nel continente nordamericano fungendo così da apripista al successo di altre formazioni britanniche, un fenomeno musicale che per natura e proporzioni d'impatto sarebbe stato denominato [[British invasion]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.rollingstone.com/music/news/the-british-invasion-from-the-beatles-to-the-stones-the-sixties-belonged-to-britain-19880714|titolo=The British Invasion: From the Beatles to the Stones, The Sixties Belonged to Britain|editore=''Rolling Stone''|data=14 luglio 1988|accesso=7 aprile 2015|autore=Parke Puterbaugh}}</ref>
 
Con la maturazione, i Beatles affinarono le tecniche compositive; attraverso l'aiuto del produttore [[George Martin]] in alcuni casi ricorsero anche ad arrangiamenti che vedevano l'utilizzo di quartetti d'archi, corni, trombe, flicorni, clavicembali, in uno stile che, per l'impiego di strumenti musicali classici e di modelli stilistici del Settecento europeo, è stato definito [[baroque pop]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.theguardian.com/music/2009/dec/14/whats-that-sound-harpsichord|titolo=Hey, what's that sound: Harpsichord|editore=''The Guardian''|data=4 gennaio 2010|accesso=7 aprile 2015|autore=David McNamee}}</ref> Più avanti, spinti dalla continua ricerca sperimentale, virarono verso il [[rock psichedelico]], in particolare con gli album ''[[Revolver (The Beatles)|Revolver]]'' e ancor di più ''[[Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band]]''.<ref name="ondarock"/> Non mancano nel loro variegato repertorio brani [[Musica sperimentale|sperimentali]], come ''[[Tomorrow Never Knows]]'',<ref>{{Cita|Ingham, 2005|p. 263}}.</ref> ''[[A Day in the Life]]''<ref>{{Cita|Ingham, 2005|p. 272}}.</ref> e soprattutto ''[[Revolution 9]]'';<ref>{{Cita|Riley, 2002|p. 286}}.</ref> quest'ultima è contenuta nel loro [[The Beatles (album)|disco eponimo]] in cui si fanno largo anche esempi di [[hard rock]]<ref>{{Cita web|autore=Alan Tasselli|url=http://www.ondarock.it/pietremiliari/beatles_white.htm|titolo=Beatles - The Beatles (White Album)|sito=ondarock.it|editore=OndaRock|accesso=9 aprile 2015}}</ref> – ''[[Helter Skelter (The Beatles)|Helter Skelter]]'' è persino additata come l'antesignana dell'[[heavy metal]].<ref>{{Allmusic|album|mw0000418113|The Beatles (White Album)|autore=[[Stephen Thomas Erlewine]]|accesso=9 aprile 2015}}</ref> Nella parte finale della loro carriera, specialmente il periodo che comprende la registrazione dell'album [[Let It Be (album The Beatles)|Let It Be]], si rifaranno a sonorità in parte segnate da un ritorno alla semplicità [[rock and roll]] delle origini; ciò nonostante la raffinatezza compositiva dell'ultimo album registrato [[Abbey Road (album)|Abbey Road]].
 
I Beatles rivoluzionarono anche le tecniche di studio, con l'uso di registrazioni multitraccia ed altre innovazioni, richiedendo allo staff di Abbey Road continue forzature di carattere tecnico.<ref>Paul McCartney così descrive l'approccio sperimentale seguito: «"Provateci soltanto, per amor nostro. Se ne esce una schifezza, va bene, la molliamo. Ma potrebbe anche venir bene". Li spingevamo sempre avanti: ''Più forte, più in là, più a lungo, di più, diverso!''» In {{Cita|Lewisohn, 1990|p. 29}}.</ref>