Buoso da Duera: differenze tra le versioni

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Figlio di Girardode Clochaferi, dal [[1247]] resse [[Cremona]] con [[Oberto II Pallavicino|Uberto Pallavicino]]. Fu prima amico e poi avversario di [[Ezzelino III da Romano|Ezzelino da Romano]] e con [[Pallavicino|Oberto Pallavicino]] formò un triunviro filoimperiale mettendosi a capo dei [[Guelfi e ghibellini|ghibellini]] di tutta la [[Lombardia]]. Lungo le mura del feudo di [[Soncino]] fece scrivere: ''MCCXLVII INDICT.V EST FACTUM, OPUS IMPERANTE DOMINO BOSIO DOVAR''.<ref>{{cita|Covo|p. 33}}.</ref> Ma ben presto Oberto Pallavicino interruppe i rapporti con i due amici e con il suo esercito volle attaccare [[Milano]], fu invece catturato e imprigionato a Soncino dal Buoso dove morì il 27 settembre 1257. Buoso da Dovera con il Pallavicino si impadronì di tredici città usurpando il [[Diocesi di Cremona|vescovo di Cremona]] e diventando padrone di tutti i suoi beni.
 
Nel [[1265]] [[Manfredi di Sicilia|Manfredi di Svevia]] re di Sicilia lo incaricò di impedire il passaggio dell'[[Oglio]] dei francesi con a capo [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]] a Soncino: passaggio che avvenne comunque quindici miglia più a settentrione, a [[Palazzolo sull'Oglio]]. Ma alcuni cronisti (e anche [[Dante Alighieri]]) avallarono la diceria che egli in cambio di denaro avesse lasciato libero il passo ai francesi che si dirigevano verso il campo di [[Battaglia di Benevento (1266)|battaglia]] di [[Benevento]], dove sarebbe avvenuta la storica [[Battaglia di Benevento (1266)|battaglia]] del 1266 conclusasi con la morte dello stesso [[Manfredi di Sicilia]].
 
Per questo, Dante lo collocò nell'ultimo cerchio dell'[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]] tra i traditori della patria ([[Inferno - Canto trentaduesimo|Inf. XXXII]], 116),