Antagonisti del recettore NMDA: differenze tra le versioni

classe di anestetici che inibiscono il recettore NMDA
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Versione delle 16:26, 16 set 2021

Gli antagonisti del recettore dell'NMDA sono una classe di farmaci che inibiscono il recettore dell'N-metil-D-aspartato.

Si tratta di farmaci impiegati abitualmente come anestetici, ed alcuni impropriamente come sostanze stupefacenti a scopo ricreativo.

Meccanismo d'azione

Il recettore dell'NMDA è un recettore ionotropico: la sua apertura, stimolata dai neurotrasmettitore glutammato e glicina, permette il passaggio di un impulso elettrico da un neurone all'altro.[1]

Gli antagonisti di questo recettore possono legarsi direttamente ai siti di legame per glutammato e glicina (agendo quindi come inibitori competitivi), oppure a siti allosterici presenti sul recettore, o direttamente a livello del canale ionico.[1]

L'inibizione dei recettori dell'NMDA induce anestesia dissociativa, caratterizzata da catalessia, analgesia e amnesia.[2]

Usi

La ketamina è abitualmente utilizzata in medicina d'urgenza nei pazienti con storia clinica ignota e nei pazienti ustionati, in quanto ha minor attività depressoria sui centri del respiro e sul sistema circolatorio rispetto ad altri anestetici.[3][4]

Note

  1. ^ a b A. H. Kim, G. A. Kerchner e D. W. Choi, Blocking Excitotoxicity, vol. 155, Springer Berlin Heidelberg, 2002, pp. 3–36, DOI:10.1007/978-3-662-06274-6_1, ISBN 978-3-642-07625-1. URL consultato il 16 settembre 2021.
  2. ^ J. W. Pender, Dissociative anesthesia, in JAMA, vol. 215, n. 7, 15 febbraio 1971, pp. 1126–1130. URL consultato il 16 settembre 2021.
  3. ^ Farhad Heshmati, Mohamad B. Zeinali e Heydar Noroozinia, Use of ketamine in severe status asthmaticus in intensive care unit, in Iranian Journal of Allergy, Asthma, and Immunology, vol. 2, n. 4, 2003-12, pp. 175–180. URL consultato il 16 settembre 2021.
  4. ^ Mehmet Ceber e Tamer Salihoglu, Ketamine may be the first choice for anesthesia in burn patients, in Journal of Burn Care & Research: Official Publication of the American Burn Association, vol. 27, n. 5, 2006-09, pp. 760–762, DOI:10.1097/01.BCR.0000238091.41737.7C. URL consultato il 16 settembre 2021.

Voci correlate