Eventi di gennaio: differenze tra le versioni

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Durante i cinque giorni precedenti ai tafferugli, i lavoratori sovietici, polacchi e altri delle fabbriche di Vilnius protestarono contro l'aumento dei prezzi dei beni di consumo da parte del governo e per quella che consideravano una discriminazione etnica.<ref>{{cita web|lingua=en|titolo=Soviet crackdown; Soviet loyalists in charge after attack in Lithuania|sito=[[The New York Times]]|data=14 gennaio 1991|accesso=15 ottobre 2021|url=https://www.nytimes.com/1991/01/14/world/soviet-crackdown-soviet-loyalists-charge-after-attack-lithuania-13-dead-curfew.html?pagewanted=all|autore=Bill Keller}}</ref>
 
Secondo [[Human Rights Watch]], organizzazione no profit, il governo sovietico aveva organizzato una campagna propagandasticapropagandistica volta a promuovere il conflitto etnico.<ref name="hrw"/> A tutela della minoranza della popolazione russofona presente in terra lituana, l'Unione Sovietica spedì forze armate d'élite e unità di servizio speciale.<ref name="lbf"/>
 
L'8 gennaio il conflitto tra il presidente del parlamento [[Vytautas Landsbergis]] e il più pragmatico primo ministro [[Kazimira Prunskienė]] culminò con le dimissioni del secondo.<ref name="hrw"/> Prunskienė incontrò il presidente dell'Unione Sovietica [[Michail Gorbačëv]] nella stessa giornata, ma non ricevette le rassicurazioni che auspicava sulla non necessità di ricorrere alle forze armate.<ref name="hrw"/>