Campo di concentramento di Mittelbau-Dora: differenze tra le versioni

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+ testimonianza di Pahor
Tolgo un passaggio su atrocità che in effetti ebbero luogo in altri lager più che a Dora, cfr. https://en.wikipedia.org/wiki/Lampshades_made_from_human_skin
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Lo scrittore [[Boris Pahor]], internato per un periodo nel sottocampo di Harzungen, ha testimoniato riguardo alle condizioni dei deportati:
 
{{Citazione|Non mi soffermo a parlare di tutti i lavori pesanti, di scavi di corridoi e gallerie nei monti Harz (Dora era il campo dei missili V2), di esperimenti, di pelli con tatuaggi che diventavano borsette o paralumi,[...] di innumerevoli tormenti e di sadismo continuato, sempre e in tutti i campi. Il fattore principale, la causa prima dello sfinimento e del divenire scheletro ambulante, prima di accasciarsi, era la fame. La fame continuata, ora per ora, minuto dopo minuto, perché anche quel poco tempo concesso per sorbire una ciotola di brodaglia attesa ventiquattro ore, e una razione di pane scuro grande come il palmo della mano e alta tre centimetri, anche questa dopo ventiquattro ore, non rappresentava un intervallo si sazietà ma solo un anticipo, un saggio di come avrebbe potuto essere il senso di sazietà, ben sapendo che ciò era impossibile<ref>{{Cita|Pahor 2015|p. 86.}}</ref>.|Boris Pahor}}
 
Fu a Dora-Mittelbau che nei giorni successivi alla liberazione fu trovato in un ex-alloggiamento delle SS l'''[[Auschwitz Album]]'', una collezione di circa 200 fotografie scattate da militari SS al [[campo di sterminio di Birkenau]] (Auschwitz II) nel maggio-giugno 1944. L'album probabilmente apparteneva a [[Richard Baer]], che dal maggio 1944 al gennaio 1945 era stato comandante ad [[Auschwitz]] prima di assumere il comando del campo di concentramento di Dora-Mittelbau.<ref>"[https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10007436 Auschwitz through the Lens of the SS: A Tale of Two Diaries]", [[United States Holocaust Memorial Museum]].</ref>