Special (moto): differenze tra le versioni

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[[File:Magni-Guzzi Sfida 400.jpg|right|thumb|La [[Magni Sfida|Magni Sfida 400]] del 1992, prodotta in 90 esemplari.]]
La '''special''' è una [[motocicletta]] realizzata o modificata artigianalmente.
==Etimologia==
 
Il termine, di origine [[lingua inglese|inglese]] si è diffuso nell'ambito delle competizioni motociclistiche dal [[dopoguerra]], per indicare le moto da gara utilizzate dai piloti privati, derivate da modelli di serie, e caratterizzate da sostanziali innovazioni al propulsore e, soprattutto, alla ciclistica.
==Diffusione==
 
Le ''special'' ebbero una prima diffusione nel [[Regno Unito]] con le [[Triton (moto)|Triton]] per poi espandersi in tutta [[Europa]] con l'avvento delle motociclette di produzione [[giappone]]se, dotate di potenti [[motori plurifrazionati]], ma spesso caratterizzate da [[Telaio (meccanica)|soluzioni telaistiche]] inadeguate o di basso profilo tecnico.
 
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Alcuni degli artigiani preparatori ottennero una tale notorietà da riuscire a destinare la loro produzione anche al settore delle moto sportive stradali, producendo loro i loro motoveicoli in piccola serie, come [[Paul Dunstall]], [[Magni (azienda)|Arturo Magni]], [[Segoni Special|Giuliano Segoni]], [[Fritz Egli]], [[Massimo Tamburini]], i [[Rickman (azienda)|fratelli Rickman]] e tanti altri.
 
A partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]], la sempre maggiore differenziazione produttiva dei modelli sfornatiprodotti dalle grandi industrie motociclistiche colpì fortemente le piccole aziende produttrici di ''special'', oggi quasi scomparse.
 
== Voci correlate ==