Dionisio I di Costantinopoli: differenze tra le versioni

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In questi anni il trono patriarcale era conteso da due fazioni, una guidata dagli [[Arconte|arconti]] [[Laicato|laici]] [[Giorgio Galesiota]], [[cartofilace]], e Manuele, futuro patriarca [[Massimo III di Costantinopoli|Massimo III]], l'altra composta dai nobili dell'ex [[impero di Trebisonda]], costretti a trasferirsi a Costantinopoli dopo la [[caduta di Trebisonda]] da parte degli ottomani nel [[1461]]. Il primo gruppo sosteneva [[Marco II di Costantinopoli|Marco II]] al trono patriarcale, il secondo invece [[Simeone I di Costantinopoli|Simeone I]]<ref name="Laurent68"/>.
 
Nel [[1466]] Simeone riuscì ad ottenere il trono dopo aver dato al [[Impero ottomano|governo ottomano]] {{m|2000}} pezzi d'oro. Il primo regno di Simeone durò pochi mesi, perché la sua azione [[Simonia|simoniaca]] indignò Mara Branković che si recò a Costantinopoli per lamentarsi con il sultano Maometto II. A seguito delle lamentele della matrigna e dopo una donazione di {{m|2000}} pezzi d'oro, il sultano depose Simeone e nominò come patriarca il candidato di Mara, cioè Dionisio<ref name="runciman"/>. Questa successione dei patriarchi è proposta da studiosi come Kiminas, [[Steven Runciman|Runciman]], [[Venance Grumel|Grumel]] e il vescovo Germano di Sardi, mentre [[Vitalien Laurent|Laurent]] e Podskalsky suggeriscono che fu Marco e non Simeone a comprare la carica religiosa la prima volta, ponendo il regno di Marco dopo quello di Simeone<ref name="Laurent68"/>. Vi è tuttavia pieno consenso sul fatto che Dionisio, che non era coinvolto in nessuna delle due fazioni, divenne patriarca soltanto per via dell'intervento di Maria a suo favore.
 
La nomina di Dionisio come patriarca risale probabilmente alla fine del [[1466]], perché il [[15 gennaio]] [[1467]] egli firmò un atto con cui il [[Santo Sinodo]] spogliava di ogni dignità ecclesiastica Giorgio Galesiota e Manuele<ref name="ROC"/>. Tuttavia i due [[Nobiltà|nobili]] laici riacquistarono presto la loro influenza e si opposero fortemente a Dionisio<ref name="Laurent68"/>, insieme anche ai sostenitori del deposto Simeone.