Luigi Savini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Stretto collaboratore di [[Francesco Balilla Pratella]], musicista di [[Lugo (Italia)|Lugo]], nel 1911 Luigi Savini inizia a partecipare, in veste di declamatore, a manifestazioni [[Futurismo|futuriste]].<ref name="Guidorizzi"/> Savini e [[Filippo Tommaso Marinetti]] organizzavano, nelle serate futuriste, capolavori in verso libero dei poeti del gruppo; alcuni esempi comprendono: ''Contro la primavera'' di [[Gian Pietro Lucini]], ''Inno alla poesia nuova'' di [[Paolo Buzzi]], ''L'orologio'' di [[Aldo Palazzeschi]], ''I tetti'' di [[Corrado Govoni]], la ''Gioia'' di [[Enrico Cavacchioli]], l'''Ode alla violenza'' di [[Enrico Cardile]], le ''Eliche'' e la ''Elegia della quiete'' di [[Luciano Folgore]], ''Nuotando nel Tevere'' di [[Libero Altomare]], ''Matrimonio in extremis'' di [[Auro D'Alba]], analisi lirica della ''Nevrosi'' in versi liberi di [[Mario Bètuda]], il ''Fiume del mondo'' di Giuseppe Carrieri e ''Sala anatomica'' di [[Gesualdo Manzella Frontini]].<ref>{{Cita libro |titolo = Manifesti futuristi |capitolo = Schiaffi, pugni e quadri futuristi |autore = [[Luciano Caruso]] |autore-capitolo = |editore = S.P.E.S - Salimbeni |url = https://www.memofonte.it/files/Progetti/Futurismo/Manifesti/347.pdf|anno = 1980 |p = 347 |città = Firenze |ISBN = }}.</ref> Rimane celebre la serata del 21 febbraio 1913, al Teatro Costanzi di Roma, dove su preghiera di Marinetti si esibisce declamando i versi di ''Inno alla morte'' di Buzzi.<ref>Claudia Salaris, ''Luciano Folgore e le avanguardie / con lettere e inediti futuristi'', La Nuova Italia, 1997, p. 153.</ref>.
 
Si dedica anche al giornalismo e al canto lirico<ref name="Guidorizzi"/> ma trova la vera affermazione nel doppiaggio sin dai primi anni della sua istituzione in Italia, contribuendo a perfezionarne la pratica.<ref>{{Cita libro |titolo = Cinema. Il destino di raccontare |capitolo = |autore = [[Giacomo Debenedetti]] |curatore = [[Orio Caldiron]] |editore = [[La nave di Teseo]] |url = |anno = 2018 |p = |ISBN = }}</ref> Inizialmente direttore per la società Itala-Acustica, controllata dall'[[Industrie Cinematografiche Italiane|I.C.I.]], fu in seguito assunto dalla [[Paramount]], per cui curò l'edizione italiana fino al 1938.<ref>{{Cita libro |titolo = Bianco e nero |capitolo = Pionieri e esperienze del doppiato in italia |autore = |autore-capitolo = [[Mario Quargnolo]] |editore = |url = https://fondazionecsc.b-cdn.net/wp-content/uploads/2019/11/BN_1967_05.pdf |anno = 1967 |pp = 66-79 |ISBN = }}</ref> Lo si ricorda come direttore del doppiaggio del primo film d'animazione della [[Walt Disney]], ''[[Biancaneve e i sette nani (film 1937)|Biancaneve e i sette nani]]''.<ref>{{Cita libro |titolo = Eco del cinema |capitolo = Biancaneve e i Sette Nani. Produzione pronta per il 1939 |autore = |autore-capitolo = |editore = |url = https://www.google.it/books/edition/L_Eco_del_cinema/TvgxW2Y4sLMC?hl=it&gbpv=1&dq=%22Luigi+Savini%22&pg=RA4-PA45&printsec=frontcover |anno = febbraio 1939 |volume = n. 2 |p = 45 |ISBN = }}.</ref> Nel dopoguerra fu uno dei direttori di doppiaggio di punta della [[Cooperativa Doppiatori Cinematografici|C.D.C.]], e, a partire dalla fine degli anni Quaranta, tornò a occuparsi prevalentemente dell'edizione italiana dei film della Paramount.<ref name="Guidorizzi"/>.
 
Negli anni Cinquanta partecipa come comprimario a diverse commedie cinematografiche (caratteristici l'accento romagnolo e la figura piccola e tozza, con testa calva e grandi sopracciglia), come ''[[Padri e figli (film)|Padri e figli]]'' (1957) di [[Mario Monicelli]] e ''[[Il vedovo]]'' (1959) di [[Dino Risi]].