Silvio D'Amico: differenze tra le versioni

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Nel [[1934]] venne nominato [[Commissario straordinario]] per la riforma della scuola di [[recitazione]] di Roma, trasformando la ''Regia Scuola di Recitazione'' (intitolata a [[Eleonora Duse]]) in [[Accademia Nazionale d'Arte Drammatica]]. Negli anni del [[primo dopoguerra]] dedicò gran parte del suo tempo all’Accademia; nel [[1944]] favorì l’ingresso di [[Orazio Costa]] alla cattedra di Regia inaugurando così una lunga e gloriosa stagione dell’Accademia stessa, che vedrà tra i suoi allievi, tra gli altri, [[Vittorio Gassman]], [[Luigi Squarzina]], [[Elio Pandolfi]], [[Rossella Falk]], [[Anna Magnani]], [[Paolo Stoppa]], [[Sergio Tofano]], [[Paolo Panelli]], [[Nino Manfredi]], [[Tino Buazzelli]], [[Giorgio De Lullo]], [[Gianrico Tedeschi]], [[Monica Vitti]], [[Attilio Corsini]], [[Wanda Marasco]], [[Mario Missiroli (regista)|Mario Missiroli]], [[Goliarda Sapienza]], [[Glauco Mauri]], [[Gabriele Lavia]], [[Luca Ronconi]]. Oggi L’Accademia porta il suo nome.
 
Dal [[1937]] al [[1943]] diresse la ''[[Rivista italiana del Dramma]]'' (poi ''Rivista italiana del teatro''), edita dalla Società degli Autori. Scrisse su ''[[Il Giornale d'Italia (1901-1976)|Il Giornale d'Italia]]'' dal [[1941]] al [[1943]]. Interruppe le collaborazioni in seguito all’occupazione tedesca della capitale.<br />
Dopo la [[Caduta della Repubblica Sociale Italiana|Liberazione]] riprese a collaborare coi quotidiani: dal [[1945]] al [[1955]] è il critico de ''[[Il Tempo]]''. Sempre dal [[1945]] diresse la rubrica ''[[Chi è di scena?]]'' della [[Rai]].