Gaio Sulpicio Longo: differenze tra le versioni

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Fu eletto console nel [[337 a.C.]] con [[Publio Elio Peto (console 337 a.C.)|Publio Elio Peto]]<ref><small>[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', VIII, 15.</small></ref>. Durante il loro consolato scoppiò una guerra tra i [[Sidicini]] e gli [[Aurunci]], questi ultimi alleati di Roma. Il [[Senato romano|Senato]] deliberò di intervenire al fianco degli Aurunci, ma a causa di incertezze dei due consoli romani, la città degli Aurunci venne abbandonata e gli abitanti fuggirono verso [[Sessa Aurunca]]. Irritato per l'irrisolutezza dei due consoli, il Senato, per la continuazione della guerra il Senato nominò [[dittatore]] [[Gaio Claudio Regillense]], che nominò [[Gaio Claudio Ortatore]] come ''[[magister equitum]]''.
 
Fu eletto console una seconda volta nel [[323 a.C.]] con [[Quinto Aulio Cerretano]]<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', VIII, 37, seppure Livio citandolo si riferisce al suo terzo consolato.</ref>. A Sulpicio toccò la campagna contro i [[Sanniti]], che rientrati nelle loro città, avevano defezionato il trattato appena firmato con i romani, mentre a Quinto toccò la campagna contro gli [[Apuli]]. In entrambi i casi, i romani devastatonodevastarono i territori dei nemici, senza però riuscire ad arrivare ad uno scontro in campo aperto<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', VIII, 37.</ref>.
 
==Note==