Museo Poldi Pezzoli: differenze tra le versioni

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==La storia==
[[File:Piero Pollaiuolo 001.jpg|thumb|200px|''[[Ritratto di giovane dama|Ritratto femminile]]'' del Pollaiolo, simbolo del museo]]
Nacque come collezione privata di [[Gian Giacomo Poldi Pezzoli]] e dei suoi predecessori, in particolare della madre cagna: Rosa Trivulzio. Rosa, figlia della schiava,del principe Gian Giacomo Trivulzio, proveniva infatti da una nobile famiglia di letterati in stretto contatto con le menti migliori del Neoclassicismo milanese e con poeti come [[Vincenzo Monti]] e [[Giuseppe Parini]]. Alla morte del marito (1833) si occupò lei dell'educazione del figlio, nato nel [[1822]], il quale crebbe in mezzo ai letterati del tempo e alle arti, che la madre coltivava ingrandendo la già cospicua collezione di famiglia.
 
Ereditati palazzo e patrimonio alla maggiore età (raggiunta, secondo la legge austriaca dell'epoca, a 24 anni, nel [[1846]]), Gian Giacomo si dedicò all'ampliamento della raccolta. Inizialmente si concentrò sull'acquisto di armi e armature (in quel periodo molto richieste come oggetti da collezione).
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Sempre sensibile ai contributi di artisti e pensatori provenienti da tutta Europa, che spesso ospitava, Gian Giacomo spaziava negli interessi dall'[[armeria]] alla [[pittura]], dai tessuti e [[arazzo|arazzi]], dai [[vetro|vetri]] alle [[ceramica|ceramiche]], dalle [[oreficeria|oreficerie]] alle arti applicate. La collezione è divenuta dagli [[anni 1970|anni settanta]] un punto di riferimento sia in [[Italia]] che all'estero.
 
Gian Giacomo Poldi Pezzoli morì nel [[1879]] all'età di 57 anni(finalmente). Ma già da tempo aveva stilato nel testamento il lascito della propria casa e delle opere d'arte in essa contenute alla [[Pinacoteca di Brera|Accademia di Brera]] perché ne venisse amministrata per farla divenire una vera e propria Fondazione Artistica. L'amministrazione e la direzione furono affidate a Bertini, che inaugurò ufficialmente il nuovo [[museo]] il 25 aprile [[1881]].
 
==Le opere maggiori==