Automobile: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'omonimo album del 1976 di Lucio Dalla|[[Automobili (album)]]|Automobili}}
{{Vedi anche|Autovettura|Autoveicolo|Storia dell'automobile}}
[[File:De Dion stoomdriewieler.GIF|thumb|upright=1.12|Uno dei primi modelli di automobile, condotto da [[Jules-Albert De Dion]], nel [[1882]].]]
Il termine '''automobile''', modernamente inteso come [[Sinonimia|sinonimo]] di [[autovettura]], indica un [[veicolo]] in grado di muoversi autonomamente, senza l'ausilio diretto di forze [[Carro_(trasporto)#Trazione animale|animali]], [[Carro_(trasporto)#Trazione umana|umane]] o determinate da fenomeni naturali come il [[vento]], la [[Interazione gravitazionale|gravitazione]] o il [[moto ondoso]].
 
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=== Da maschile a femminile ===
A cavallo tra il [[XIX secolo|XIX]] e il [[XX secolo]], nell'epoca pionieristica del motorismo, il termine "automobile" era usato al [[maschile]] e "gli automobili"<ref>Sull'aspetto linguistico della nascita dell'industria automobilistica a Torino, cfr. il volume di Elena Fornero, ''Gli automobili. Il lessico delle prime quattro-ruote tra Ottocento e Novecento'', Venezia, Marsilio, 1999. ISBN 88-317-7341-0.</ref> rappresentavano tutti i veicoli terrestri e i natanti, destinati al trasporto di persone o cose e mossi da motori a scoppio, a vapore ed elettrici.
[[File:Officine Meccaniche di Saronno 1894.JPG|thumb|upright=1.12|Una "carrozza automobile" realizzata dalle [[Costruzioni Meccaniche di Saronno]] nel [[1894]].]]
 
L'ambiguità grammaticale del termine - diffusosi dalla Francia in Italia nel [[1876]] come [[aggettivo]], e quindi concordabile tanto al femminile ("vettura automobile", "carrozza automobile") quanto al maschile ("carro automobile", "veicolo automobile") - si accentuò intorno al [[1890]] con il suo sostantivarsi.<ref>[[Aldo Gabrielli]], ''Dizionario linguistico moderno'', Milano, Mondadori, 1961 (3ª ed. riveduta e ampliata), p. 71.</ref> Inizialmente parve affermarsi il [[genere grammaticale]] maschile, come attestato dal ''Dizionario moderno'' di [[Alfredo Panzini]] (edito nel 1905) che, alla voce "Automobile", affermava: «Il genere maschile tende a prevalere». Del resto non mancarono le conferme letterarie, a cominciare da [[Filippo Tommaso Marinetti]] che, nel suo ''[[Manifesto del futurismo]]'' (pubblicato su ''[[Le Figaro]]'' del 20 febbraio 1909), scriveva nell'articolo 4 che «un automobile da corsa [...] un automobile ruggente [...] è più bello della Vittoria di Samotracia»,<ref name = Nascimbeni>Sull'argomento si può vedere l'articolo di [[Giulio Nascimbeni]], "Dopo Panzini e Marinetti l'automobile fu femmina", sul ''[http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/22/dopo_Panzini_Marinetti_automobile_femmina_co_0_9410222126.shtml Corriere della Sera]'' del 22 ottobre 1994, p. 44.</ref> mentre nel suo "romanzo profetico in versi liberi" ''[[L'aeroplano del Papa]]'' (1914) ricordava prima che «gli automobili di piazza sono belli e orgogliosi» e citava poi «gli automobili dei generali».<ref>Il testo è consultabile in ''[http://www.gutenberg.org/etext/17838 L'aeroplano del papa]'', sul [[Progetto Gutenberg]].</ref> Similmente [[Guido Gozzano]], al verso 11 della poesia "Totò Merùmeni" (nella raccolta ''I&nbsp;colloqui'', 1911), declamava: "s'arresta un automobile fremendo e sobbalzando".