Scheda perforata: differenze tra le versioni

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{{NN|informatica|febbraio 2013}}
[[Immagine:Hollerith card.jpg|right|thumb|300pxupright=1.4|Una scheda utilizzata per immettere programmi e dati in un [[mainframe]] [[IBM]] negli [[anni 1970|anni settanta]]]]
La '''scheda perforata''' è un supporto di registrazione atto a contenere informazioni da utilizzare nelle macchine per il trattamento automatico dei dati. Le schede perforate sono fatte di [[cartoncino]], e rappresentano l'informazione attraverso la presenza o l'assenza di fori in posizioni predefinite della scheda. Nella prima generazione di [[computer]], dagli [[anni 1920|anni venti]] agli [[anni 1950|anni cinquanta]], le schede perforate erano il supporto d'elezione per l'immagazzinamento e il trattamento dei dati. Durante i tardi [[anni 1970|anni settanta]] e fino ai primi [[anni 1980|anni ottanta]], la scheda perforata fu accantonata come supporto di registrazione per i dati, e sostituita dai [[floppy disk]]. Oggi le schede perforate sono decisamente obsolete, se si eccettuano alcuni [[sistema legacy|sistemi legacy]] e alcune applicazioni specializzate.
 
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===L'angolo tagliato===
[[File:Scheda 001.jpg|right|thumb|300pxupright=1.4|Una scheda generica di inserimento dati (non ancora perforata)]]
La principale ragione dell'angolo tagliato era evitare che la scheda potesse essere inserita al contrario. Se la scheda veniva inserita nel lettore in modo errato andava a colpire una levetta. Questa attivava un micro interruttore e fermava la macchina finché la scheda non veniva inserita correttamente come previsto dal sistema. Fermare la macchina significava arrestare il processo di ordinamento o convalida dei dati.
 
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==Perforatrici==
[[File:Card puncher - NARA - 513295.jpg|thumb|250px|Operatrice mentre utilizza una perforatrice a pantografo (Censimento degli Stati Uniti ca. 1890)]]
I dati venivano inseriti tramite la perforatrice, che era una macchina da scrivere grande e rumorosa. Spesso il testo veniva stampato nella parte superiore della scheda, permettendo di leggerla più facilmente. Questo veniva fatto da un'altra macchina chiamata interprete. Modelli più evoluti di perforatrici permettevano di eseguire entrambe le operazioni contemporaneamente. Dati composti da più caratteri, come parole o numeri molto grandi, venivano salvati nelle colonne di schede in sequenza chiamate campi. Per applicazioni in cui la precisione era necessaria, la pratica era di far lavorare due operatori sugli stessi dati, il secondo operatore utilizzava un controllore di schede invece di una perforatrice. Le schede verificate venivano marcate con una tacca rotonda sul lato destro. Le schede errate venivano sostituite dall'operatore alla perforatrice. C'era una grossa richiesta di operatori alla perforatrice normalmente donne, che lavoravano full-time alla perforatrice o al controllore.
 
[[File:Lochkartenauswertegerät_IBM_mit_Bedienstation.jpg|thumb|250px|Perforatrice IBM 029]]
Sono state costruite apparecchiature elettromeccaniche per forare, ordinare, intabellare e stampare le schede. Queste macchine permettevano di compiere sofisticati compiti di elaborazione dati molto tempo prima dell'invenzione dei calcolatori elettronici. I lettori di schede usavano dapprima un sensore elettrico (una spazzola di metallo) e in seguito un sensore ottico per individuare le posizioni della scheda che contenevano un buco. I lettori avevano alimentatori meccanici ad alta velocità che processavano circa cento schede al minuto. Tutte le elaborazioni erano fatte usando contatori elettromeccanici e relè e le macchine erano programmate spostando cavi e connessioni fisiche su pannelli.