Assedio di Gerusalemme (1187): differenze tra le versioni
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=== I negoziati tra Baliano e Saladino ===
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Alla fine di settembre, Baliano si fece accompagnare da un ambasciatore alla corte del [[sultano]], offrendo la resa che aveva inizialmente rifiutato. Saladino non accettò la proposta vedendo che, durante la loro conversazione, i suoi uomini avevano scalato le mura e piantato la bandiera. I crociati riuscirono a respingere ancora una volta l'attacco: Saladino accettò la resa ed i due si accordarono sul fatto che il comando sarebbe passato, pacificamente, al sultano. Quest'ultimo offrì un riscatto di venti [[bisante (moneta)|bisante]] per ogni uomo, dieci per le donne e cinque per i bambini, e quelli che non avrebbero pagato sarebbero diventati schiavi. Baliano tentò di opporsi sapendo che molti cittadini non avevano quei soldi e che la città straripava di rifugiati arrivati da ogni parte del Regno.
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=== Resa della città ===
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Baliano passò le chiavi della città presso la Torre di Davide il 2 ottobre. Si disse che ogni abitante avrebbe dovuto pagare per il proprio riscatto, se avessero potuto (venivano dati dai 30 ai 50 giorni di tempo). Il Saladino si dimostrò generoso e liberò alcuni degli abitanti che sarebbero dovuti diventare schiavi; suo fratello [[al-Adil I|al-ʿĀdil I]] (Safadino) fece lo stesso ed anche Baliano ed Eraclio, per non apparire meno generosi dei musulmani, ne liberarono altri attingendo ai propri beni. Si offrirono come ostaggi in cambio della libertà degli altri cittadini (o perlomeno di qualche migliaio) ma Saladino non accettò la proposta.
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