Giro d'Italia 1956: differenze tra le versioni

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Intanto la pioggia e il vento continuavano a sferzare i ciclisti. Sul Brocon Gaul tornò all'attacco, sorpassò tutti gli avversari e transitò per primo in vetta con un minuto di margine su [[Arrigo Padovan|Padovan]] e Defilippis, e con ben 5 minuti e mezzo su Maule e su Fornara<ref name=stampabondone/>. Defilippis, in quel momento maglia rosa virtuale, era però stremato, e poco prima del transito a [[Strigno]] salì su una vettura e si ritirò. Gaul si involava verso l'ultima salita, aumentando progressivamente il vantaggio, Fornara invece abbandonò la corsa in vista di [[Trento]]. Sul Bondone la pioggia divenne neve, Gaul riuscì comunque a proseguire la sua azione, vincendo la tappa dopo 9 ore, 7 minuti e 28 secondi in sella<ref name=stampabondone/><ref name=stampabondonegaul>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,0059_01_1956_0134_0005_14020856/|titolo=Gaul era come inebetito e piangeva sull'ultima salita della tappa verso la vittoria|accesso=20 luglio 2012|data=9 giugno 1956|autore=Gigi Boccacini|pubblicazione=[[La Stampa]], Anno XII, Num. 134}}</ref>. Appena tagliata la linea dell'arrivo (la temperatura era di 4 [[°C]] sotto lo zero) il lussemburghese, semiassiderato, venne preso di peso e tirato giù di sella, e, sorretto dal suo meccanico e da un poliziotto, condotto fino in albergo; qui venne aiutato a riprendersi con tuta, coperte e bagno in una vasca d'acqua calda<ref name=stampabondonegaul/><ref name=addiogaul/>, e poté apprendere i dettagli dell'impresa di cui era stato protagonista<ref name=stampabondonegaul/>.
 
Il secondo classificato di giornata, [[Alessandro Fantini (ciclista)|Alessandro Fantini]], arrivò al traguardo con 7 minuti e 44 secondi di ritardo da Gaul; a 12 primi e 15 secondi arrivò invece il terzo, [[Fiorenzo Magni]], che avendo una spalla fratturata reggeva il manubrio con un lacciotubolare stretto fra i denti. Dopo di loro [[Agostino Coletto]] e [[Pierino Baffi]]. Oltre ai ciclisti già citati, si ritirarono tra gli altri anche [[Miguel Poblet]], Federico Bahamontes, [[Gastone Nencini]] e [[Giuseppe Buratti]], nonché tutti i compagni di squadra di Gaul<ref name=stampabondone>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,0059_01_1956_0134_0005_14020856/|titolo=I corridori flagellati dall'uragano sulle Dolomiti arrivano a Trento sotto una tempesta di neve|accesso=20 luglio 2012|data=9 giugno 1956|autore=Vittorio Varale|pubblicazione=[[La Stampa]], Anno XII, Num. 134}}</ref>. In totale ben 45 degli 86 ciclisti partiti al mattino dovettero abbandonare la corsa (43 ritiri, 2 fuori tempo massimo), mentre 41 furono i "superstiti"<ref name=quelbondone>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/23/quel-bondone-del-56-il-gelo.html|titolo=Quel Bondone del ' 56: Il gelo ci uccideva|accesso=19 luglio 2012|data=23 maggio 2006|autore=Leonardo Coen|pubblicazione=[[La Repubblica|ricerca.repubblica.it]]}}</ref><ref name=stampabondone/>. Gaul risalì così in un sol giorno dal ventiquattresimo posto in classifica, che occupava alla partenza della tappa (aveva 17 minuti di ritardo da Fornara), al primo, con 3 minuti e 27 secondi su Magni e 6 minuti e 53 secondi su Coletto<ref name=stampabondone/>. Nelle ultime due tappe i distacchi rimasero immutati, e Gaul poté così festeggiare la vittoria del Giro.
 
== Classifiche finali ==