Elio Steiner: differenze tra le versioni

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|Didascalia =Elio Steiner nel 1930 durante la lavorazione didel film ''[[Corte d'Assise (film)|Corte d'Assise]]'' di [[Guido Brignone]].
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Successivamente debutta nel [[cinema muto]] nel [[1927]] in un [[cortometraggio]] (''[[La chimera del biondo cavaliere]]'') a cui seguirà il [[lungometraggio]] ''[[La vena d'oro (film 1930)|La vena d'oro]]'', scritto e diretto da [[Guglielmo Zorzi]] che gli affiderà il ruolo di [[protagonista]] accanto a [[Diana Karenne]]. Alla fine degli anni venti è quindi un giovane protagonista del cinema muto (fra tutti spicca ''[[Assunta Spina (film 1930)|Assunta Spina]]'' di [[Roberto Roberti]] del [[1929]]) ma la fama vera arriverà nel [[1930]] quando, accanto a [[Dria Paola]] ed [[Isa Pola]], sarà protagonista del primo film sonoro italiano: ''[[La canzone dell'amore]]'' diretto da [[Gennaro Righelli]].
 
Nei primi [[anni 1930|anni trenta]] è uno dei più quotati attori italiani assieme a [[Vittorio De Sica]], [[Gianfranco Giachetti]], [[Fosco Giachetti]], [[Mino Doro]]. Interpreta in rapida sequenza ''[[Corte d'Assise (film)|Corte d'Assise]]'' (primo film italiano di genere [[poliziesco]]) e ''[[Pergolesi (film 1932)|Pergolesi]]'' di [[Guido Brignone]], poi ''[[La stella del cinema]]'' di [[Mario Almirante]] e quindi ''[[Acqua cheta]]'' di [[Gero Zambuto]].
 
Nel [[1934]] torna temporaneamente al teatro per recitare accanto a [[Uberto Palmarini]] e [[Guglielmina Dondi]] in ''[[Caterina Sforza]]'' per poi interpretare al cinema ''[[Pensaci, Giacomino! (film 1936)|Pensaci, Giacomino!]]'' di [[Gennaro Righelli]] e ''[[Giallo (film 1933)|Giallo]]'' di [[Mario Camerini]] entrambi del [[1936]]. Progressivamente Steiner, nel frattempo oscurato dai divi emergenti come [[Amedeo Nazzari]], [[Leonardo Cortese]], [[Gino Cervi]], [[Rossano Brazzi]], perde il ruolo di protagonista. Affetto da una incipiente [[calvizie]] viene sempre più spesso impiegato in ruoli di secondo piano.
[[File:Pola Steiner.jpg|thumb|Elio Steiner e [[Isa Pola]] nel film ''[[La canzone dell'amore]]'' deldi [[Gennaro Righelli]] ([[1930]])]]
All'indomani dell'8 settembre [[1943]] è fra i più attivi nel tentare di riorganizzare l'industria cinematografica repubblichina a [[Venezia]] ma l'esito sarà deludente. Torna sullo schermo nel dopoguerra confinato ormai in ruoli di carattere e la sua carriera proseguirà dignitosamente sino alla fine degli anni [[1950|cinquanta]].