New American Cinema Group: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Non vogliamo film mistificatori, ben fatti, persuasivi, ma grezzi e mal fatti, purché vitali. Siamo contro il cinema roseo, siamo per il cinema rosso sangue... Oggi la nostra ribellione contro il vecchio, l’ufficiale, il corrotto è innanzitutto di carattere etico... Siamo interessati all’uomo. Siamo interessati a quel che succede nell’uomo.|[[Jonas Mekas]]''}}
 
[[File:Jonas Mekas.jpg|thumb|upright=0.9|Il filmaker lituano [[Jonas Mekas]], uno di fondatori della [[The Film-Makers' Cooperative|New York Film-Makers' Cooperative]]]]
 
L'etichetta '''New American Cinema Group''', nata nel 1960, riuniva registi indipendenti di [[cinema sperimentale]] di New York, aderenti al ''Manifesto del New American Cinema Group'' elaborato da [[Jonas Mekas]]. Il manifesto era caratterizzato da un'aperta opposizione etica ed estetica all'industria hollywoodiana e dalla volontà di creare un tessuto distributivo alternativo a quello delle ''[[major]]''<ref name=Bordwell-Thompson>David Bordwell; Kristin Thompson, ''Storia del cinema e dei film - Dal dopoguera ad oggi'', [[Editrice Il Castoro]], 1998</ref>. A tale scopo, nel 1962, il gruppo costituì la [[The Film-Makers' Cooperative|New York Film-Makers' Cooperative]]<ref name=Costa>Antonio Costa, ''Saper vedere il cinema'', Bompiani, 1985</ref>.
 
Il termine '''New American Cinema''' fu poi adottato dalla critica per descrivere tutte quelle forme di cinema americano degli anni '60 non in linea con i principi estetici e linguistici del cinema hollywoodiano.
 
== Caratteristiche generali ==
La denominazione raccoglie due principali schieramenti: i 'nuovi' indipendenti che intendono agire autonomamente sul piano produttivo ed artistico rispetto alle strangolanti leggi dell'industria culturale, e i registi della tendenza più radicalmente sperimentale che vedono nei film la realizzazione di un lavoro strettamente personale e poetico. Le opere dei primi, che comprendono ''[[The Connection]]'' (Il tramite, [[1962]]) di [[Shirley Clarke]], ''[[Pull My Daisy]]'' (Cogli la mia margherita, [[1959]], film che si avvale della collaborazione di [[Jack Kerouac]] e dell'interpretazione di [[Allen Ginsberg]], [[Peter Orlovsky]] e [[Gregory Corso]]) di [[Robert Frank]] e [[Alfred Leslie]], ''[[Guns of the Trees]]'' (I fucili degli alberi, [[1962]]) di Jonas Mekas e ''[[Hallelujah the Hill]]'' (I magnifici idioti, [[1963]]) di Jonas e [[Adolphas Mekas]], hanno una matrice realistica che si collega al [[cinema diretto]] e hanno forti legami con i principali fenomeni dell'arte contemporanea americana. Il secondo gruppo, composto da registi come [[Stan Brakhage]], [[Robert Breer]], [[Gregory Markopoulos]], [[Ron Rice]] e [[James Broughton]], si muove invece sviluppando tematiche e stili collegati alle avanguardie storiche.
 
La denominazione raccoglie due principali schieramenti: i 'nuovi' indipendenti che intendono agire autonomamente sul piano produttivo ed artistico rispetto alle strangolanti leggi dell'industria culturale, e i registi della tendenza più radicalmente sperimentale che vedono nei film la realizzazione di un lavoro strettamente personale e poetico. Le opere dei primi, che comprendono ''[[The Connection]]'' (Il tramite, [[1962]]) di [[Shirley Clarke]], ''[[Pull My Daisy]]'' (Cogli la mia margherita, [[1959]], film che si avvale della collaborazione di [[Jack Kerouac]] e dell'interpretazione di [[Allen Ginsberg]], [[Peter Orlovsky]] e [[Gregory Corso]]) di [[Robert Frank]] e [[Alfred Leslie]], ''[[Guns of the Trees]]'' (I fucili degli alberi, [[1962]]) di Jonas Mekas e ''[[Hallelujah the Hill]]'' (I magnifici idioti, [[1963]]) di Jonas e [[Adolphas Mekas]], hanno una matrice realistica che si collega al [[cinema diretto]] e hanno forti legami con i principali fenomeni dell'arte contemporanea americana. Il secondo gruppo, composto da registi come [[Stan Brakhage]], [[Robert Breer]], [[Gregory Markopoulos]], [[Ron Rice]] e [[James Broughton]], si muove invece sviluppando tematiche e stili collegati alle avanguardie storiche.
==Storia del New American Cinema==
===Le origini: Dalle avanguardie europee alla nascita del cinema sperimentale americano===
La corrente si rifà alla tradizione cinematografica delle [[avanguardia|avanguardie]] europea degli anni venti, ma anche al cinema sperimentale precedente, formatasi negli Stati Uniti durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale per merito di autori come [[Maya Deren]], [[Stan Brakhage]] e [[Kenneth Anger]].
 
===1960: NascitaStoria del New American Cinema= ==
 
Più avanti si avvicinano al New American Cinema artisti come [[Andy Warhol]] e musicisti e poeti della [[Beat Generation]].
=== Le origini: Dalle avanguardie europee alla nascita del cinema sperimentale americano ===
 
La corrente si rifà alla tradizione cinematografica delle [[avanguardia|avanguardie]] europea degli anni venti, ma anche al cinema sperimentale precedente, formatasi negli Stati Uniti durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale per merito di autori come [[Maya Deren]], [[Stan Brakhage]] e [[Kenneth Anger]].
 
==Storia= 1960: Nascita del New American Cinema ===
 
Più avanti si avvicinano al New American Cinema artisti come [[Andy Warhol]] e musicisti e poeti della [[Beat Generation]].
 
== Proiezioni e distribuzione ==
 
==Proiezioni e distribuzione==
Questo tipo di cinema, definito "underground" per la sua affascinante esistenza sotterranea, si sviluppa all'interno ad una sorta di contro-sistema, sia a livello culturale e di produzione che a livello di etica e di estetica.
 
Il genere si diffonde negli Stati Uniti e all'estero attraverso riviste teoriche come ''[[Film Culture]]'', il centro unificatore del cinema underground newyorkese, e con la nascita di istituzioni quali la FilmMakers'Cooperative e l'Indipendent Film Award.
 
== Influenze successive ==
 
Negli anni settanta, l'approccio di autonomia artistica e produttiva degli artefici del New American Cinema influenza una serie di autori della [[New Hollywood]], che rinnovano il cinema hollywoodiano, come [[George Lucas]], [[John Milius]] e [[Francis Ford Coppola]].
 
== Note ==
 
<references />
 
== Bibliografia ==
 
*Antonio Costa, ''Saper vedere il cinema'', Bompiani, 1985, ISBN 88-452-1253-X
* Antonio Costa, ''Saper vedere il cinema'', Bompiani, 1985, ISBN 88-452-1253-X
* Adriano Arpà (a cura di), "New American cinema. Il cinema indipendente americano degli anni sessanta.", Ubulibri, Milano, 1986.
* David Bordwell; Kristin Thompson, ''Storia del cinema e dei film - Dal dopogueradopoguerra ada oggi'', [[Editrice Il Castoro]], 1998, ISBN 88-8033-112-4
* Jean Mitry, ''Storia del cinema sperimentale'', CLUEB, 2006
 
== Collegamenti esterni ==
 
* [http://www.film-makerscoop.com/ The New American Cinema Group / Sito ufficiale della Film-Makers’ Coop]
==Collegamenti esterni==
* [http://www.film-makerscooptreccani.comit/enciclopedia/new-american-cinema_(Enciclopedia_del_Cinema)/ The New American Cinema Group /su Sito ufficiale della Film-Makers’ CoopTreccani.it]
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/new-american-cinema_(Enciclopedia_del_Cinema)/ New American Cinema Group su Treccani.it]
 
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