Il'ja Muromec: differenze tra le versioni

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Nel [[1643]] fu innalzato a Santo, diventando l'unico eroe epico ad essere canonizzato dalla [[Chiesa ortodossa russa]]. Si narra che le sue spoglie giacciano nelle [[Grotte Vicine (Pečerska Lavra)|grotte]] poste nei pressi del monastero di [[Pečerska Lavra]], dove il suo corpo, sempre secondo la leggenda, fu trasportato da due angeli dopo un combattimento.
 
La sua figura fu utilizzata dagli [[slavofilismo|slavofili]] come archetipo di quello che sarebbe dovuto essere l'ideale di "uomo russo". Secondo tale impostazione, infatti, l'eroe racchiudeva in sé le qualità che distinguevano il "tipo russo" dal resto dei popoli europei, rappresentate da una forza gentile e mai aggressiva ma pronta a difendere la causa del popolo<ref>Orlando Figes, ''La danza di Nataša'', Storia della cultura russa (XVIII-XX secolo) ed. Piccola Biblioteca Einaudi, pag. 117.</ref>. Tale interpretazione fu condivisa successivamente anche da [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]]<ref>Fëodor Dostoevskij, ''Diario di uno scrittore'', Firenze, 1963, pag. 613.</ref>.
 
Il nome di Il'ja Muromec diventò nel corso dei secoli sinonimo di fierezza e integrità spirituale. Alla sua figura furono dedicati numerosi dipinti, film, monumenti, aneddoti e persino cartoni animati.
 
== Note ==
<references/>
 
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