Dialetto: differenze tra le versioni
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=== Dialetto come varietà di una lingua ===
La prima definisce una [[Varietà (linguistica)|varietà]] della lingua nazionale, di un sistema, di un [[Continuum dialettale|continuum]] linguistico geografico (è il caso dei ''dialects'' dell’[[inglese americano]], che condividono gli stessi caratteri strutturali e la stessa storia della lingua nazionale).<ref name=
=== Dialetto come lingua contrapposta a quella nazionale ===
La seconda accezione, di derivazione greco-antica, identifica una lingua autonoma rispetto alla lingua nazionale, che ha caratteri strutturali e una storia distinti da quelli della lingua nazionale.<ref name=
== Lingue e dialetti ==
Non esistono criteri scientifici o universalmente accettati per discriminare casi in cui due varietà linguistiche debbano considerarsi due "lingue" diverse o due "dialetti" (nel senso di "varietà") di una stessa lingua.<ref>{{Cita|Cysouw e Good 2013|p. 331}}.</ref> Lo stesso [[Leonard Bloomfield|Bloomfield]] scrisse che la distinzione è di natura puramente relativa.<ref>"[M]ost linguists have accepted it [the distinction] as a practical device, while recognizing, with Bloomfield, "the purely relative nature of the distinction" ({{cita| 1933 | | Bloomfield 1933}}:54)." ({{cita|Haugen 1966|p. 922}}). [La maggior parte dei linguisti l'hanno accettata [la distinzione] come strumento pratico, riconoscendone allo stesso tempo "la sua natura puramente relativa".]
La soggettività e le difficoltà che si incontrano nello stabilire confini linguistici tra lingue e varietà è illustrata dal celebre [[aforisma]] "[[Una lingua è un dialetto con un esercito ed una marina]]"<!--in lingua [[yiddish]] "אַ שפּראַך איז אַ דיאַלעקט מיט אַן אַרמיי און פֿלאָט", ''A shprakh iz a dialekt mit an armey un a flot'' ("Una lingua è un dialetto con un esercito e una marina militare")-->, usualmente attribuito al linguista [[Lituania|lituano]] [[Max Weinreich]]. L'aforisma espone in maniera succinta il fatto che la distinzione fra lingua e dialetto è di natura politica, più che linguistica. <!--Questa è forse la dichiarazione più citata di un'analogia che è stata attribuita ad altri autori. Weinreich dichiara esplicitamente di non averla ideata, ma di averla sentita in una conversazione privata.<ref>
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In [[Italia]] (paese nel quale è errata qualunque ipotesi di monolinguismo a causa delle numerose parlate presenti accanto all’[[Lingua italiana|italiano]] unitario) il termine dialetto viene utilizzato abitualmente per indicare tutte le [[lingue romanze]] presenti sul territorio ad esclusione dell'italiano.
Alcuni idiomi storici ([[Lingue romanze|romanzi]] e no) sono identificati come [[lingue minoritarie]] proprie delle [[Isola linguistica|minoranze linguistiche]] storiche riconosciute dallo Stato, collegate a un'area storica precisa (per esempio [[Lingua friulana|friulano]], [[lingua sarda|sardo]], [[lingua catalana|catalano]] e varie altre) dove godrebbero del pieno diritto all'insegnamento (finanziato dallo Stato) e all'uso nella comunicazione pubblica, potendo inoltre raggiungere con l'emanazione di apposite norme lo stato di sostanziale coufficialità con l'italiano nell'area amministrativa di pertinenza<ref>
Ovviamente tale distinzione fatta tra lingue minoritarie e i restanti dialetti non si basa, se non solo in parte, su criteri linguistici quanto piuttosto su riconoscimenti di carattere storico-politico: sia le lingue minoritarie sia la gran parte dei dialetti d'Italia sono idiomi tra loro linguisticamente indipendenti e spesso non intercomprensibili, e non sono varianti dell'[[lingua italiana|italiano]] benché in varie situazioni abbiano con esso particolari rapporti di convivenza e di identificazione (si veda, sotto, ''Diglossia'').
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=== In Svizzera ===
Nella [[Svizzera italiana]] e in quella [[Svizzera romanda|romanda]] si ricorre rispettivamente ai termini dialetto e [[patois]] per designare le lingue [[Lingua lombarda|lombarda]] e [[Lingua francoprovenzale|francoprovenzale]] con relative [[Varietà (linguistica)|varietà]] locali, analogamente a quanto avviene in [[Italia]] e [[Francia]]. Tali idiomi non godono infatti di alcun riconoscimento giuridico, al contrario di un’altra lingua regionale quale il [[Lingua romancia|romancio]] e delle tre più diffuse ([[Lingua tedesca|tedesco]], francese e italiano).
Nella [[Svizzera tedesca]] non vi è invece stigmatizzazione culturale nei confronti delle varianti [[Tedesco alemanno|alemanne]], forme di dialetto (''Dialekte'') della lingua tedesca che sono state denominate [[svizzero tedesco]] per differenziazione rispetto al tedesco standard. Dalla metà del [[Novecento]] l’alemanno è infatti ampiamente diffuso in ogni aspetto della società, nei [[mass media]] e nel mondo dello spettacolo e dunque è utilizzato in ogni registro linguistico e in ogni situazione della vita quotidiana, a differenza di quanto avviene in [[Germania]] e [[Austria]] con le altre varietà locali. Il fenomeno è dovuto ad una reazione al [[pangermanesimo]] di fine [[XIX secolo]] e al [[nazionalsocialismo]] del [[XX secolo]] provenienti dalla Germania.
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== Collegamenti esterni ==
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